Acquistare in modo dilazionato è ormai diventata la norma tutto il mondo, soprattutto con la spinta dell’e-commerce degli ultimi anni. Scopriamo che cos’è il credito al consumo, come funziona e quali tipologie esistono, oltre alla differenza dai pagamenti a rate.
Che cos’è è come funziona il credito al consumo
Quando parliamo di credito al consumo intendiamo un tipo di finanziamento pensato per soddisfare necessità personali o familiari, che tutti possono richiedere. Può essere la soluzione giusta per chi ha bisogno di affrontare una spesa imprevista ma è al momento sprovvisto di liquidità, oppure per chi intende pagare a rate un'auto, una moto, un frigorifero, persino uno smartphone, oppure un viaggio o delle spese mediche o anche lavori di ristrutturazione in casa.
Si tratta quindi di un modello “compra ora, paga poi” molto utilizzato in diversi servizi e prodotti, che possiamo utilizzare anche nelle spese di tutto i giorni. Prima di concederlo, però, l’ente finanziatore valuterà se il cliente che ha fatto la richiesta di credito al consumo è affidabile e sarà in grado di restituire per intero l’importo dell’acquisto. A seconda del valore del bene o del servizio, la procedura per valutare il merito creditizio del cliente sarà più o meno semplice e rapida.
Le caratteristiche principali del credito al consumo
Innanzitutto, un discrimine importante riguarda l’importo. Si può parlare di credito al consumo quando l’importo finanziato va dai 200 ai 75mila euro. In secondo luogo, può essere richiesto solamente per esigenze personali, come quelle elencate sopra. Ciò significa che un’azienda o un libero professionista non possono richiedere credito al consumo per fare fronte a spese per strumenti o servizi lavorativi, ad esempio computer per le attività professionali o macchinari industriali.
Se andiamo a guardare le principali casistiche di credito al consumo troviamo:
- il prestito personale, che può essere finalizzato o non finalizzato a seconda che il richiedente espliciti il motivo dell’acquisto;
- i crediti in conto corrente, quando cioè la banca versa sul conto corrente del correntista un importo e questi paga gli interessi sulle somme che utilizza;
- la carta di credito revolving, dove il credito viene ricaricato mano a mano che il cliente rimborsa le rate all’istituto;
- la cessione del quinto (può essere richiesta solo da lavoratori dipendenti o pensionati), che consiste nel prelievo della rata del finanziamento direttamente dallo stipendio o dalla pensione.
La differenza tra credito al consumo e pagamento a rate
Capire se ci stiamo affidando a un meccanismo di credito al consumo o a un semplice pagamento a rate è molto semplice. Partiamo dalla durata, che deve essere superiore a 90 giorni nel caso del credito al consumo. Se invece concordiamo un pagamento in tre o quattro rate in meno di tre mesi stiamo parlando solo di un’agevolazione al pagamento.
Ci sono poi tutte le formalità e i documenti a garanzia del prestatore e del ricevente: secondo la Direttiva europea, nel caso del credito al consumo devono riguardare la verifica della solvibilità di chi richiede il denaro, la modulistica con firma elettronica e le informative sui rischi derivanti dal contratto di credito. Nel caso di un pagamento a rate, invece, il venditore non è tenuto a valutare e presentare tutte queste informazioni.
In terzo luogo, abbiamo i costi, perché il credito al consumo è legato ai tassi di interesse, delle spese accessorie e anche dell’assicurazione correlata. Questi elementi vanno a definire il TAEG, cioè il Tasso Annuo Effettivo Globale, che viene presentato come una percentuale annuale sul totale della somma chiesta. Nel caso di un prestito a rate, ci si può accordare sia con costi sia senza costi aggiuntivi direttamente con il venditore.