Glossario

A

ABS

La sigla deriva dal nome di questi strumenti: Asset Backed Securities. Sono titoli simili alle obbligazioni che però vengono emessi quando siamo in presenza di cartolarizzazioni. In sostanza, dopo che una società ha cartolarizzato una parte dei propri crediti, li vende sul mercato tramite gli ABS. A differenza dei normali bond, gli ABS pagano le cedole e i rimborsi a scadenza a partire dai crediti ceduti. C’è quindi la possibilità di non ottenere il rimborso dei titoli acquistati nel caso in cui i crediti che hanno permesso di avviare l’operazione non vengano incassati.

Acceleratore

Con il termine acceleratore si indica l’insieme dei servizi di consulenza strategica, gratuiti o a pagamento, che hanno l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di startup e di imprese early stage. Possono essere sia spazi fisici sia online, nei quali si offre alle imprese un supporto per migliorare le capacità imprenditoriali, l’attività di networking, la ricerca di investitori, capitali e luoghi di lavoro. Il periodo di accelerazione può variare da sei mesi a un anno: in questo lasso di tempo i consulenti puntano a risolvere le difficoltà operative e organizzative di una neoimpresa prima di affrontare il mercato vero e proprio.

Accountability

Il termine richiama almeno due accezioni o componenti fondamentali. Da un lato il dar conto all’esterno - e in particolare al complesso degli stakeholder, in modo esaustivo e comprensibile, della corretta allocazione delle risorse e della produzione di risultati in linea con gli scopi istituzionali. Dall’altro, l’esigenza di introdurre logiche e meccanismi di responsabilizzazione interna, alle aziende e alle reti di aziende, relativamente alle risorse e alla produzione dei relativi risultati. L’accountability investe tutte le operazioni dell’azienda, anche se è nata specificamente con riferimento alle informazioni economico-finanziarie e patrimoniali consuntive.

After hours


È un particolare tipo di mercato finanziario dove le contrattazioni iniziano quando i mercati ufficiali chiudono. In inglese il termine significa infatti “fuori orario”. Le operazioni che avvengono in questo mercato secondario non possono essere trasferite sul mercato ufficiale e, ovviamente, viceversa. 

Aggiotaggio


È un reato disciplinato dal codice penale (articolo 501) nel quale una persona o un gruppo di persone, non per forza in possesso di informazioni riservate, provoca un rialzo o un ribasso dei prezzi di un singolo titolo in borsa con l’obiettivo di speculare. In genere questa persona diffonde notizie false per alterare momentaneamente il valore del titolo e guadagnare illecitamente da questa manipolazione.

Algo trading

Il nome per esteso di questa nuova branca della finanza è trading algoritmico. Si tratta di un sistema di trading online nel quale le scelte d’investimento vengono prese a partire dai risultati di complessi algoritmi e formule matematiche che “masticano” grandi quantità di dati, ricerche, report, informazioni storiche, modelli logici e comportamenti dei mercati. Gli operatori di questo settore, gli algo trader, sono fisici, matematici, informatici e investitori che sviluppano piattaforme ad hoc applicando i concetti della fisica quantistica alla finanza.

Ammortamento

Può essere di due tipi. Economico: È il processo contabile per il quale il costo di un bene viene ripartito sugli esercizi nei quali si presume che questo bene svolga la propria attività. Se per esempio una azienda acquista un macchinario nel 2015 per 10.000 euro e stima di utilizzarlo per 10 anni, l’ammortamento costante sarà di 1.000 euro l’anno fino al 2025. Finanziario: È la restituzione di una somma di denaro al legittimo proprietario, si può indicare anche come ammortamento di un prestito. Ci possono essere due tipi modalità di rimborso: calcolate sulla scadenza (mensili, trimestrali, semestrali, in un’unica soluzione) oppure calcolate sulle quote (costanti, crescenti, decrescenti, unica).

Asset

È il termine generico per indicare un bene, una risorsa o un’attività patrimoniale. Prendendolo in senso molto ampio indica qualsiasi cosa che possa avere un valore economico, sia materiale che immateriale. Quando si parla di asset aziendale si intendono sia le risorse tangibili che quelle intangibili fondamentali nella vita dell’impresa in questione.

Asset-Management


Questa definizione racchiude tutte le attività e le tecniche di gestione degli asset di privati e società. I professionisti dell’asset management selezionano gli strumenti finanziari e creano un portafoglio per il cliente che possa raggiungere il miglior rendimento per un determinato livello di rischio. Nel caso in cui tale gestione si occupa di azioni, obbligazioni, denaro liquido, strumenti vari viene definita financial asset management, mentre abbiamo un non-financial asset management se gestisce immobili o patrimoni. 

Aumento di capitale

Azione straordinaria attraverso la quale viene incrementato il capitale sociale stabilito quando l’azienda è stata fondata. Questa operazione viene proposta dal consiglio di amministrazione all’assemblea dei soci, che deve deliberare. Esistono due possibilità per realizzarlo: emettendo nuove azioni oppure aumentando il valore di quelle già esistenti. L’aumento di capitale può essere fatto a pagamento (ogni nuova azione deve essere acquistata al prezzo stabilito), gratuito (gli azionisti presenti ricevono gratuitamente nuovi titoli) oppure in forma mista. La strada più seguita è la prima, perché se una società intende ratificare l’aumento di capitale significa che ha bisogno di denaro da investire.

Azioni

Sono i titoli che permettono di controllare una certa quota di una società per azioni (S.p.A.). Più azioni di una S.p.A. si hanno in portafoglio e maggiore è il proprio peso come azionista. Ne esistono diversi tipi, a seconda dei diritti che vengono accordati al possessore: le principali sono quelle ordinarie, quelle privilegiate, quelle di risparmio, quelle senza diritto di voto e quelle con diritto di voto limitato. Il totale delle azioni presenti sul mercato si definisce flottante.

B

Bad Bank

La bad bank è un veicolo societario in cui si fanno confluire gli asset “tossici” di una banca. La banca quindi si divide in due: una parte “buona” (good bank) e una parte “cattiva” (bad bank). La prima si occuperà delle parti sane dell’attività di credito, la seconda comprenderà quelle cosiddette “tossiche”. L’obiettivo della creazione di una bad bank è quello di depurare gli istituti finanziari dalle perdite derivanti da derivati e attività tossiche. Quello che la bad bank dovrà fare è liquidare questi titoli attendendo che, una volte migliorate le condizioni del mercato, diminuisca la differenza tra il valore di mercato e quello nominale degli asset tossici. In alcuni casi, però, l’ammontare elevato di queste attività rende necessario l’intervento da parte degli Stati per fornire fondi per l’acquisto dei titoli.

Bailout

Si tratta del salvataggio di uno Stato o di una società a forte rischio di fallimento. Nel primo caso un soggetto terzo come l’Unione Europea, il Fondo Monetario Internazionale o la Bce (quella che viene comunemente definita troika) interviene per erogare credito concordando in cambio un percorso di ristrutturazione del debito. Nel secondo caso lo Stato o una banca scendono in campo per salvare una società privata e quindi evitare che questa fallisca. In genere, a seconda della gravità della situazione, questo obiettivo viene perseguito attraverso l’iniezione di liquidità, l’offerta di prestiti agevolati ad hoc o di esenzioni fiscali.

Banca Centrale Europea

Chiamata più comunemente con il suo acronimo, BCE, ha il compito di
mantenere la stabilità dei prezzi nell’Eurozona e mantenere sotto controllo il tasso d’inflazione secondo il suo target (sotto al 2%). Per perseguire questi obiettivi può regolare la politica monetaria, emettere banconote e intervenire sulle operazioni di cambio valutario. È un organismo indipendente ed è composto dal consiglio direttivo, dal comitato esecutivo e dal consiglio generale.
 

Banca Europea degli Investimenti

La BEI è stata creata nel 1957 per supportare attraverso investimenti mirati gli obiettivi di crescita economica e sociale dell’Unione Europea. Tutti gli Stati membri dell’UE ne fanno parte con una quota commisurata alle loro possibilità finanziarie. Le operazioni della BEI prendono diverse strade, a seconda dei settori: sviluppo regionale, infrastrutture, telecomunicazioni, energia, ricerca e innovazione, ambiente, salute, istruzione.
 

Bank of Japan

La Banca Centrale del Giappone è un’istituzione indipendente dal governo che regola la politica monetaria del Paese, emette moneta e opera per mantenere la stabilità del sistema finanziario nipponico.

Basilea 3

Basilea 3 è la terza formulazione di norme che regolano il settore bancario europeo. Il nome affianca il numero progressivo della revisione a quello della città svizzera sede della Banca dei regolamenti internazionali (BIS), cui si devono le prime “regole di Basilea” del 1988. Le norme hanno l'obiettivo di porre vincoli e proporre buone pratiche in termini di capitalizzazione, liquidità e impieghi. Nel caso specifico di Basilea 3, vengono ad esempio imposte soglie minime di capitale, per evitare che gli istituti siano esposti a shock finanziari. Il common equity (azioni ordinarie e riserve) deve essere pari o superiori al 4,5% degli attivi, ponderati in base a un coefficiente che varia in base al rischio dei prestiti concessi. Altro elemento chiave è il liquidity coverage ratio, che impone la presenza di asset altamente liquidi e in grado di reggere a uno stress acuto per almeno 30 giorni.

Bear market

Si può parlare di un bear market, o mercato orso, quando siamo in una fase ribassista del mercato e di conseguenza i titoli azionari soffrono.

Beige Book

È il termine usato per indicare il Summary of commentary on current Economic conditions by Federal Reserve district. Il nome deriva dal colore della copertina del documento. Il Biege Book viene pubblicato periodicamente per fare il punto sulla situazione economica statunitense, a partire dai report inviati dai 12 distretti del sistema della Federal Reserve. È un documento che viene utilizzato molto dagli investitori, in grado quindi di influenzare i mercati e l’andamento del dollaro, oltre a essere utile per capire le possibili decisioni di politica monetaria della banca centrale Usa.

Benchmark

Indice di riferimento con il quale si misura un titolo, un asset o un determinato mercato. Nel risparmio gestito, attraverso questo parametro si può ottenere una traccia per valutare il rischio e il rendimento di un fondo o di un investimento.

Big data

tando al significato letterale, per “Big Data” si intende un insieme di dati talmente “grande” da superare la capacità dei database tradizionali. L'espressione è relativamente nuova, anche perché la capacità di immagazzinare e analizzare i dati passa da tecnologie recenti. Per estensione, infatti, “Big Data” non indica solo la quantità della raccolta (moltiplicatasi con il digitale) ma anche la capacità di analizzarla per trarre informazioni utili da un insieme di dati disomogeneo (Big Data analytics). Il perimetro del significato di “Big Data” è comunque ancora dibattuto. Non esiste infatti una quantità minima oltre la quale si possa parlare di “grandi” dati. E, secondo alcune interpretazioni, l'espressione dovrebbe essere usata quando, oltre a una mole importante, è presente un flusso di dati variegato che affluisce e viene analizzato in modo rapido. 

Bilancia commerciale

Per bilancia commerciale si intende il dato derivante dalla differenza tra il valore delle esportazioni e quello delle importazioni di merci di uno Stato. Se l’export supera l’import per valore totale, si ha un surplus commerciale, mentre nel caso contrario si riscontra un deficit. La pubblicazione della bilancia commerciale degli Stati più importanti è attesa con molta attenzione dai mercati e dagli analisti e per questo motivo è un “market mover”.

Biofortificazione

L’essere umano, per vivere sano, ha bisogno di almeno 42 elementi diversi e, se ne manca qualcuno, si ammala. Oggi quindi la sfida non è produrre più cibo, ma produrre cibo migliore per gli oltre 7 miliardi e mezzo di uomini e donne sulla Terra. La biofortificazione nasce con questo scopo: creare alimenti arricchiti artificialmente di sostanze nutritive e microelementi fondamentali per la nostra salute. Ci sono diverse tecniche per arricchire i cibi, che possono appoggiarsi su pratiche agronomiche e selezioni classiche, sul miglioramento genetico e sull’ingegneria genetica.

Biotech

Il Biotech è il settore che prevede l’applicazione e lo sviluppo della tecnologia legato al campo della biologia. Le applicazioni vanno dall’agricoltura all’ingegneria genetica, con la manipolazione del DNA. Uno dei prodotti più noti della biotecnologia sono i cosiddetti prodotti geneticamente modificati OGM, al centro di un ampio dibattito. Nel portafoglio dei titoli tecnologici quotati al Nasdaq, le biotecnologie hanno sostituito ormai quelli informatici. Esiste il Nasdaq Biotechnology Index. Ci sono titoli con un alto potenziale di rischio, e altri che generano miliardi di ricavi e riescono a pagare dividendi. Il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale è uno dei temi d’investimento più presenti nel comparto, spinto dall’aumento della domanda di nuovi farmaci e dei costi sanitari pro capite. Tra i settori di applicazione si elencano: la blue technology (applicata agli organismi marini); la green biotechnology (agroalimentare); la grey biotechnology (ambientale); la red biotechnology (medicina, farmaceutica e veterinaria); la white biotechnology (processi industriali).

Bitcoin

Si tratta della criptovaluta più famosa, è stata creata nel 2009 da Satoshi Nakamoto, inventore (o gruppo di inventori) che non ha ancora voluto rivelare la propria identità. I bitcoin servono per pagare beni o servizi, ma possono avere anche valore di investimento. Non hanno una banca centrale che li garantisce, come accade per le normali valute, ma traggono il loro valore dalla blockchain e quindi dalla rete di utenti che li utilzza. Per questo la sua tecnologia è detta peer-to-peer. 

Blockchain

La blockchain è un database distribuito e decentralizzato, accessibile a tutte le parti che operano nella rete. È costituito da “blocchi” che registrano e archiviano tutte le transazioni avvenute. In questo modo, la Blockchain permette di effettuare transazioni in modo rapido e sicuro. Nata per l'estrazione e la distribuzione dei Bitcoin, è una tecnologia utilizzabile da tutti i settori che esigono transazioni veloci, riservate e tracciabili (dalle banche alle assicurazioni).

Blue chip

Le Blue Chip sono le società con una alta capitalizzazione e compongono alcuni degli indici azionari più importanti. In Italia abbiamo il FTSE MIB, che è l’indice composto dalle 40 società con la maggiore capitalizzazione del circuito Borsa Italiana. Questo termine deriva dal poker: al tavolo verde le blue chip sono le fiches con il valore maggiore.

Bolla finanziaria

La bolla finanziaria è un processo che tende a spingere i valori di mercato ben oltre i suoi fondamentali. Proprio come in una bolla di sapone, il prezzo viene progressivamente “gonfiato”, per poi “scoppiare” in modo repentino e causare un ripido calo delle valutazioni. La bolla nasce da un iniziale incremento della domanda. Ma viene poi sostenuta da eccessivo ottimismo e speculazione. Lo scoppio è invece legato dal raggiungimento di prezzi talmente elevati da bloccare gli scambi, al mutamento di prospettiva degli investitori o a una inversione di marcia degli speculatori (che dopo aver accumulato puntano alle prese di profitto).

BOT

BOT è un acronimo che sta per Buoni Ordinari del Tesoro: sono titoli di debito emessi dallo Stato italiano con scadenza a breve termine, tra i 3 e i 12 mesi. Si tratta quindi di prestiti che gli investitori concedono al Paese, ripagati con un rendimento che – vista la scadenza breve e, di conseguenza, il rischio modesto – tende a essere contenuto. Oltre al breve “ciclo di vita”, i BOT sono caratterizzati dall'assenza di una cedola. Ragion per cui sono definiti titoli “zero coupon”. Se non c'è una cedola, come si guadagna? Grazie a una “remunerazione a scarto di emissione”: chi compra un BOT (con un investimento minimo di 1000 euro, salendo a multipli di tale cifra) lo fa sborsando una somma inferiore al valore nominare di ciascun titolo. E viene ripagato a scadenza con il valore nominale del titolo. Il guadagno sta quindi in questa differenza. Per gli investitori c'è poi un'altra possibilità: così come gli altri titoli di Stato, anche i BOT possono essere acquistati in sede d'asta ma anche scambiati sul mercato secondario.

Bull market

Bull market si traduce letteralmente con “mercato toro”. L'animale, non a caso omaggiato con una statua a Wall Street, rappresenta un trend rialzista caratterizzato dall'ottimismo degli investitori. Si contrappone al Bear market (il “mercato orso”), che invece rappresenta pessimismo e tendenza ribassista.

Buyback

Il buyback è il riacquisto di azioni da parte della società che le ha emesse, con lo scopo di ridurre il numero di titoli sul mercato. Il buyback può quindi essere visto come la decisione della società di ridurre il flottante sul mercato: dal momento che una compagnia non può essere "azionista di se stessa", i titoli riacquistati vengono assorbiti, cancellandoli. È evidente che quando questo avviene il valore delle azioni circolanti si incrementa, poiché essendocene meno sul mercato, ogni titolo dà il diritto al possesso di un pezzetto più grande dell’azienda e con esso il diritto ad una fetta maggiore di profitto. Tecnicamente i buyback vengono realizzati in due modi. 1.Offerta diretta (tender offer, secondo la terminologia anglosassone). La società si rivolge direttamente ai propri azionisti offrendosi di ricomprare un numero stabilito di azioni ad una forchetta di prezzo fissata ed entro un determinato intervallo temporale. 2.Acquisto sul mercato. In questo caso l’azienda opera esattamente come farebbe un qualsiasi investitore acquistando i titoli sul mercato al prezzo creato via via dalle dinamiche della domanda e dell’offerta, mark to market. Questa è una pratica meno frequente perché economicamente più svantaggiosa per la società: appena si diffonde la notizia del buyback in corso il prezzo dei titoli tende a salire.

C

Capital Market Line

Il rapporto fra il rischio di uno strumento finanziario e il suo rendimento.

Carry trade

Operazione finanziaria speculativa che può portare ad alti rischi. Consiste nel prendere in prestito una certa quantità di fondi in un Paese con basso costo del denaro e utilizzare questi fondi per comprare in un altro Paese nel quale i tassi di interesse sono più alti. Il guadagno deriva dal differenziale tra i due tassi di interesse, ma se lo studio del rischio è sbagliato gli speculatori possono registrare gravi perdite. Se per esempio si prendono a prestito degli yen con un di tasso di interesse dell’1% e li si converte in una valuta che rende il 5% si guadagna grazie alla differenza di rendimento, a patto però che il cambio tra le due valute rimanga costante. Nel caso in cui lo yen acquisti valore sulla seconda valuta, c’è il rischio non solo di non guadagnare nulla, ma di perdere anche parte del denaro investito.

Cartolarizzazione

Si tratta di un processo attraverso il quale è possibile creare uno strumento o un titolo contrattabile sul mercato, in genere si crea un “pacchetto” a partire da più attività convogliate insieme. Un’azienda cede i crediti a quella che viene definita società veicolo (SPV). Questa SPV a sua volta utilizza i crediti ceduti come garanzia per coprire il rischio delle obbligazioni che emette.

Catastrophe bonds

Chiamati anche "Cat Bond", dall'inglese significa letteralmente "bond catastrofe" e sono strumenti finanziari che danno la possibilità a chi li acquista di trasferire i rischi assicurativi al mercato. Sono stati creati perché le compagnie assicurative, quando sono troppo esposte su un possibile evento naturale catastrofico (inondazioni, terremoti, tornado), devono avere la possibilità di riassicurarsi. Il denaro viene raccolto da una Società creata ad hoc per questa operazione (SPV) che ha lo scopo di assumere tutti i rischi dell'emissione.

CFD

CFD è l'acronimo dell’inglese Contract for Difference (Contratto per Differenza). È uno strumento derivato costituito, come dice la parola stessa, da un “contratto” tra due parti: la prima (l'acquirente) paga un tasso d'interesse e riceve il rendimento di un'attività finanziaria sottostante. La seconda (il venditore) incassa gli interessi e in cambio paga all'acquirente il rendimento del sottostante. Il nome deriva dal fatto che le parti si scambiano il flusso finanziario che risulta dalla “differenza” tra il prezzo di un'attività finanziaria sottostante al momento dell’apertura del contratto e al momento della sua conclusione.

Collateralized Loan Obligation

CDO aventi prestiti bancari come collaterale a garanzia.

Commissione di gestione

Sono le commissioni che il cliente versa alla società di gestione, o al proprio gestore, per pagare il suo lavoro di consulenza e amministrazione degli investimenti. Vengono calcolate in percentuale sul capitale investito e possono variare a seconda dell’impegno che si richiede al gestore. Se si sceglie di investire in fondi che non richiedono una particolare supervisione allora le commissioni di gestione saranno basse, come può capitare nel caso di fondi obbligazionari europei. Invece se si decide di puntare su un portafoglio composto da azionari diversi provenienti da tutto il mondo, lo sforzo di controllo del gestore sarà maggiore e di conseguenza anche le commissioni.

Commodity

La commodity è una merce, spesso una materia prima, disponibile sul mercato, immagazzinabile, conservabile nel tempo con facilità e “fungibile”. Con questo termine si definiscono i beni che soddisfano un bisogno indipendentemente da chi li produce. La parola commodity deriva dal francese “commodité”, per sottolineare la facilità con cui sono negoziabili, sia in sé sia come sottostante di prodotti finanziari. Sono esempi tipici di commodity i beni agricoli (come avena, frumento, caffé, tabacco), carni, metalli ed energia. 

Concessione

La concessione è il provvedimento amministrativo con cui la pubblica amministrazione conferisce a un beneficiario (il concessionario) l’uso di risorse o l’esercizio di attività non disponibili ai privati e riservate allo Stato. È simile all'autorizzazione, dalla quale però si distingue per un elemento: l'autorizzazione rimuove un limite nei confronti del soggetto interessato; la concessione gli conferisce invece nuove facoltà. Che vanno dall'utilizzo di un bene pubblico all'attribuzione di un servizio.

Consensus

Il consensus è un indicatore delle aspettative degli analisti sulle performance che riguardano un titolo quotato o i risultati di una certa società. Gli analisti finanziari che seguono una determinata società di solito emettono periodicamente previsioni e consigli operativi che si basano spesso su un prezzo atteso del titolo oggetto di analisi, ossia la quotazione sulla quale il titolo dovrebbe assestarsi in un lasso di tempo indicato. Un indicatore medio delle aspettative degli analisti e dei loro consigli operativi formano la previsione del consenso, ovvero il consensus forecast. Anche i principali operatori di mercato, dalle banche d’affari alle società di rating, emettono periodicamente analisi sull’andamento generale delle quotate. Il consensus, come media di queste analisi, può essere considerato la previsione più attendibile.

Consob

La Commissione nazionale per le Società e la Borsa (Consob) è una autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica. La Consob, istituita nel 1974, mira alla tutela degli investitori e alla efficienza, trasparenza e sviluppo del mercato mobiliare italiano. Rappresenta quindi l’organo di vigilanza delle società quotate in Borsa e dei fondi mobiliari. Prima dell’istituzione della Consob, era il ministero del Tesoro a farlo.

Tra le sue funzioni, la Consob regolamenta la prestazione dei servizi di investimento e gli obblighi informativi delle società quotate, autorizza la pubblicazione dei prospetti informativi delle offerte pubbliche di vendita e di acquisto, vigila sulle società di gestione dei mercati e sulla trasparenza delle negoziazioni e degli intermediari finanziari, sanziona i soggetti vigilati, accerta eventuali andamenti anomali delle contrattazioni e verifica l’eventuale violazione delle norme in materia di manipolazione del mercato, insider trading e aggiotaggio.

La Consob ha una sede principale a Roma e una sede operativa secondaria a Milano. È composta da un presidente e quattro membri scelti tra persone di comprovata competenza e indiscussa moralità, nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio, a seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri. La durata della carica dei membri della Commissione è di sette anni, senza possibilità di riconferma.

Construction spending

La “Construction spending” è la spesa in nuove costruzioni registrata negli Stati Uniti. Dal 1964 è tracciata e resa pubblica su base mensile dal Census Bureau del Dipartimento del Commercio. Include le costruzioni e le ristrutturazioni residenziali e non residenziali, sia private che pubbliche (sia livello federale che statale). Il dato ingloba tutte le voci di spesa: costo del lavoro e dei materiali, nella progettazione architettonica e ingegneristica, interessi e tassi pagati per realizzare le opere. È un indicatore utilizzato soprattutto per predire l'andamento futuro del Pil.

Contracts for difference (CFD)

Noti agli operatori istituzionali come equity swap, i CFD sono un contratto tra due parti dove l’acquirente, a fronte di un pagamento di un tasso di interesse, riceve il rendimento di un'attività finanziaria sottostante, mentre il venditore del contratto, a fronte dell’incasso degli interessi, si impegna a pagare il rendimento dell’attività finanziaria sottostante.

Covenants

Clausole accessorie con cui il debitore si impegna a non porre in atto determinati comportamenti che potrebbero accrescere in modo eccessivo il rischio di default, o comunque risultare pregiudizievoli per i creditori.

Cross selling

Il cross selling è una tecnica che una società adotta per aumentare l’offerta di prodotti e servizi, collegando nuove proposte alle vendite cosiddette “core”. Per esempio il cross selling di alcune compagnie aeree low cost consiste nel proporre ai viaggiatori che hanno acquistato un biglietto anche noleggi di auto e pernottamenti in strutture convenzionate.

Crowdfunding immobiliare

L'equity crowdfunding è un sistema di finanziamento collettivo, che aggrega più investitori attorno a un progetto comune grazie a piattaforme online. Il crowdfunding immobiliare ne è un sottogruppo, caratterizzato dal fatto che le risorse sono destinate esclusivamente al real estate. Il settore di appartenenza porta con sé alcune caratteristiche: l'investimento medio tende ad avere una taglia maggiore rispetto all'equity crowdfunding “generalista” ed è meno rischioso. Di solito, le piattaforme agiscono con due schemi: si acquisisce parte di un progetto immobiliare, con un ritorno basato sulla successiva vendita; oppure l'investimento viene ripagato con un interesse o una quota degli affitti incassati dalla struttura (in questo caso si parla di social landing).

Cryptojacking

Il cryptojacking è una parola composta da “crypto” (che sta per cryptovaluta) e “hijacking” (sequestro, dirottamento). È un tipo di attacco informatico relativamente recente, con il quale gli hacker non rubano direttamente valute digitali ma potenza di calcolo ai dispositivi degli utenti per crearne di nuove. Il mininig richiede infatti una notevole capacità di elaborazione. Per accrescerla, i pirati informatici si insinuano (attraverso porzioni di codice malevolo) su smartphone e pc e “dirottano” parte della loro potenza. In sostanza, fanno lavorare i dispositivi per creare nuova criptovaluta. Mentre gli utenti, oltre a non guadagnare nulla, vedono rallentate le prestazioni dei device e aumentare il loro dispendio energetico.

Cuneo fiscale

Il cuneo fiscale è la somma delle imposte (dirette, indirette o sotto forma di contributi previdenziali) che pesano sul costo del lavoro, sia per quanto riguarda i datori di lavoro, sia per quanto riguarda i redditi dei lavoratori, dipendenti e autonomi. È la differenza tra quanto un dipendente costa all’azienda che lo assume e quanto lo stesso dipendente incassa, al netto delle tasse, in busta paga. Secondo Taxing Wages, il rapporto annuale che mette a confronto le tasse a carico di imprese e lavoratori in 35 Paesi Ocse, l’Italia si piazza al terzo posto con il 47,9%, seguita a breve distanza dalla Francia (47,6%). Mentre peggio del nostro Paese fanno solo Belgio (52,7%) e Germania (49,5%). Nei principali Paesi extraeuropei (Usa e Giappone) il cuneo fiscale nominale non supera il 31%.

D

Dazio

È un’imposta indiretta sulle merci in entrata da un Paese estero che non fa parte della zona di libero scambio. Viene riscosso all’entrata in dogana dello Stato dell’acquirente della merce e in genere è una percentuale del valore complessivo. Viene utilizzato per tutelare l’industria di un Paese in caso di concorrenza sleale di altri Paesi e produce minori margini di guadagno per gli importatori e un aumento del prezzo finale della merce venduta nel Paese acquirente.

Debito senior

Si tratta di finanziamenti aziendali che presentano peculiarità tali da renderli privilegiati, rispetto ad altre forme di finanziamento. Un debito di questo tipo è per esempio, un mutuo ipotecario la cui garanzia per il rimborso privilegiato è rappresentata dall’ipoteca sull’immobile. Il debito privilegiato ha diritto al rimborso, prima di altre fonti esterne di finanziamento, come le azioni ordinarie o i crediti a breve termine non garantiti.

Decarbonizzazione

La decarbonizzazione è un processo chimico attraverso il quale le aziende possono tagliare le emissioni di anidride carbonica, risparmiando in questo modo notevoli quantità di denaro e salvaguardando l’ambiente. Quasi tutti i governi del pianeta hanno varato politiche a sostegno del processo di decarbonizzazione e le imprese stanno recependo queste nuove direttive. Le nuove tecnologie green devono permettere di migliorare la qualità della produzione di energia elettrica, dello stoccaggio dell’anidride carbonica, dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della ricerca in infrastrutture e formazione e della cooperazione internazionale. Anche il mondo della finanza sta iniziando a premiare le iniziative di sostenibilità ambientale grazie alla crescente attenzione per i titoli green e i fondi “low carbon”.

Deficit

Un Paese si comporta in modo simile a un’azienda o a una famiglia: chiede prestiti, attraverso Obbligazioni e Titoli di Stato, per fare fronte agli investimenti e alle spese correnti. Non necessariamente è un aspetto negativo, tutti fanno debito per finanziare la crescita economica, ma diventa un problema se il debito continua ad aumentare nel tempo. Si parla di deficit in relazione al bilancio di un Paese quando le uscite superano le entrate. Il famoso tetto del 3% di cui si parla spesso si ottiene mettendo in relazione il deficit con il PIL del Paese ed è il parametro inserito nel Patto di Stabilità e Crescita dell’UE del 1997.

Deflazione

Siamo in presenza di deflazione quando il livello dei prezzi si abbassa. Non è necessariamente un male, perché in caso di deflazione buona questa diminuzione dei prezzi è causata dall’eccesso dell’offerta. Se invece la spinta deflattiva dipende dal calo della domanda significa che i consumi si stanno fermando e che l’economia sta rallentando.

Delisting

Operazione attraverso la quale il titolo di una società quotata in borsa viene rimosso dal mercato. La scelta può essere fatta dall’azionista di maggioranza o dagli organi di controllo che vigilano sul mercato di scambio per diversi motivi, che vanno da una bassa soglia di scambi per un periodo prolungato di tempo all’impossibilità di mantenere il mercato a livelli normali a causa di quel determinato titolo, fino a situazioni straordinarie che riguardano il controllo della società.

Derivati

Nel senso più ampio del termine, un derivato è uno strumento finanziario il cui prezzo o valore è calcolato in relazione al valore di altri beni o strumenti presenti sul mercato. Questi altri beni o strumenti sono definiti “sottostanti” (underlying assets in inglese) e possono essere degli indici, dei tassi di interesse, dei titoli di Stato, delle azioni o dei beni fisici come oro, petrolio, le commodities. I derivati vengono concepiti come strumenti speculativi, hanno un alto tasso di rischio perché sono soggetti ad alta volatilità e per questo i potenziali guadagni (così come le potenziali perdite) sono molto alti. A causa della loro natura, possono essere utilizzati anche come strumenti di copertura dal rischio della volatilità sulle attività sottostanti. La diffusione dei derivati è ampia nei mercati Over the counter, dove non c’è il disciplinamento standard definito dalle autorità dei mercati regolamentati e quindi le due parti negoziano direttamente e liberamente il tipo di contratto e le clausole in esso contenute. Gli strumenti più diffusi sono i futures, le opzioni, i warrants, gli ETF e gli swap.

Dividendi

Si tratta di una parte degli utili di una società che vengono distribuiti agli azionisti alla fine di ogni esercizio. L’assemblea, su indicazione degli amministratori, può decidere se distribuire i dividendi oppure se impiegare quelle risorse per investimenti o per coprire perdite di bilancio. L’erogazione dei dividendi può essere realizzata in contanti oppure con altre azioni. In questo secondo caso si parla di aumento gratuito di capitale.

Drawdown

È un indicatore che offre informazioni riguardo all’andamento degli investimenti. Il DrawDown riproduce il picco di riduzione del valore del capitale di un investimento e può essere calcolato in percentuale o in termini assoluti. In sostanza rappresenta l’oscillazione più ampia tra il massimo e il successivo minimo toccato in un determinato tempo della vita dell’investimento e da questo dato si può ricavare la strategia del gestore. Si possono calcolare tre tipi di DrawDown. Il DrawDown massimo, che rappresenta il maggiore DrawDown ottenuto. A partire da questo si deducono le peggiori condizioni che ci possiamo attendere dal nostro investimento. Il DrawDown medio è la media dei DrawDown che si sono verificati durante un investimento. In questo caso il dato ci illustra le perdite che dobbiamo aspettarci in un contesto normale. Infine l’ultima misura è il DrawDown assoluto, che riproduce la differenza tra la somma iniziale e il punto più basso toccato rispetto al totale della somma iniziale.

Due diligence

Presa nel suo senso letterale l’espressione inglese significa “dovuta diligenza” e si intende quel processo che ha come obiettivi la raccolta, l’indagine e l’accertamento della situazione patrimoniale, finanziaria, economica, gestionale e ambientale di un’azienda. Tutto ciò è finalizzato all’acquisizione di tale società da parte di un’altra, ma prima di procedere è necessario che l’acquirente faccia le verifiche per appurare le effettive condizioni di fattibilità dell’operazione.

Dumping

Si tratta di una concorrenza sleale che un produttore o un esportatore attuano nei confronti dei propri concorrenti sia sul mercato locale che su altri mercati. Chi pratica dumping vende un bene o un servizio su un mercato estero proponendo un prezzo inferiore rispetto al prezzo che quello stesso prodotto ha nel mercato di esportazione. Questa pratica può portare a forti distorsioni sui mercati e quindi sono state create norme di contrasto. Nella terminologia comune sta diventando sempre di maggiore rilevanza il dumping sociale, che riguarda i Paesi in via di sviluppo nei quali il basso costo del lavoro assicura alle aziende una produzione di beni e servizi a prezzi molto competitivi. In questo caso viene venduto sul mercato straniero un bene o un servizio ad un costo più basso della norma proprio perché è stato possibile produrlo con costi inferiori.

Duration

È l’indicatore utilizzato per calcolare il rischio connesso al tasso di interesse di un titolo obbligazionario e valutarlo. Attraverso il calcolo della duration è possibile conoscere la durata finanziaria di un titolo, intesa come il periodo di tempo residuo in funzione del flusso di cedole che quel titolo dovrà pagare. Si ottiene calcolando la media ponderata delle scadenze nelle quali verrà rimborsato il capitale e quindi l’investitore potrà incassare le cedole.

E

EBIT

L’acronimo deriva dalla definizione inglese “Earnings Before Interest and Taxes”, che tradotto alla lettera significa “Utili prima di interessi e tasse”. Questo misura molto utilizzata nei calcoli dei flussi di cassa delle aziende rappresenta appunto la gestione caratteristica calcolata prima degli oneri finanziari, delle tasse e delle imposte. Tale analisi, che intende valutare il merito del credito di un’impresa, deve essere calcolata su diversi anni e poi essere confrontata con i dati del settore di riferimento.

Eccesso di rialzo

Nel gergo borsistico indica un incremento di prezzo eccessivo, determinato dal superamento di un livello soglia di una quotazione, dato dalla differenza tra il prezzo di due proposte di negoziazione successive. Il livello soglia non è uniforme nei vari mercati internazionali e nelle diverse fasi di negoziazione. In Italia, ad esempio, la soglia è del 5% durante la contrattazione continua e del 10% in fase di apertura. La conseguenza di un eccesso di rialzo è la temporanea sospensione del titolo dalle contrattazioni.

Ecofin

Ecofin è l'abbreviazione di Consiglio Economia e Finanza (Eco-Fin). È il nome che prende il Consiglio dell’Unione Europea (l'organo costituito dai rappresentanti dei governi dei Paesi membri) quando si occupa di temi economico-finanziari. Vi partecipano quindi i commissari Ue e i ministri competenti dei Paesi europei. L'Ecofin si tiene di norma una volta al mese. È responsabile della politica economica, delle questioni relative alla fiscalità, dei mercati finanziari e dei movimenti di capitali, come pure delle relazioni economiche con i paesi non appartenenti all'Ue. Prepara inoltre il bilancio annuale dell'Unione, si occupa degli aspetti giuridici e pratici della moneta unica e coordina le posizione dell'Ue a livello internazionale. L'Ecofin è di solito preceduto dall'Eurogruppo, un organo informale che riunisce i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro.

Economia Circolare

È un sistema economico che prevede il riutilizzo di materiali per i cicli produttivi del futuro, creando un sistema sostenibile grazie anche alla massima riduzione degli sprechi. Questo approccio parte da un ripensamento totale dei classici modelli produttivi, che puntano a massimizzare i ricavi riducendo i costi di produzione e sfruttando al massimo le risorse naturali. L’economia circolare invece ha l’obiettivo di rinnovarsi continuamente senza impattare negativamente sulla natura: i materiali di origine biologica vengono reintegrati nella biosfera, mentre i materiali tecnici vengono costruiti per non entrare nella biosfera alla fine del loro ciclo d’utilizzo.

EONIA

È l’acronimo dell’Euro OverNight Index Average e rappresenta il tasso di interesse interbancario per un prestito di un giorno della zona euro. Questo tasso viene calcolato a partire dalla media ponderata dei tassi overnight delle principali banche europee comunicati dalla BCE. È anche il tasso di riferimento usato per diversi strumenti derivati.

Equity crowdfunding

L'equity crowdfunding è un sistema di finanziamento rivolto a Pmi e startup. Prevede l'investimento di capitale di rischio per rilevare quote, di solito contenute, della società. Grazie alle piattaforme online, le aziende in cerca di risorse si presentano difronte a una “folla” (“crowd”) di potenziali investitori. Nel 2013, la Consob ha emanato un regolamento che ha, per la prima volta in Italia, dato ordine e fornito paletti al settore. Negli ultimi anni, questo metodo di raccolta sta crescendo, anche se su un giro d'affari ancora limitato. Secondo il “Report sulle piattaforme di crowdfunding”, nel 2017 l'equity crowdfunding italiano ha generato 11 milioni di euro e coinvolto 78 tra pmi e startup.

ESG

ESG è l'acronimo di Environmental, Social and Governance, ossia ambiente, sociale e gestione societaria. Le tre parole rappresentano i pilastri di un approccio all'investimento che va oltre i fondamentali di un titolo per valutare l'impatto dell'impresa sulla società e sul pianeta, oltre che a livello economico-finanziario. Per quanto non esista una definizione precisa, i criteri ESG sono diventati sinonimo di sostenibilità.

Ethereum

È la piattaforma blockchain 2.0 che consente agli utenti di creare e inviare smart contract ed è basata su una criptovaluta, per certi versi simile ai bitcoin, che emette autonomamente. Chi lancia un contratto su Ethereum paga una quota per sfruttare i sistemi di calcolo che la compongono e paga questo servizio tramite gli Ether, ma può diffondere in questa rete i contratti Ethereum. Questi atti ufficiali possono essere utilizzati per sistemi elettorali, mercati finanziari, sistemi di crowdfunding e molte altre piattaforme.

Euribor

Acronimo di Euro Interbank Offered Rate, si intende il tasso d’interesse medio al quale le banche di riferimento dell’Area Euro (circa 60 istituti) si scambiano denaro. Ogni giorno feriale alle ore 11 l’Euribor Panel Steering Committee fissa il tasso di interesse calcolato in base ai dati ricevuti dalle banche di riferimento e lo comunica al mercato. Esistono 8 tassi di interesse Euribor diversi, calcolati in base alla durata, che vanno da 1 settimana a 12 mesi.

Exchange

Gli exchange sono le piattaforme sulle quali le criptovalute vengono scambiate con le valute tradizionali. Vengono inserite proposte di acquisto e vendita tra una criptovaluta e le altre valute tradizionali, nella maggior parte dei casi a seguito del pagamento di una commissione. I valori cross valutari, però, possono differire tra le diverse piattaforme. I siti di exchange più importanti sono CoinBase, Binance e Bitfinex. Si tratta di piattaforme private non regolamentate come le tradizionali Borse valori. Il mantenimento dei bitcoin o delle valute tradizionali sugli exchange, infatti, non è sempre sicuro. Nel 2014, MtGox, allora principale sito di exchange, fallì con 850mila bitcoin sui propri conti, rendendo evidente il problema della sicurezza di queste piattaforme. È importante conoscere bene le caratteristiche tecniche e di sicurezza di ogni exchange prima di iniziare a operare. La SEC (Security and Exchange Commission) americana di recente ha deciso che le piattaforme di scambio di criptovalute debbano registrarsi come “national exchange”, cioè come mercati regolamentati su base federale. Questo significa, per le piattaforme che si registrano, ubbidire a norme di controllo più severe, incluse le comunicazioni da inviare periodicamente alla Sec, dando maggiori garanzie agli investitori.

Exchange Traded Funds

La traduzione letterale del termine dall’inglese significa “fondi indicizzati quotati” e si tratta di un particolare tipo di fondo di investimento che viene negoziato in borsa proprio come un’azione. A differenza delle azioni però è a gestione passiva e ha come obiettivo la replica dell’indice o dell’insieme di indici ai quali si riferisce. In questo modo gli investitori possono sfruttare i suoi due principali punti di forza: la diversificazione del rischio (tipico di un fondo) e la trasparente flessibilità delle contrattazioni in tempo reale (tipico di un’azione). In Italia sono presenti dal 2002.

F

Fair Value

Fair Value significa “valore equo” o “giusto”. Ambisce a definire un prezzo che sia il più oggettivo possibile, neutralizzando i fattori non finanziari (come l'emotività) e dando peso ai fondamentali della società. Non coincide quindi con il prezzo corrente di mercato. Anzi, la principale funzione del Fair Value si basa proprio su questa discrepanza. Se il prezzo corrente è inferiore al Fair Value, il titolo è sottostimato e potrebbe apprezzarsi in futuro. Al contrario, se il Fair Value è minore del prezzo corrente, il titolo potrebbe essere sovrastimato e indebolirsi in futuro.

Federal Reserve (FED)

La Federal Reserve, spesso chiamata per comodità Fed, è la banca centrale degli Stati Uniti. Il compito della Fed è controllare la politica monetaria, garantire la stabilità del settore finanziario e bancario americano e contenere il rischio sistemico.

Fiscal compact

Fiscal Compact è il nome con cui viene comunemente chiamato il Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union, il trattato stipulato nel marzo 2012 dai Paesi dell’Unione europea per rafforzare la disciplina e il coordinamento delle politiche di bilancio ed economiche dell’area Euro. Gran Bretagna e Repubblica Ceca non hanno firmato.


I predecessori.

Nel 1993 entrò in vigore il Trattato di Maastricht. Nel 1997 i Paesi della Ue adottarono delle regole per disciplinare le politiche di bilancio dopo l’introduzione della moneta unica, prevedendo che il disavanzo dovesse rientrare entro il 3% del Pil e che il debito dovesse restare entro il 60% del Pil, oltre a specifiche procedure nei casi di non osservanza. La sua inefficacia emerse però con la crisi finanziaria globale che coinvolse i debiti sovrani. Nel 2010 venne creato lo European Financial Stability Facility (EFSF). Nel 2011 poi il Patto di stabilità venne riformato. E si concordò che la nuova governance dell’Euro dovesse avere natura costituzionale. Dopo il rifiuto della Gran Bretagna di modificare con questo obiettivo il Trattato di Lisbona, si è deciso di stipulare un nuovo trattato. Nel 2012 i 17 Paesi che facevano parte dell’Eurozona più altri sette membri dell’Ue non appartenenti all’Eurozona hanno firmato il Fiscal Compact, con l’eccezione di Gran Bretagna e Repubblica Ceca.

Cosa prevede.
Si prevede che i Paesi contraenti mantengano un bilancio pubblico in pareggio o in avanzo, salvo circostanze eccezionali, con un disavanzo non superiore allo 0,5% del Pil. È stato inserito anche l’obbligo di mantenere al massimo al 3 per cento il rapporto tra deficit e Pil, già previsto da Maastricht. E per i Paesi con un rapporto tra debito e Pil superiore al 60 per cento, è stato inserito l’obbligo di ridurre il rapporto di almeno 1/20esimo all’anno, per raggiungere quel rapporto considerato “sano” del 60%. Il trattato ha stabilito che il pareggio di bilancio di ciascuno Stato venisse inserito in «disposizioni vincolanti e di natura permanente – preferibilmente costituzionale». In Italia è stato inserito nella Costituzione con una modifica dell’articolo 81 approvata nell’aprile 2012.

Flat tax

L’espressione Flat Tax, letteralmente “tassa piatta” o “forfettaria”, identifica un sistema fiscale che prevede un’unica aliquota per tutti i livelli di reddito dei contribuenti. Laddove sono presenti delle deduzioni, un sistema di questo tipo diventa però maggiormente progressivo. È considerato un sistema fiscale che aiuta a semplificare il fisco, inducendo quindi alla fedeltà fiscale e a una riduzione dell’evasione. Esistono diverse tipologie di flat tax: quella pura, quella marginale (con deduzioni), la flat tax Hall-Rabushka (sui consumi), la negative income flat tax (NIT) proposta da Milton Friedman, la capped flat tax (quella con un tetto massimo, oltre il quale l’aliquota fissa non viene più applicata). In tutto il mondo i Paesi che hanno adottato un regime fiscale di flat tax sono 36. Tra cui le isole Seychelles, Trinidad e Tobago, la Jamaica, Hong Kong, le isole Tuvalu, il Paraguay. In Europa la flat tax è adottata soprattutto nei Paesi dell’Est: Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Romani, Bulgaria, Russia, Georgia, Montenegro, Macedonia e Albania. Islanda e Slovacchia hanno abbandonato invece hanno abbandonato questo regime fiscale rispettivamente nel 2010 e nel 2013. Non sempre l’aliquota è solo una: in Albania, ad esempio, le aliquote sono due, al 13 e al 23 per cento.

Flottante

Il flottante è la parte del capitale di una società che circola e può essere effettivamente scambiata sul mercato. Sono quindi escluse le quote vincolate (ad esempio da patti parasociali o da limiti temporali, come in caso di lock-up). Per essere ammessa agli scambi, una società deve avere e poi mantenere un limite minimo di flottante. Nel caso di Borsa Italiana, non può essere inferiore al 25% del capitale.

Fondi di fondi

Come si può immaginare dal nome, i fondi di fondi sono uno speciale tipo di fondi comuni di investimento che acquistano quote di altri fondi o di SICAV. Ovviamente, per questioni di trasparenza, non possono investire più del 10% del proprio patrimonio totale su fondi armonizzati dell’Unione Europea e non più del 5% sugli altri tipi di fondo. L’aspetto positivo dei fondi di fondi è la diversificazione che assicurano agli investitori e la duttilità in fase di asset allocation. Il limite è rappresentato dai costi, dal momento che in genere hanno commissioni alte.

Fondi lussemburghesi

Sono stati i primi fondi comuni di investimento distribuiti in Italia, costituiti da società italiane nel Lussemburgo ed immessi sul mercato prima del 1992, quando ancora nel nostro Paese non era entrata in vigore la legge istitutiva dei fondi. Sotto il profilo fiscale, in quanto preesistenti alla prima normativa italiana, sono stati equiparati ai fondi aperti di diritto italiano.

Fondi obbligazionari

Sono titoli di prestito che vengono concessi a un emittente da un insieme di risparmiatori che affida il proprio denaro a una Società di Gestione del Risparmio. Queste Società, chiamate per abbreviazione SGR, investono in obbligazioni governative o societarie a seconda del rendimento e della durata dei titoli. I fondi obbligazionari possono essere a breve termine e mantenere gli investimenti per un massimo di due anni, oppure a medio-lungo termine, quindi oltre i due anni.

Fondi pensione

Lo scopo di questi fondi è fornire una pensione integrativa a chi li sottoscrive e sono considerati alla stregua di investitori istituzionali grazie alle grandi risorse finanziarie di cui dispongono. I fondi pensione possono essere riservati a una categoria di lavoratori oppure liberi (nel primo caso si chiamano negoziali, nel secondo vengono definiti aperti).

Forex

Forex sta per Foreign Exchange Market, il mercato valutario. Come dice la parola stessa, riguarda la compravendita di valute (come euro e dollaro) che vengono scambiate in modo simultaneo: se ne acquista una nello stesso momento in cui se ne cede un'altra. Il Forex è il mercato più liquido del mondo e, a differenza di quelli azionari, è un mercato “non regolamentato”, senza orari e senza una sede fisica.

G

GAFA

Sono quattro ma sono potentissime: Google, Amazon, Facebook, Apple (che negli Usa vengono riassunti sotto l’acronimo GAFA) sono le aziende che hanno cambiato più di tutte il mondo degli ultimi anni grazie alle loro attività online, dai servizi ai prodotti. Alcuni osservatori li vedono come un oligopolio che domina il mercato online anche attraverso alcune pratiche non del tutto corrette, ma tutti sono d’accordo sul fatto che, attraverso acquisizioni e strategie aggressive di sviluppo del proprio business, ora abbiano raggiunto un grandissimo potere finanziario e di influenza.

GDP

È il calcolo che comprende tutte le attività economiche di un Paese e che ne descrive lo stato della salute economica. L’acronimo inglese GDP, molto utilizzato in tutti i report e gli articoli, significa “Gross Domestic Product”, ovvero Prodotto Interno Lordo in italiano. È inteso come il valore monetario di tutti i servizi e i beni lavorati prodotti in un determinato periodo di tempo all’interno di un Paese. In genere viene calcolato su base annuale, ma le stime vengono fatte ogni trimestre. Il calcolo del GDP include tutti i consumi pubblici e privati, gli investimenti, la spesa pubblica, le scorte private, i costi per le costruzioni già saldati e la bilancia commerciale con l’estero.

GDPR

La sigla GDPR sta per General Data Protection Regulation. È il nuovo regolamento europeo) in materia di trattamento dei dati personali e di privacy, diventato operativo dal 25 maggio 2018. Il testo ha l’obiettivo di uniformare le leggi europee sul trattamento dei dati e il diritto dei cittadini ad avere il controllo delle informazioni che li riguardano. Il regolamento è composto da 99 articoli. Tra le novità, troviamo il diritto all’oblio che permette agli utenti di chiedere di rimuovere le informazioni a proprio riguardo, e l’obbligo di notifica nel caso in cui le aziende subiscano fughe di informazioni sensibili. Le aziende inoltre devono richiedere il consenso al trattamento dei dati in forma chiara, designare un “responsabile protezione dati” e istituire un registro delle attività dove si elencano le finalità dell’elaborazione dei dati, i destinatari e la scadenza per la cancellazione. È prevista anche la “portabilità” dei dati personali. Il testo affronta anche il tema dell’esportazione dei dati personali al di fuori dell’Unione europea, obbligando i titolari del trattamento, anche con sede legale fuori dall’UE, che trattano dati di residenti nell’UE, a osservare gli obblighi previsti. Se si viola il regolamento, sono previste multe in due scaglioni: fino a un massimo di 10 milioni di euro o il 2% del fatturato; oppure fino a un massimo di 20 milioni di euro o il 4% del fatturato.

Golden share

Un pacchetto azionario posseduto dal governo che permette di intervenire nelle decisioni più importanti di una società privatizzata, garantendo al possessore poteri speciali, indipendenti dal numero di azioni in questione. Questi poteri possono essere, ad esempio, il veto in caso di una Opa da parte di altre società oppure il diritto di eleggere un certo numero di consiglieri di amministrazione.

Goldilocks economy

“In medio stat virtus” secondo gli antichi. O, per prendere il più attuale paragone della Governatrice della Federal Reserve Janet Yellen, “sarà come guardare la vernice asciugarsi”. Due massime diverse, ma in entrambe emerge il significato ultimo della Goldilocks Economy, l’economia di Riccioli d’Oro: un ciclo economico nel quale la crescita non è abbastanza robusta da spingere l’inflazione, ma neppure troppo bassa da avviare una recessione. È il risultato delle politiche espansive delle principali Banche Centrali mondiali, che dal 2009 hanno irrorato i mercati con oltre 15 mila miliardi di dollari. Ma che c’entra Riccioli d’Oro? Semplice, nella favola con i tre orsi preferisce bere il porridge, perché è della giusta temperatura. Né troppo, né troppo poco.

Green bond

I green bond sono obbligazioni che investono su progetti con un impatto positivo sull'ambiente. Dal punto di vista tecnico sono obbligazioni. Cioè titoli che restituiscono, al termine di un periodo determinato, un tasso d'interesse oltre alla cifra investita. Ciò che distingue i green bond è l'obiettivo dell'investimento: deve avere target “verdi”, come ad esempio efficienza energetica, trattamento dei rifiuti, edilizia eco-compatibile. Non c'è un bollino che certifichi quando un bond sia “green”. Ci sono però delle linee guida indicate dall'International Capital Market Association: le obbligazioni devono finanziare progetti specifici, indicare con chiarezza gli obiettivi, garantire trasparenza nella gestione delle risorse. E il tutto deve essere documentato con report che aggiornino gli investitori sull'avanzamento dei progetti.

Guadagno in conto capitale

La differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di uno strumento finanziario. In inglese è definito “capital gain”.

Guerra valutaria

Con l’espressione guerra valutaria, o svalutazione competitiva, si intende l’azione per cui un Paese cerca di ottenere un tasso di cambio più basso per la propria valuta allo scopo di rendere più competitivo il prezzo per le esportazioni. L’effetto conseguente è l’aumento del costo delle importazioni del Paese stesso con relativi danni al potere d’acquisto dei cittadini. Se ogni nazione prosegue con queste azioni, come in una vera e propria guerra appunto, l’effetto finale potrebbe essere addirittura un rallentamento del commercio internazionale. Uno dei casi più eclatanti di ricorso alla svalutazione competitiva lo si ebbe negli anni Trenta, quando molti Paesi per difendersi dalla grande depressione tentarono di guadagnare quote di mercato deprezzando la loro valuta. Ma poiché la manovra fu attuata da tanti Paesi insieme, il risultato fu quasi nullo in termini di competitività. Alla fine crollò il commercio internazionale e la recessione peggiorò. A coniare l’espressione “guerra valutaria” è stato il ministro delle finanze brasiliano Guido Mantega nel 2010, per denunciare la politica monetaria espansiva adottata dalla Federal Reserve americana a partire dal 2008. Gli stimoli monetari, con l’abbassamento dei tassi e l’acquisto di asset in valuta locale per liberare liquidità, possono portare infatti tra le altre cose a un deprezzamento della valuta stessa.

H

Hedge fund

Fondo d’investimento speculativo. Per raggiungere i suoi obiettivi, tratta asset con un alto grado di rischio, ma con una possibilità di guadagno elevata.

High frequency trading

Letteralmente "transazioni ad alta frequenza"; si tratta di una modalità di intervento sui mercati che si serve di sofisticati strumenti software - e a volte anche hardware - per mettere in atto negoziazioni ad alta frequenza guidate da algoritmi matematici, che agiscono su mercati di azioni, opzioni, obbligazioni, derivati e commodities. La durata di queste transazioni può essere brevissima, con posizioni di investimento che vengono tenute per periodi di tempo variabili, da poche ore fino a frazioni di secondo. Lo scopo di questo approccio è quello di lucrare su margini estremamente esigui, anche pochi centesimi. Per trasformare tali margini minimi in significativi guadagni, la strategia HFT deve necessariamente operare su grandi quantità di transazioni giornaliere. Le strategie HFT hanno raggiunto notevoli volumi, tanto che, in alcuni contesti borsistici, si stima siano responsabili della maggior parte del traffico di transazioni, con percentuali che giungono, in alcuni casi, a superare il 70% del totale. Tra i più noti operatori a far uso di questi approcci, vi sono, ad esempio, Goldman Sachs e Morgan Stanley.

High multiple growth stock

Si tratta di azioni di società che presentano prodotti innovativi. In genere il valore delle azioni di queste società crescono particolarmente se l’innovazione avrà successo mentre crollano nel caso in cui l’innovazione non incontri il gradimento del mercato. Alcuni short sellers si sono specializzati nell’analisi delle prospettive di una società, cioè nel capire se esistono le fondamenta perché un nuovo business possa proseguire nel futuro. In tal caso riveste una particolare importanza il timing dell’investimento, perché investire con troppo anticipo in un’operazione di vendita allo scoperto può causare grosse perdite se il mercato non si accorge con tempestività del fallimento dell’operazione.

Holding

Società capogruppo (o società madre) che possiede parte o la totalità di altre società, controllate attraverso il possesso di quota azionaria. La holding si dice pura se non svolge alcuna attività di produzione, limitandosi a dirigere le controllate. Si dice invece mista se, oltre all'attività di controllo e indirizzo, svolge anche attività di produzione e scambio. In teoria, una holding ottiene il controllo di una società attraverso l'acquisizione del 51% delle azioni. In realtà, la presenza di strutture “a scatole cinesi”, con il quale la controllata acquisisce società terze, consente alla holding il controllo dell'intera struttura con investimenti di partenza relativamente bassi.

I

Indicatori economici

Grandezze che forniscono indicazioni sulla direzione e l'intensità dello sviluppo di una determinata variabile economica.

Indice Ifo

L'indice Ifo esprime la fiducia sulla situazione attuale e futura dell'economia tedesca. Viene pubblicato ogni mese, nella terza settimana del periodo di riferimento, dal 1991. L'indice viene costituito intervistato circa 7mila imprese che operano nei settori manifatturiero, costruzioni, commercio all'ingrosso e al dettaglio. Viene chiesto loro un giudizio sullo stato presente (buono, soddisfacente, cattivo) e su quello dei mesi successivi (migliore, immutato, peggiore). I giudizi vengono tradotti in punti, che si confrontano con il 2005 (anno di riferimento, il cui valore è 100), con il risultato dei mesi precedenti e con le attese dei mercati. L'Indice Ifo è guardato con attenzione per diverse ragioni. È attendibile perché coinvolge migliaia di imprese; è atteso perché offre informazioni sul principale motore economico dell'Eurozona e perché può anticipare di alcuni mesi l’andamento della produzione industriale tedesca.

Indici etici

Per monitorare l’andamento delle società che fanno scelte di investimento e di governance basate anche su temi etici, sono stati creati diversi indici etici. Hanno lo stesso comportamento dei normali indici, ma tengono in considerazione i titoli di chi soddisfa determinati requisiti di trasparenza e responsabilità sociale. Le aziende che fanno parte di questi indici etici possono quindi vantare una implicita attestazione del proprio impegno sociale e ambientale, migliorando la propria visibilità nella comunità degli investitori. I più importanti indici etici sono tre: il Ftse Ecpi Italia, il Ftse4Good e il Dow Jones Sustainability.

Inflazione

L’inflazione è l’aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi, o anche la diminuzione progressiva del potere di acquisto della moneta. Si parla di inflazione quando l’aumento dei prezzi è di ampia portata, ossia non limitato a singole voci. In seguito a tale fenomeno, quindi, un’unità di moneta consente di acquistare una minore quantità di beni e servizi rispetto al passato.

Quando si calcola l’incremento medio dei prezzi, si attribuisce un peso maggiore alle variazioni relative a beni e servizi per i quali i consumatori spendono di più (ad esempio l’energia elettrica) rispetto a voci di spesa meno significative. Poiché le singole famiglie hanno abitudini di spesa diverse, le abitudini di spesa medie dell’insieme delle famiglie determinano il peso da attribuire ai diversi beni e servizi nella misurazione dell’inflazione.

Nel calcolo dell’inflazione si tiene conto di tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie, fra i quali figurano generi di uso quotidiano; beni durevoli; servizi. Tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie nel corso dell’anno sono rappresentati dal cosiddetto “paniere”. Ciascuna voce di spesa contenuta nel paniere ha un prezzo, che può variare nel tempo. Il tasso di inflazione sui 12 mesi corrisponde al prezzo del paniere totale in un determinato mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Information ratio

È uno degli indicatori del rapporto rischio/rendimento: permette di conoscere la capacità di un gestore di ottenere un risultato superiore al benchmark di riferimento del portafoglio in relazione al rischio che egli assume nella sua gestione. Inoltre, l’information ratio può servire anche a differenziare i gestori più attivi da quelli più passivi. A differenza dell’indice di Sharpe, l’information ratio prende come riferimento il rendimento del benchmark.

Initial Coin Offering (ICO)

Le Initial Coin Offering, ICO, sono una tipologia di finanziamento sotto forma di crowdfunding, utilizzata da startup o da chi intende realizzare un determinato progetto nell’ambito della Blockchain o delle criptovalute. Per reperire un finanziamento, si propone al pubblico un progetto con la vendita di monete o token digitali (collegati a smart contract) da cedere, a fronte di un corrispettivo, ai soggetti finanziatori. Per l’acquisto vengono usate criptovalute tradizionali, promettendo che monete e token venduti, che al momento della ICO non hanno alcun valore, avranno invece un valore in futuro. Il rapporto di Autonomous dedicato alle ICO utilizza la metafora del casinò per spiegarle: «Immaginate che per finanziare l’apertura di un casinò, si vendano le fiches prima dell’apertura, anticipando l’uso delle fiches stesse e creando un valore economico. Gli acquirenti inizieranno a scambiare queste fiches sulla base delle previsioni sul valore del casinò, sull’affluenza di giocatori e sul numero dei possessori delle fiches». Il termine ICO è stato mutuato dalle IPO, Initial Public Offering. Le ICO, però, non hanno alcuna regolamentazione terza e non garantiscono alcun guadagno o diritto futuro. La prima ICO risale al 2013 per il lancio della criptovaluta Mastercoin. Ma oggi ormai vengono usate per qualsiasi scopo.

Initial Public Offering (IPO)

Il termine IPO può essere tradotta con quotazione. È la procedura che una società affronta nel momento in cui decide di sbarcare in Borsa.

Insider trading

Il reato definito dallo sfruttamento sui mercati di informazioni riservate. Un soggetto trae profitto sfruttando l'accesso (diretto o indiretto) a dati relativi all'attività di determinate società.

Insurtech

Insurtech è un termine nato dalla fusione di “Insurance” (assicurazione) e “technology” (tecnologia). È quindi l'applicazione di soluzioni digitali al settore assicurativo, in diversi modi: analisi dei dati, cybersecurity, intelligenza artificiale, IoT, piattaforme online. L'insurtech sta conoscendo un rapido sviluppo perché apporta diversi vantaggi. Può offrire una gestione della propria polizza più agevole e immediata, online e anche con l'aiuto di sistemi di risposta automatica. La raccolta e l'analisi efficace di dati è la premessa per la costruzione di assicurazioni personalizzate, non solo basate sul proprio storico e sull'età ma anche (ad esempio) sui chilometri percorso. Le polizze possono essere più flessibili: micro-assicurazioni di breve durata che coprano singoli eventi o anche solo qualche ora, attivabili e disattivabili con pochi clic. Sono caratteristiche che rendono più efficiente il processo per la clientela classica, ma hanno la potenzialità di ampliare il mondo assicurativo a nuovi settori e platee fino a ora esclusi per ragioni economiche o di opportunità.

Interesse composto

Metodo di calcolo dell’interesse nel caso in cui la durata del prestito è maggiore rispetto al lasso di tempo nel quale viene conteggiato l’interesse stesso. Gli interessi vengono calcolati per comodità a cadenza annuale, ma se un prestito dura cinque anni, per prevedere il totale del capitale che verrà reso alla fine del quinquennio è necessario allargare la base di calcolo ogni anno, quando vengono maturati gli interessi parziali.

Interesse semplice

Conteggio dell’interesse quando la durata di un prestito coincide con il lasso di tempo nel quale viene calcolato l’interesse stesso, per esempio un anno. In questo caso, a differenza dell’interesse composto, non è necessario comprendere anche gli interessi parziali e ampliare la base di calcolo.

Intermediario

Colui che opera sui mercati finanziari e, in base alle richieste dei clienti, cerca una controparte che permetta la chiusura di un'operazione. Esistono diversi tipi di intermediario: il broker opera per conto terzi senza assumere posizioni in proprio. L'intermediario finanziario è invece un'istituzione che fa da mediatore tra soggetti che dispongono di liquidità e soggetti che la richiedono.

ISM Manufacturing

L’ISM Manifacturing è un rapporto presentato dall’Institute of Supply Management ogni mese per evidenziare e analizzare il comportamento del settore manifatturiero americano. È un chiaro indicatore dell’andamento dell’economia statunitense ed è ottenuto dallo studio di oltre 400 società operanti in 20 diversi settori. Se si mantiene per più mesi sotto quota 50 significa che possiamo essere in presenza di una recessione, mentre se supera quota 50 siamo in presenza di una crescita. Il PMI è il Purchasing Manager’s Index ed è il più importante indice del rapporto ISM Manifacturing: rispecchia il trend dell’acquisto di beni e servizi a partire dai dati di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne dei fornitori e scorte di magazzino.

J

Joint venture

Accordo aziendale, di durata limitata nel tempo, finalizzato al raggiungimento di un determinato obiettivo. La Joint Venture definisce accordi, regole e ruoli dei partecipanti in base a un contratto.

Joint venture societaria

È questa la forma di Joint Venture che prevale in Italia. Nella Joint Venture Societaria, il contratto rappresenta la cornice normativa ed operativa all’interno della quale si andrà a dar vita alla società (terza e autonoma rispetto ai promotori) e a cui verrà assegnato il joint target giustificativo dell’iniziativa. Le joint ventures in esame si presentano con propri organi, quindi con una struttura organizzativa differente rispetto a quella dei singoli associati e con l’obiettivo di una sostanziale stabilità della propria attività, il che giustifica e rende ragione della prevalenza degli elementi societari.

Junk bond

Significa "obbligazione spazzatura". È un bond di un emittente (uno Stato o una società) cui le agenzie di rating attribuiscono una bassa probabilità di rimborso. Di norma il livello Junk è quello al di sotto di BBB-.

K

KMV

La metodologia KMV è stata proposta dall’omonima società di consulenza specializzata nell’analisi del rischio di credito e permette di determinare le probabilità di default e la distribuzione di perdita del portafoglio, con riferimento sia al rischio di default che al rischio di credit migration. Il modello si basa sul concetto di frequenza di default attesa (Expected Default Frequency), in luogo delle frequenze di default storiche, fornite dalle agenzie di rating.

L

Legge di bilancio

La legge di bilancio è la legge con la quale viene approvato il bilancio dello Stato. È lo strumento legislativo previsto dall’articolo 81 della Costituzione, attraverso il quale il governo comunica al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo in base alle leggi vigenti. Ogni nuova norma che introduca nuove spese deve indicarne anche la copertura finanziaria. E il presidente della Repubblica può rifiutare la firma di leggi prive di copertura finanziaria. Fino al 2015, la predisposizione della legge di bilancio per il successivo triennio si è basata su due distinti disegni di legge, presentati dal governo alle camere entro il 15 di ottobre e discussi parallelamente nella cosiddetta sessione di bilancio (il periodo compreso tra la metà del mese di ottobre e la fine dell’anno solare): il disegno di legge di bilancio e il disegno di legge di stabilità. Nella legge di bilancio si trovava il bilancio a legislazione vigente. Nel disegno di legge di stabilità, invece, venivano raccolte le innovazioni normative. A partire dalla legge di bilancio per il triennio 2017-2019, la legge n. 163 del 2016 ha eliminato la legge di stabilità, dividendo la legge di bilancio in due sezioni distinte: la Sezione I, dedicata alle innovazioni legislative, e la Sezione II, contenente il bilancio a legislazione vigente e le variazioni non determinate da innovazioni normative. Il nuovo disegno di legge di bilancio viene presentato al Parlamento entro il 20 ottobre di ogni anno, dando avvio all’iter normativo che porterà, entro il 31 dicembre, all’approvazione del testo definitivo.

Leva finanziaria

Rapporto tra debiti e mezzi propri di un'impresa. La proporzione esprime la partecipazione del capitale proprio ai rischi d'impresa. Se tale rapporto è troppo elevato, l'impresa ha un margine di rischio teoricamente superiore, con un conseguente aumento degli oneri finanziari. L'indebitamento, quindi, è conveniente fino a che il suo costo è inferiore al rendimento ottenuto dall'investimento. In questo caso di parla di “effetto leva”. Una leva inferiore a 3 è ritenuto un indice positivo. È negativo per valori superiori a 5.

Leverage

Rappresenta indirettamente la proporzione tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi, proporzione che esprime la partecipazione del capitale proprio ai rischi d’impresa. Un rapporto pari a 4, per esempio, indica che, per ogni euro di mezzi propri, l’impresa ha effettuato 4€ di investimenti, vale a dire che 3€ di investimenti sono stati finanziati da capitale di debito. Esprime quindi il grado di dipendenza da terzi finanziatori. Dal punto di vista finanziario, se il rapporto è elevato, l’impresa viene percepita come molto rischiosa dai potenziali creditori e la conseguenza più immediata è un aumento della remunerazione richiesta da chi apporta capitale che si traduce in un incremento degli oneri finanziari. Dal punto di vista economico, un incremento dell’indice dunque determina una variazione di eguale segno nell’ammontare degli oneri finanziari, sia a seguito dell’eventuale aumento del tasso al quale vengono ottenuti i finanziamenti, sia a seguito dell’incremento della base sulla quale tali oneri vengono calcolati. Sotto questo profilo è conveniente indebitarsi fino a che il rendimento che si ottiene dall’investimento dei nuovi capitali raccolti resta superiore al costo dei capitali stessi (effetto leva). Tale manovra, tuttavia, richiede un’attenta analisi dei conseguenti effetti positivi e negativi. Se, infatti, in un secondo momento l’indice raggiunge valori troppo elevati, l’impresa, giudicata troppo rischiosa, può addirittura vedersi negata la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti o il rinnovo di quelli in scadenza. L’indice è da valutarsi positivamente per valori inferiori a 3, mentre deve ritenersi pericoloso per valori superiori a 5.

Leveraged Buy Out

È una tecnica finanziaria con la quale l'acquirente, dopo aver costituito una “new company” (o NewCo), ottiene il controllo di una “società bersaglio” grazie a un piano che si fonda sui flussi finanziari dell'azienda acquisita. È una soluzione possibile solo se l'impresa genera, da subito, liquidità sufficiente per ripagare il debito contratto.

LIBOR

Acronimo di London Interbank Offered Rate. È il tasso di interesse interbancario inglese, ossia quello con il quale gli istituti si prestano denaro tra di loro sulla piazza londinese. È calcolato da un panel di sedici banche e valute come dollaro, euro, sterlina, yen, dollaro australiano, dollaro canadese, franco svizzero, dollaro neozelandese e corona svedese.

Libra

È la criptovaluta lanciata dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, con l’obiettivo di pagare e scambiare denaro non soltanto sul popolare social network di Menlo Park, ma in tutto il web. Per ora. Perché molti analisti giurano che il piano sul lungo termine è rendere utilizzabile Libra anche per le transazioni nella vita reale, facendola diventare una nuova valuta internazionale che possa essere una valida alternativa al dollaro. Oggi oltre 1 miliardo e 700 milioni di persone non ha un conto in banca e potrebbero essere i primi interessati a una soluzione del genere.

Liquidity trap

Teoria keynesiana secondo la quale la flessibilità salariale assolve una funzione riequilibratrice del mercato del lavoro solo se il conseguente aumento della produzione viene assorbito da un aumento della domanda effettiva. Evento, quest’ultimo, che secondo Keynes è di difficile realizzazione in quanto il riequilibrio verrebbe vanificato da un livello dei consumi tale da rendere insufficiente la domanda. Per cui si determina una riduzione dei prezzi, un aumento dei salari reali e il ripristino della disoccupazione iniziale.

Long position

Il nome può ingannare: è una scelta che non ha nulla a che fare con la durata dell'investimento. La posizione lunga è un'operazione che si apre con l'acquisto di un titolo e si chiude con la sua vendita. Si opta quindi per la long position quando si attende un aumento del prezzo di un titolo. Al contrario, la posizione corta (short position) scommette sul ribasso: l'operazione si apre con la vendita del titolo e si chiude con il suo acquisto.

M

Mandatory

Si tratta di un titolo ibrido assimilabile ad un’obbligazione convertibile, con la differenza che alla scadenza non contiene l’opzione di conversione ma viene convertito automaticamente in azioni. A differenza delle obbligazioni convertibili, quindi, l’investitore non ha la possibilità di scegliere se esercitare l’opzione o ottenere il rimborso al valore nominale dell’obbligazione, ma viene convertito in un numero di azioni dipendente dal prezzo che queste presenteranno alla scadenza. In particolare è previsto che la conversione avvenga per un numero fisso di azioni se il prezzo di queste ultime, alla scadenza, è inferiore ad un prezzo d’esercizio P1. Se il prezzo della azioni alla scadenza è compreso tra due prezzi d’esercizio (P1 e P2) riceverà un numero variabile di azioni; e infine, se il prezzo delle azioni è maggiore del prezzo d’esercizio P2, un numero fisso di azioni inferiore a quello ottenuto nel primo caso.

Margine operativo lordo

Spesso usato con l’acronimo MOL, il margine operativo lordo è il primo margine che si trova nel conto economico del bilancio di una società. È il risultato lordo della gestione ordinaria di una società. Si calcola sottraendo i costi ai ricavi, senza prendere in considerazione gli oneri finanziari, le imposte e gli ammortamenti. Spesso come sinonimo di MOL si usa l’inglese EBITDA, Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortisation, misura ampiamente usata nel calcolo dei flussi di cassa dell’impresa.

Mark to Market

Principio contabile in base al quale il valore delle attività di una società è continuamente aggiornato in base al loro valore di mercato.

Market maker


Operatore di mercato che pubblica i prezzi di acquisto e di vendita di un paniere di titoli. Se l'intermediario, anziché registrare un paniere di azioni si concentra su un solo titolo, è detto specialist. 

Merger and acquisition

Spesso abbreviato in M&A, significa letteralmente "fusione e acquisizione". L'espressione include diverse tipologie di operazioni che hanno, come esito finale, la fusione di società diverse. Con il merger, due o più società confluiscono in un unico, nuovo soggetto. L’acquisition è una fusione per incorporazione: la società incorporante conserva la propria identità giuridica inglobando le incorporate.

Microcredito

Il microcredito è uno strumento finanziario mirato al supporto di piccole attività, famiglie e persone di solito escluse dall'accesso al credito tradizionale. Si basa su importi ridotti, con bassi interessi e scadenze lunghe. Parte integrante del microcredito è l'assistenza tecnica e il monitoraggio delle attività finanziate. L'idea di un credito rivolto a chi fosse a rischio di emarginazione si deve a Muhammad Yunus, che a metà degli anni '70 fonda in Bangladesh la Grameen Bank. Yunus ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 2006. In Italia il microcredito ha trovato spazio nel Testo Unico Bancario e nel Decreto attuativo del Ministro dell’Economia e delle Finanze n.176 del 17 ottobre 2014. Le norme distinguono tra microcredito imprenditoriale e microcredito sociale. Microcredito Imprenditoriale: punta ad avviare attività autonome, consente di finanziare 25.000 euro, con una durata massima di sette anni. Microcredito Sociale: si rivolge invece a persone e famiglie in gravi difficoltà, ha un importo massimo di 10.000 euro e una durata massima di cinque anni.

MiFID II

MiFID II è la normativa europea, entrata in vigore il 3 gennaio 2018, che disciplina i servizi di investimento con alcuni obiettivi precisi:
1. una maggiore trasparenza nella comunicazione, sui costi associati al singolo strumento e ai suoi rischi;
2. una maggiore tutela dei consumatori, che passa anche dall'indirizzo di prodotti a target specifici per capacità e competenze finanziarie dei clienti;
3. più spiccati poteri per le autorità di vigilanza. Per far sì che l'interesse del cliente sia sempre al centro, MiFID II blocca meccanismi di remunerazione che l'interesse del cliente sia sempre al centro, MiFID II blocca meccanismi di remunerazione che potrebbero spingere gli operatori a raccomandare determinati strumenti finanziari piuttosto che quelli più aderenti alle
esigenze dell'investitore.
 

Minibot

A fine maggio la Camera dei Deputati ha dato l’ok a una mozione riguardante l’accelerazione del pagamento dei debiti della PA e il governo dovrà impegnarsi saldando i debiti attraverso “la cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio”.

Questi strumenti di piccolo taglio dovrebbero essere i famosi minibot: buoni ordinario del Tesoro privi di scadenza che, a differenza dei normali bot, dovrebbero assomigliare alla normale moneta cartacea. Il dubbio sulla loro vera natura è stato sollevato anche dal presidente della BCE Mario Draghi: “O sono moneta, e quindi sono illegali, o sono debito, e quindi aumentano il debito pubblico. Nient’altro”.

Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria si è espresso su questa proposta della Lega: “Questa è una cosa che sta nel loro programma: il ministero dell’Economia ha girato un parere negativo”.

Mining

Il mining è l’attività di reperimento dei bitcoin. Consente inoltre l'inserimento di un nuovo blocco di dati nella catena della Blockchain, la quale registra tutte le transizioni avvenute con la moneta virtuale. I “miner” sono gruppi di computer o addirittura intere “mining farm” che sfruttano protocolli di validazione per aggiungere blocchi nel circuito di criptovalute e guadagnano bitcoin con questa attività. Servono più computer perché oggi è richiesta una altissima potenza di calcolo per minare un blocco, tanto che due colossi informatici come AMD e Nvidia stanno lavorando per immettere sul mercato alcuni modelli di Unità di Elaborazione Grafica (GPU) progettate ad hoc per fare mining.

Moral hazard

L’azzardo morale è la condotta messa in atto da chi rischia sul mercato perché consapevole che un altro soggetto coprirà le eventuali perdite.

Mutual funds

Termine che negli Stati Uniti identifica i fondi comuni di investimento: società che raccolgono capitali da investitori differenti per investirlo in securities.

N

Net present value

Il più famoso e anche il più utilizzato tra gli strumenti di capital budgeting è il Net Present Value (valore attuale netto), molto usato perché non presenta particolari difficoltà d’implementazione e consiste nell’attualizzazione dei flussi di cassa stimati ad un tasso periodale espressivo del rischio intrinseco dell’investimento stesso. La relazione che unisce il rischio al tasso è direttamente proporzionale: all’aumentare del rischio aumenta anche il tasso d’attualizzazione; e a parità di flussi di cassa il progetto con il rischio minore avrà un valore più elevato, dunque verrà preferito al progetto più rischioso.

NFC

La Near-Field Communication (NFC) è la tecnologia che consente di far dialogare due oggetti vicini e “senza fili”, cioè anche in assenza di connessione Internet. Permette una comunicazione bidirezionale: quando due apparecchi NFC vengono messi uno accanto all’altro, viene creata una rete peer-to-peer ed entrambi possono sia inviare sia ricevere informazioni. La tecnologia nasce nel 2004, quando Philips, Sony e Nokia (successivamente si sarebbero unite al progetto anche LG e Samsung) hanno avviato il progetto NFC Forum. Ma trae origine dalla tecnologia RFID, identificazione su frequenze radio. Oggi i chip NFC sono usati soprattutto nei sistemi di pagamento “contactless”, di prossimità, tramite smartphone. Grazie a un’app legata al proprio conto corrente o carta di credito, si avvicina lo smartphone con chip integrato al Pos e il pagamento viene effettuato. Ma i pagamenti digitali sono solo una parte di mercato per queste tecnologie che consentono di far dialogare tra loro due oggetti. La tecnologia NFC serve principalmente al trasferimento di piccole quantità di dati tra due device vicini: i due dispositivi NFC possono comunicare tra loro a una distanza non superiore ai 10 cm, ma per motivi di sicurezza in alcuni casi non possono essere più distanti di 3-4 cm l’uno dall’altro.

Non disclosure agreement

Sono promesse di segretezza su particolari informazioni o dati. Si tratta di accordi di non diffusione posti in essere tra la detentrice della proprietà intellettuale e l’utente, abbastanza usati nell’industria del software tradizionale, quando un programma necessita di essere distribuito in forma di codice sorgente a dei partner industriali o commerciali.

NPL

I Non Performing Loans sono i crediti cosiddetti deteriorati, la cui riscossione è incerta sia per quanto riguarda la scadenza sia per l’ammontare dell’esposizione. Si distinguono in varie categorie, fra cui le più importanti sono gli incagli e le sofferenze. Si parla di incaglio quando un cliente si trova in una situazione di momentanea difficoltà economica, per cui non riesce a far fronte alle rate di un prestito. A fronte della richiesta di rientro entro una certa scadenza e in caso di mancato pagamento entro i termini previsti, si ha il passaggio dall’incaglio alla posizione di sofferenza bancaria. La Banca d’Italia definisce le sofferenze crediti la cui riscossione non è certa da parte degli intermediari che hanno erogato perché i debitori sono in stato di insolvenza o situazioni equiparabili. Un altro tipo di crediti deteriorati sono le esposizioni ristrutturate, esposizioni che una banca modifica cambiando le condizioni contrattuali (ad esempio con un riscadenziamento del debito). Il cambiamento è dettato da un deterioramento delle condizioni finanziarie del debitore. Ci sono poi le esposizioni scadute e/o sconfinanti, cioè quelle che non risultano onorate da oltre 180 giorni. Per sorvegliare il rischio a livello sistemico la Banca d’Italia ha creato la Centrale dei Rischi, un archivio nel quale confluiscono le posizioni debitorie di ogni soggetto nei confronti di tutti gli intermediari. A marzo 2018 la BCE ha inserito un addendum alle linee guida di vigilanza bancaria, prevedendo che le banche coprano integralmente i futuri crediti deteriorati in un periodo compreso fra due anni (per quelli non garantiti) e sette anni per quelli garantiti. La svalutazione potrà iniziare, per gli Npl garantiti, dal terzo

O

Obbligazione

Strumento di debito che consente a imprese private o enti pubblici di raccogliere liquidità. Lo Stato emette titoli per finanziare il debito pubblico. Le obbligazioni, dotate di una scadenza nota, conferiscono al sottoscrittore il diritto di avere rimborsato il capitale prestato, cui si aggiunge un rendimento (fisso o variabile).

Obbligazione convertibile

Strumento finanziario che, una volta giunto a scadenza, consente all'investitore di decidere se liquidare l'obbligazione o trasformarla in una o più azioni della società emittente.

Obbligazione strutturata

Strumento finanziario a tasso variabile che fonde caratteristiche dei titoli obbligazionari con componenti vicine ai derivati. Alle prime appartengono la garanzia del rimborso del capitale. Ai secondi le opzioni legate all'andamento di titoli azionari, indici, valute, fondi.

Offshore

Letteralmente significano "lontano dalla costa". L'espressione è da ricondurre alle navi statunitensi che varcavano il limite delle acque territoriali per eludere le leggi del proibizionismo. Per estensione, il termine definisce Stati e società che permettono di eludere le norme (spesso in tema finanziario e fiscale) dei Paesi di appartenenza.

OPA

L’Offerta pubblica di acquisto (OPA) è ogni offerta finalizzata all’acquisto in denaro di prodotti finanziari. Se l’acquisto avviene con un corrispettivo di altri prodotti finanziari, si parla di offerta di scambio. Il soggetto che lancia un’OPA deve darne prima comunicazione alla Consob, allegando un documento che contiene le informazioni necessarie al pubblico per farsi un giudizio sull’offerta. Il documento vagliato dalla Consob verrà quindi diffuso al pubblico e trasmesso alla società oggetto di OPA. La stessa società oggetto dell’OPA è infatti tenuta a diffondere poi al pubblico un comunicato con i dati utili alla valutazione dell’offerta. L’OPA è obbligatoria quando un soggetto detiene una partecipazione nel capitale ordinario superiore al 30%: in questo caso il legislatore impone di offrirsi come acquirente per le azioni residue (OPA obbligatoria totalitaria). Si parla di OPA preventiva, invece, quando nell’esigenza di evitare un’OPA totalitaria si assicura comunque il cambio di controllo e la tutela delle minoranze. Si ha infine un’OPA residuale quando un soggetto ha una partecipazione superiore al 90% nel capitale di una società quotata e promuove un’OPA sulle residue azioni.

Open Innovation

Il termine è stato coniato dall’economista californiano Henry Chesbrough, Direttore del Garwood Center for Corporate Innovation. Si tratta di un nuovo approccio culturale attraverso il quale le aziende impostano la propria strategia di crescita a partire da idee, strumenti, competenze, tecnologie e soluzioni provenienti dall’esterno. Si va così a creare un complesso ecosistema con università, centri di ricerca, startup, liberi professionisti, consulenti e fornitori per passare dall’innovazione interna e “closed” all’innovazione aperta e a 360 gradi.

OPS

L’offerta pubblica di sottoscrizione (OPS) è uno strumento attraverso il quale una società offre agli investitori azioni di nuova emissione a seguito di un’aumento di capitale. Può essere destinata a tutti gli investitori, solo a quelli istituzionali o riservata a un numero chiuso di soggetti selezionati. Se l’OPS è finalizzata alla quotazione, si ha una IPO, Initial public offering.

Opzioni

Strumenti finanziari derivati che conferiscono il diritto di comprare o vendere, a una data scadenza, un asset (detto sottostante) a un prezzo fissato. L'opzione si dice “call” quando consente all'acquirente di decidere (dietro pagamento di una somma, detta premio) se comprare un titolo. L'opzione call scommette su un trend rialzista. Il successo sarà tanto maggiore quanto più ampia sarà la differenza tra il prezzo di mercato e la somma di prezzo dato e premio. In caso contrario, l'acquirente potrà non esercitare l'opzione. Se si scommette invece sul ribasso dell'asset, l'opzione si definisce “put” e dà il diritto di scegliere, sempre dietro pagamento del premio, se vendere il sottostante alla scadenza. L'operazione si chiuderà con un utile se la differenza tra prezzo fissato e premio sarà superiore al valore dell'asset.

Outlook

È una stima elaborata da un gruppo di analisti sul futuro andamento di un asset finanziario, come un’azione o un titolo di stato. L’outlook più seguito dai mercati è quello che le agenzie di rating assegnano ad azioni e bond nel lungo periodo (in genere due anni): è negativo quando il rating associato è debole e il titolo potrebbe essere declassato, è stabile quando dovrebbe mantenere la rotta senza particolari scosse ed è positivo quando si notano segnali di miglioramento strutturale per quella società o quel Paese.

Outright Monetary Transactions

È l’acronimo che deriva da Outright Monetary Transactions, il programma non convenzionale di politica monetaria della BCE per intervenire nel caso in cui uno Stato in grave difficoltà ne faccia richiesta. Con l’OMT la BCE ha la possibilità di acquistare un numero illimitato di titoli di Stato tra 1 e 3 anni (breve termine) sul mercato secondario, quindi titoli già in circolazione. L’obiettivo di questa operazione è diminuire lo spread dello Stato in questione e di conseguenza attenuare la pressione dei mercati sui suoi titoli. Chi ne fa richiesta deve poi sottoscrivere un programma con il fondo Salva-Stati European Stability Mechanism.

Over-the-counter (OTC)

Sono mercati non regolamentati, nel senso che non obbediscono a normative finanziarie e organismi di vigilanza.

P

PAC

I Piani di accumulo del capitale (PAC) sono piani di investimento in fondi comuni con l’obiettivo di creare capitale che cresca gradualmente nel tempo, con investimenti periodici. Sono quindi delle forme di risparmio basate sull’investimento in diversi prodotti finanziari, con somme che variano in base alle possibilità di chi investe e ai risultati che si vogliono ottenere. L’ammontare, la frequenza dei versamenti e la durata sono a discrezione del cliente. Prevedono commissioni all’entrata o all’uscita dal fondo, oltre alle spese di gestione.

Passività

In un bilancio, le passività rappresentano la colonna di destra del prospetto di stato patrimoniale, che raccoglie i mezzi usati dall’azienda per il finanziamento della propria attività. Questi mezzi possono essere propri (patrimonio netto) o di terzi (passivo patrimoniale). In base all’articolo 2424 del Codice civile, riguardante il contenuto dello stato patrimoniale, il passivo risulta composto da patrimonio netto, fondi per rischi e oneri, trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato, debiti, ratei e sconti.

Payout ratio

Rappresenta la percentuale di utili distribuita agli azionisti sotto forma di dividendi. Generalmente esso è inferiore all'unità in quanto una parte di utili viene reinvestita nel processo produttivo. Il Payout Ratio può assumere valori superiori all'unità quando, in presenza di bassi utili, la società attinge alle riserve per il pagamento dei dividendi onde evitare di distribuire un dividendo eccessivamente contenuto. Tipicamente le società con alti tassi di crescita che realizzano investimenti hanno un basso valore di Payout Ratio poichè la parte di utile non distribuita va a finanziare i nuovi investimenti che altrimenti richiederebbero l'apporto di nuovo capitale a titolo di debito (comportando un aumento del grado di leverage) o a titolo di capitale rischio. Viceversa, società operanti in settori considerati "maturi" presentano un più alto valore di Payout Ratio, distribuendo dividendi maggiori. Il rapporto tra dividendi distribuiti e utili è un parametro indicativo della politica societaria: se il Pay Out è elevato si persegue una politica di sostegno dei dividendi; se il Payout è basso si sostiene una politica di autofinanziamento.

Penny stock

Vengono chiamate così le azioni che valgono pochi centesimi o al massimo qualche dollaro (dipende dai casi, negli Stati Uniti sono penny stock tutte le azioni sotto i 5 dollari, nel Regno Unito quelle che valgono meno di 1 sterlina). Vengono emesse da piccole società con una bassa capitalizzazione, per questo il prezzo è ridotto ai minimi termini. Sono caratterizzate da alta volatilità e grandi rischi per chi le detiene, ma se vengono trattate nel modo giusto possono dare buone opportunità di guadagno

Perdita inattesa

Rappresenta la vera fonte di rischio per una banca. Indica la possibilità che le perdite a fronte di un credito siano superiori alle attese stimate. Dipende da due elementi: la possibilità che il tasso di insolvenza di un soggetto risulti a posteriori superiore a quello originariamente stimato; la possibilità che il tasso di recupero in caso di insolvenza risulti a posteriore inferiore a quello stimato.

Phishing

È una truffa via internet che porta i cyber criminali a ottenere informazioni personali dalle vittime attraverso mail, app di messaggistica e SMS. Fingendo di essere un istituto di credito o un fornitore di servizi, gli hacker convincono i truffati a fornirgli dati personali, informazioni finanziarie private e codici di accesso come numero di carta di credito o password. I big del web si sono attivati per evitare le frodi di questo tipo, ma l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (CLUSIT) ha comunicato che nel 2018 nel nostro Paese gli attacchi informatici sono cresciuti del 31% rispetto all’anno precedente.

Piani individuali di risparmio

I Piani Individuali di Risparmio (PIR), introdotti dalla legge di bilancio 2016, sono stati creati come forma di investimento a medio termine per veicolare i risparmi verso le imprese, in particolare quelle piccole e medie. Erano già presenti in Gran Bretagna, Francia, Usa e Giappone da anni. I PIR sono riservati alle persone fisiche, non possono essere sottoscritti da aziende o da altre persone giuridiche. Possono essere proposti e gestiti da società di gestione del risparmio (SGR), ma possono essere anche di natura assicurativa o inseriti nell’ambito del risparmio amministrato. La normativa permette anche di aprire un PIR autonomamente, direttamente presso un proprio deposito. Sono dedicati soprattutto ai piccoli investitori. Ogni singolo PIR, che deve essere mantenuto almeno cinque anni, non può superare i 30mila euro di investimento. E ogni singolo investitore non può superare i 150mila euro di investimento in piani individuali di risparmio. In cambio, l’investitore non pagherà le tasse su capital gain, dividendi, successione e donazioni. Le risorse raccolte in un Piano Individuale di Risparmio potranno essere investite in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, quote di fondi di investimento e conti correnti bancari. Unico vincolo è che il 70% di quanto investito debba essere destinato a strumenti finanziari emessi da imprese italiane o europee, purché abbiano una stabile organizzazione in Italia. Di questo 70%, il 30% deve essere investito in strumenti emessi da imprese diverse rispetto a quelle incluse nel FTSE Mib, e cioè verso aziende di dimensioni minori. Il restante 30% può essere destinato ad altri strumenti finanziari. Un vincolo di concentrazione impone che non più del 10% del portafoglio possa essere destinato a strumenti emessi dallo stesso emittente. I PIR non hanno una durata massima. È invece definita una durata minima di cinque anni sopra i quali non verranno applicate tasse sulle rendite finanziarie. Anche in caso di donazione o successione, non sono previste tasse. Se le somme vengono riscosse prima dei cinque anni, il risparmiatore deve pagare la normale tassazione del 26 per cento.

Piano Nazionale Integrato Energia e Clima

È la proposta inoltrata dal Il Ministero dello Sviluppo Economico italiano nel gennaio 2019 alla Commissione Europea per ridefinire gli obiettivi di riduzione dei combustibili fossili tra il 2021 e il 2030. Tra i principali obiettivi di questo sfidante percorso di trova almeno il 30% della produzione energetica da fonti rinnovabili e il 21,6% di consumi finali lordi di energia nei trasporti sempre proveniente da fonti rinnovabili. Ci sono molti altri temi toccati da questo documento: la connessione tra le reti italiane e quelle dei paesi vicini, gli acquisti di gas e petrolio, come fronteggiare la povertà energetica e come sviluppare le nuove tecnologie.

PIC

PIC è l’acronimo di Piano di Investimento di Capitale. Con il termine si denota un investimento in fondi comuni in un’unica soluzione, ideale per chi ha liquidità da investire nell’immediato. Il capitale da destinare ai fondi viene investito quindi tutto in una volta: la quota acquistata avrà un unico prezzo. Rispetto ai PAC (Piani di Accumulo di Capitale), hanno commissioni inferiori. Anzi, sempre più spesso, risultano esenti da commissioni.

PIL

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) o, in inglese, GDP (Gross Domestic Product), è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un Paese in un certo periodo di tempo. L’andamento del PIL rappresenta una misura chiave per monitorare la ricchezza e lo stato di salute dell’economia di un Paese, anche se non comprende alcuni elementi fondamentali per valutare il livello di benessere. La differenza con il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) è che quest’ultimo è in parte conseguito all’estero. Del PIL infatti fanno parte i profitti realizzati dalle imprese straniere in Italia, ma i profitti realizzati dalle imprese italiane all’estero fanno parte del PNL e del PIL dello Stato in cui hanno sede queste imprese. Un’altra differenza da fare è quella tra PIL nominale e reale. Il primo misura il valore finale della produzione in un certo periodo ai prezzi di quel periodo. Il secondo esprime invece il valore reale della produzione di beni e servizi, sterilizzato dall’effetto dell’inflazione. Il PIL pro capite si ottiene invece dividendo il PIL per la popolazione, e fornisce una misura del benessere medio dei cittadini. Come si calcola il PIL? Esistono tre diverse metodologie per calcolare questa grandezza. La prima, il “Metodo della spesa”, permette di ottenere il PIL tramite la somma dei consumi, degli investimenti della spesa pubblica e delle esportazioni nette. Il secondo metodo è il cosiddetto “Metodo del valore aggiunto”, che prevede di sommare il valore aggiunto dei beni e dei servizi prodotti dalle imprese. Infine, il “Metodo dei redditi” prevede la somma delle retribuzioni e dei redditi da capitale. Tutti e tre i metodi conducono allo stesso risultato.

Plastic tax

Plastic tax è il nome, non ufficiale, di un'imposta che mira a scoraggiare l'utilizzo della plastica. In Italia è entrata nel disegno di legge della Manovra di bilancio e consiste in “un’imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego”. Ammonta a “un euro per chilogrammo di materia plastica” utilizzata per contenere, proteggere, manipolare merci o prodotti alimentari. Si rivolge quindi soprattutto agli imballaggi di prodotti monouso. In Europa è al vaglio una tassa simile, di 80 centesimi al chilogrammo. Altri Stati europei hanno già una “plastic tax”, espressa in diverse formule. Il Belgio, ad esempio, applica l'imposta sulle posate monouso. La Danimarca scoraggia gli imballaggi in plastica e il Regno Unito lo farà con una norma che entrerà in vigore nel 2022.

Prime

Sono debiti primari, cioè prestiti erogati in favore di soggetti con una storia creditizia e delle garanzie sufficientemente stabili. Sono tali tutti i mutui che soddisfano i parametri determinati dalle agenzie semigovernative americane GSE, Government-sponsored enterprise, tra le quali Fannie Mae e Freddie Mac sono le più conosciute, riguardo le capacità di repayment o la solvibilità del soggetto. Al contrario, i subprime sono i mutui che non rispondono a queste caratteristiche.

Private equity

Definisce l’attività dei fondi che investono in società già avviate non quotate per aumentarne lo sviluppo e supportarne la crescita. I fondi di private equity possono investire nella fase di avvio di un’azienda (attività tipiche dei venture capital o dei business angels), di sviluppo o di cambiamento.

Prociclicità

In periodi di recessione consiste nell’aumento delle probabilità di default, in periodi di espansione consiste invece nella riduzione delle probabilità di default. In periodi di recessione economica la probabilità di default aumenta più di quanto non diminuisca in espansione economica. Evidenzia soprattutto la ciclicità della valutazione delle agenzie di rating sul debito dei Paesi sovrani.

Produzione industriale

È un indicatore che evidenzia la quantità di prodotti realizzati in un Paese o in una regione in una determinata quantità di tempo a partire da materie prime nei settori manifatturiero, estrattivo e delle utilities. Questo dato influenza i mercati quando viene messo in rapporto alle attese degli analisti, se quindi supera o no il consensus. A livello europeo la più importante è la produzione industriale tedesca, che in genere fa da traino per tutto il continente soprattutto grazie ai settori automobilistico, siderurgico, chimico e elettronico.

Project financing

 Il project financing è una forma di finanziamento tramite la quale le pubbliche amministrazioni possono ricorrere a capitali privati per la realizzazione di progetti e infrastrutture destinate alla collettività. Le spese per la realizzazione di un’opera pubblica possono essere sostenute totalmente – nel caso di project financing puro – o parzialmente da privati. È uno strumento mutuato nel nostro ordinamento giuridico dal sistema anglosassone. Avviene con regolare gara d’appalto. I vantaggi di questa collaborazione tra pubblico e privato sono reciproci: le pubbliche amministrazioni possono concludere interventi necessari ma non consentiti dalle disponibilità di bilancio; l’investitore privato ottiene, da parte sua, la concessione per lo sfruttamento economico dell’opera realizzata.

Put option

L’opzione put è uno strumento derivato in base al quale l’acquirente acquista il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un titolo (sottostante) a un dato prezzo di esercizio. Per acquisire questo diritto l’acquirente paga un premio. Nello stesso tempo, il venditore si impegna eventualmente ad acquistare il titolo se l’acquirente decide di esercitare il suo diritto di vendita.

Q

Quantitative easing

È un’operazione che rientra nel complesso delle politiche monetarie adottate da una banca centrale per rilanciare l’economia. La banca centrale acquista titoli sul mercato, solitamente titoli di Stato, stampando moneta. Il nuovo denaro, utilizzato dalla banca centrale per “iniettare” liquidità nel proprio sistema economico, tuttavia non viene necessariamente stampato, ma può essere creato per via elettronica, finendo comunque sui bilanci della banca centrale stessa. Il Quantitative easing ha l’effetto di tenere bassi i tassi di interesse. L’aumento dell’attività economica viene favorita dalla maggiore circolazione di liquidità e dall’abbassamento del costo dei prestiti. L’acquisto di titoli da parte della banca centrale, infatti, dovrebbe far aumentare la domanda dei titoli e quindi ridurne allo stesso tempo i costi. In teoria, il Qe dovrebbe avere anche l’effetto di facilitare l’accesso al credito e quindi stimolare la crescita economica.

R

Rating

È un metodo usato dalle agenzie di rating per valutare il grado di solvibilità di una società che emette titoli sul mercato finanziario. È un sistema di punteggi definiti su una scala espressa generalmente con delle lettere. Tra le più conosciute agenzie di rating, ci sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. La vigilanza sulle agenzie di rating è affidata all’autorità competente dello Stato di origine. Nel caso dell’Italia, l’autorità competente è la Consob.

Repurchase agreement

Contratto fra due soggetti («accordo di riacquisto»), più noto nella terminologia finanziaria come “pronti contro termine”, dove un soggetto A vende all’altro B un titolo contro pagamento in contanti (operazione a pronti), impegnandosi a riacquistarlo a un prezzo prefissato a una certa scadenza futura (operazione a termine). B si impegna a consegnare ad A il titolo alla scadenza. Ci sono tre tipi di repurchase agreement: gli overnight, in cui l’operazione dura un solo giorno; i term in cui si ha una scadenza certa, entro pochi mesi; gli open, in cui la scadenza non è prefissata. La differenza fra il prezzo a termine e quello a pronti è l’interesse dell’operazione. L’operazione si può anche interpretare come un finanziamento prestato da B ad A e garantito dal titolo temporaneamente ceduto, con un terzo intermediario che garantisce la custodia del titolo (third party repo). Le banche centrali utilizzano il pronti contro termine per aggiungere o togliere liquidità al sistema bancario.

Reverse ICO

Per Reverse ICO (traducibile in italiano come “ICO inversa”) si intende l'utilizzo di un particolare tipo di raccolta tramite criptovalute (ICO) proposta da una società matura. Durante una ICO (Initial Coin Offering), una società o un progetto propongono l'emissione di una propria criptovaluta, venduta in cambio di dollari, euro o (più spesso) di monete virtuali più pregiate (ether o bitcoin). In questo modo la società ha capitali freschi per spingere il progetto (molto spesso basato sulla Blockchain, la tecnologia nata con bitcoin) e gli investitori possono scambiare le monete di nuova emissione o utilizzarle in futuro per acquisire servizi della società. Di solito, le ICO sono utilizzate dalle startup. O addirittura da progetti dietro i quali non c'è neppure una società costituita. Il settore è in via di regolamentazione e le ICO di scarsa qualità, se non le vere e proprie truffe, sono molto diffuse. Nella Reverse ICO, invece, a emettere propria criptovaluta sono società fondate da più tempo, con una platea di clienti-utenti e con un fatturato. Le motivazioni che portano le aziende a optare per una Reverse ICO (per quanto sia ancora un'operazione poco battuta) sono soprattutto due. La prima è la stessa delle colleghe più giovani: raccogliere risorse in modo più snello e aprire il capitale a nuovi soci. La seconda riguarda una profonda trasformazione gestionale: l'emissione di criptovalute è un momento di passaggio verso una decentralizzazione societaria e la volontà di abbracciare le potenzialità della Blockchain.

Rischio di credito

È il rischio che nell’ambito di un’operazione di credito il debitore non assolva agli obblighi di rimborso e al pagamento degli interessi al suo creditore. In base agli accordi di Basilea II, le banche devono calcolare il rischio di credito dei clienti per garantire la stabilità del sistema bancario. Più elevato è il rischio di credito, più elevato sarà il tasso di interesse richiesto dall’acquirente del titolo come compenso per la maggiore esposizione al rischio: le obbligazioni di società ritenute più rischiose, con un rating basso, sono quelle che offrono i maggiori rendimenti, proprio perché gli investitori sono disposti ad assumersi un rischio elevato solo in cambio di un’elevata remunerazione.

Rischio di esposizione

Rischio relativo all’effettivo ammontare del prestito al momento dell’insolvenza. Si tratta di un rischio tipico delle linee di credito a valore aleatorio, dove l’exposure at default (EAD) può differire, anche in modo sensibile, da quella corrente: si pensi ad esempio ad uno scoperto di conto corrente dove il cliente è libero di utilizzare in misura variabile il fido accordato. Con riferimento all’EAD, il requisito patrimoniale dovrà essere calcolato prendendo a riferimento le esposizioni correntemente utilizzate dal cliente (per cassa o per firma), ma anche i margini disponibili su linee di credito non prontamente revocabili. Per quanto riguarda le prime andrà considerato l’intero valore contabile delle esposizioni per cassa, mentre le esposizioni per firma andranno pesate per un fattore di conversione minore o uguale a 1: pari al 100% se il credito di firma è un diretto sostituto del credito (per esempio una fideiussione); pari al 50% per i crediti di firma originati da transazioni commerciali; pari al 20% per lettere di credito commerciale a breve termine.

Rischio di interesse

Il rischio di interesse nasce dalla variazione del livello dei tassi a cui è esposta un’istituzione finanziaria. Il rischio di interesse si manifesta principalmente come rischio di rifinanziamento e come rischio di reinvestimento. Le variazioni dei tassi di interesse di mercato si possono manifestare direttamente, con una variazione dei flussi di interesse attivi e passivi, e indirettamente, con conseguenze sui volumi negoziati.

Rischio di mercato

Il rischio di mercato si riferisce alle variazioni di valore di uno strumento o di un portafoglio di strumenti finanziari connesso a variazioni non attese delle condizioni di mercato. Le principali fonti di rischio di mercato sono: rischio di cambio, rischio di interesse, rischio azionario, rischio merci, rischio volatilità.

Rischio di spread

Rappresenta il rischio collegato all’aumento dello spread.

Riserva obbligatoria

Quota dei depositi che un istituto di credito è obbligato a tenere presso la Banca centrale in un conto generalmente remunerato a un tasso d’interesse inferiore a quelli di mercato. Queste riserve vengono utilizzate dalla Banca centrale per gestire la liquidità del sistema finanziario.

Robo-advisory

Il robo-advisory è l'attività di investimento finanziario effettuata tramite piattaforme digitali (robo-advisor). I robo-advisor minimizzano l'intervento umano e basano l'allocazione finanziaria su algoritmi che elaborano dati relativi al mercato e alle esigenze degli investitori.

ROE

È l’indice di redditività del capitale proprio, calcolato dividendo il reddito netto (ottenuto dal conto economico) per il capitale netto (ricavato dallo stato patrimoniale). È una percentuale che evidenzia il potenziale del capitale di rischio, cioè quanto rende il capitale conferito all’azienda dai soci. Rappresenta, in sintesi, i risultati economici generati dall’attività dell’impresa.

ROI

È l’indice di redditività del capitale investito, o il ritorno sugli investimenti in quell’azienda. Esprime la redditività che la gestione caratteristica è in grado di produrre a partire dalle risorse finanziarie raccolte a titolo di debito o di capitale di rischio, prescindendo dalle politiche fiscali o dalle modalità di finanziamento.

S

Securities

Sono asset finanziari di ogni tipo venduti e comprati sul mercato finanziario. Si distinguono le debt securities, come i bond; le equity securities, le normali azioni; e le derivative securities, come i futures.

Sell side

"Sell side" è un termine usato nel settore dei servizi finanziari per indicare le società che vendono servizi di investimento. Il lato "sell" rappresenta quindi il segmento dei mercati finanziari che è responsabile della vendita a clienti come gli investitori istituzionali, compresi i fondi comuni di investimento, i fondi pensione, i fondi hedge o altre istituzioni buy. La sell side si occupa della fase di origine delle azioni e delle obbligazioni, del loro collocamento iniziale e, infine, di assistenza nella fase di negoziazione sui mercati secondari dei singoli strumenti. I servizi "sell" comprendono una vasta gamma di attività, tra cui intermediazione/negoziazione, brokeraggio, operazioni bancarie di investimento, funzioni di consulenza e ricerca sugli investimenti. Anche gli analisti possono essere distinti tra "sell side" e "buy side". I tre mercati principali per le vendite sono il mercato azionario, obbligazionario e dei cambi.

Shale oil

È il petrolio ricavato dalla frammentazione idraulica delle rocce sul quale gli Stati Uniti si sono lanciati da qualche anno diventando il primo produttore mondiale. Nonostante le previsioni negative degli analisti, la produzione è calata marginalmente negli ultimi due anni, da quando cioè il valore dell’oro nero ha iniziato a scendere.

Sharpe ratio

È un indicatore di rendimento corretto in base al rischio che si decide di assumere: per calcolarlo bisogna prendere il rapporto tra il maggiore rendimento di un fondo confrontato con il rendimento di un investimento privo di rischio e compararlo con la sua rischiosità misurata dalla deviazione standard (o volatilità). Più è alto l’indice e maggiore è il rendimento di quel periodo conseguito con un rischio più basso. Perciò, i fondi con la gestione migliore in rapporto al rischio preso sono quelli con gli indici più alti.

Short position

Posizione corta, che si ha con la vendita di titoli allo scoperto, poiché ci si aspetta un ribasso del mercato.

Short selling

È la vendita allo scoperto di strumenti finanziari che il venditore non possiede, che cioè ha preso in prestito, per riacquistarli in un secondo momento. È una tecnica di copertura del portafoglio a cui si ricorre quando ci si attende un ribasso del mercato. Il venditore realizza un guadagno quando il prezzo di riacquisto è inferiore al prezzo per cui è stato venduto il titolo. Il gestore esamina una serie di azioni di società per trovare quelle che, a suo giudizio, sono sopravvalutate e quindi le vende allo scoperto. Questa modalità risalirebbe ai primi del 1600, quando alcuni speculatori cominciarono a vendere allo scoperto i titoli della Compagnia olandese delle indie orientali.

Shutdown

La traduzione letterale dall’inglese è “spegnimento, chiusura” e indica la procedura degli Stati Uniti che scatta quando il Congresso non riesce ad approvare la legge di rifinanziamento per i piani delle spese amministrative entro la data limite del 1° ottobre. In questo caso, vengono bloccate tutte le attività amministrative ritenute non fondamentali fino a quando il Congresso non approva questa sorta di “Legge di Bilancio”. Perché si riesca ad approvare, è necessario l’ok di entrambe le sezioni del Parlamento, la Camera dei Rappresentanti e il Senato, e quindi l’emanazione da parte del Presidente.

Se escludiamo l’attuale situazione in divenire della Presidenza Trump, dal 1976 a oggi lo shutdown è stato sfruttato 21 volte, l’ultima delle quali (17 giorni) da Barack Obama nel 2013 in attesa di convincere il Congresso sull’Obamacare.

SICAV

È l’acronimo con il quale vengono etichettate le Società di Investimento a Capitale Variabile. Sono state introdotte in Italia nel 1992 in seguito a una direttiva europea e sono delle società per azioni create per l’investimento collettivo del patrimonio attraverso l’emissione di proprie azioni. In pratica, chi decide di investire in una SICAV compra le azioni della società e partecipa così alla costituzione del suo capitale, potendo sfruttare i vantaggi di un azionista di una Spa. Sono definite variabili proprio perché il capitale totale della società cambia continuamente a seconda degli investitori che decidono di entrare e quelli che decidono di uscire dietro un rimborso, ma anche a causa delle plusvalenze e delle minusvalenze realizzate.

Smart contract

È un contratto scritto come un codice informatico che applica da solo le clausole che contiene, è del tutto autonomo nella sua stessa applicazione e può applicare da solo le regole e le sanzioni che deve garantire. È molto importante per le blockchain perché permettono di scambiare denaro, criptovalute, asset vari, titoli senza il bisogno di un intermediario fisico.

Società di intermediazione mobiliare

SIM sono società che svolgono attività di intermediazione mobiliare, operando sui mercati finanziari per conto proprio o per conto terzi.

Spending review

Spending review è un'espressione inglese entrata ormai anche nel vocabolario italiano e traducibile come “revisione della spesa pubblica”. Indica una serie di analisi, procedure e decisioni mirate a migliorare l'utilizzo delle risorse finanziarie e la loro allocazione. Si può quindi definire come un processo, mirato all'approfondimento dei capitoli di spesa, che punta a un risparmio di denaro pubblico minimizzando o (in una spending review ideale) azzerando gli impatti negativi dei tagli.

Spin-off

Indica un’operazione di scorporo di un’impresa da un’altra. L’impresa nata dallo scorporamento continua ad avere un ruolo nei confronti della nuova società. Ai soci della società scissa vengono assegnate azioni della nuova società, in proporzione (o no) alla partecipazione già posseduta. Gli spin-off sono processi di ristrutturazione societaria e costituiscono uno strumento molto diffuso nel mercato statunitense per generare miglioramenti nelle performance economico-finanziarie e modificare gli asset dell’impresa.

Spread

È la differenza di prezzo tra due valori. Inteso come credit spread indica la differenza tra il tasso di rendimento di un’obbligazione e quello di un altro titolo preso a riferimento. La determinazione dello spread avviene in base alle contrattazioni sui mercati dei titoli. Il rendimento sale o scende a seconda del grado di fiducia degli investitori o creditori.

SRI

(Social Responsible Investment) Un Investimento Sostenibile e Responsabile ha l’obiettivo di generare profitti per gli investitori con una strategia basata su driver finanziari che si uniscono a best practice in campo ambientale, sociale e di buon governo. Questi investimenti possono essere costruiti escludendo gli asset proposti da emittenti che fanno test su animali, che lucrano su armi e tabacco per esempio. D’altra parte, possono essere inclusi i titoli di chi rispetta norme e standard internazionali definiti da enti come ONU e OCSE, di chi ha i migliori parametri ambientali, sociali e di governance, di chi ha la migliore comunicazione di sostenibilità con stakeholder e shareholder o di chi avvia piani concreti di impact investing.

SROI

Il Social Return on Investment, SROI, è una grandezza usata per misurare il valore extra-finanziario delle risorse investite. Viene usata per valutare l’impatto sugli stakeholder e identificare le modalità per migliorare le performance dell’investimento. Nell’analisi dell’investimento vengono quindi considerati anche costi e benefici sociali, economici e ambientali, di solito assenti dai conti finanziari convenzionali. I principi alla base del calcolo dello SROI sono: il coinvolgimento degli stakeholder, l’analisi degli effetti (non solo economici) dell’investimento, la stima del valore dei cambiamenti sociali, la trasparenza dell’analisi e la verifica dei risultati. Lo SROI si distingue dal ROI, Return on Investment, che indica invece solo la redditività del capitale investito e l’efficienza economica.

Stablecoin

Per stablecoin si intende una criptovaluta ancorata a un parametro che fa da “collaterale”. Può essere un bene fisico (come l'oro) oppure – più spesso – una moneta fiat, come il dollaro. Questo ancoraggio tenta di neutralizzare uno dei maggiori difetti delle criptovalute: la volatilità. La stabilità (come dice il nome stesso) ambisce quindi a essere la caratteristica saliente di una stablecoin. E quindi ad aprire a quegli utilizzi rallentati dalla volatilità, primo tra tutti la possibilità di spendere i “coin” nella quotidianità. I critici sostengono però che, ancorandosi a una moneta classica, le stablecoin ne assorbano anche le caratteristiche e le possibili derive, riproponendo in forma digitale le dinamiche del dollaro e rifiutando l'ideale “anarchico” che aveva portato alla nascita di Bitcoin proprio come alternativa ai sistemi tradizionali. 

Stanza di compensazione

La stanza (o camera) di compensazione è un’organizzazione, nel nostro Paese gestita dalla Banca d'Italia, che regola e garantisce le transazioni tra gli associati. Quando intercorrono relazioni di debito e credito, la stanza di compensazione interviene liquidando la sola differenza.

Startup

Nel settore economico-imprenditoriale, per startup si intende una nuova azienda o società di capitali con una forte dose di innovazione, configurata per crescere in modo rapido secondo un business model ripetibile e scalabile. Inizialmente il termine veniva usato solo per le imprese che operano nel settore delle tecnologie dell’informazione, ma oggi è stato esteso anche ad altre imprese innovative. Si riferisce, quindi, all’avvio di una attività legata a un nuovo tipo di business. Non tutte le nuove società, però, sono startup.

La caratteristica fondamentale per questo tipo di aziende è la scalabilità, ovvero la capacità di un certo business di aumentare molto le sue dimensioni senza un impiego di risorse proporzionale. Il business inoltre deve essere replicabile, cioè ripetuto in diversi luoghi e periodi senza essere rivoluzionato. La definizione di startup come società innovativa, scalabile e ripetibile è attribuita a Steve Blank, imprenditore seriale della Silicon Valley e autore di bestseller in tema come The Startup Owner’s Manual.

T

TAN e TAEG

TAN e TAEG sono due elementi chiave in un qualsiasi tipo di prestito. Il TAN è il Tasso Annuale Nominale; il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale d’interesse. Il primo è il tasso di interesse annuo dovuto al finanziatore ed è calcolato esclusivamente (in percentuale) sull'ammontare del prestito. Il TAEG è invece l'elemento che informa sul costo complessivo del finanziamento. Include quindi non solo il tasso d'interesse applicato ma anche tutte le altre spese necessarie per aprire e mantenere in essere il finanziamento. Partecipano alla definizione del TAEG componenti come i costi per la gestione della pratica e i costi per le operazioni di pagamento.

Tapering

Il tapering (dall'ingelse “to taper”, “attenuare”) è il processo di graduale rallentamento delle attività con cui una banca centrale stimola la crescita economica. Riguarda sia le misure convenzionali (cioè un incremento dei tassi) sia quelle non convenzionali (come una diminuzione degli acquisti previsti nei programmi di quantitative easing). Un avvio prematuro del tapering rischia di pregiudicare la ripresa economica. Un suo ritardo può portare a un'inflazione eccessiva.

Target price

Quando si investe in titoli sui mercati finanziari si fissa un target price, in un determinato lasso di tempo, oltre il quale si possono vendere gli asset in portafoglio. In italiano viene chiamato prezzo obiettivo e gli specialisti di analisi tecnica o analisi fondamentale lo fissano periodicamente insieme al rating per i titoli sul mercato. Quando questi dati vengono aggiornati dalle principali banche d’affari si possono registrare forti flussi di vendite o acquisti, a seconda del livello del target price e del valore attuale degli asset.

Tasso overnight

Letteralmente significa “da un giorno all’altro”: è il tasso al quale le banche prestano denaro per un massimo di 24 ore, attraverso depositi overnight. Le banche con eccedenza di denaro concedono questi prestiti alle banche con necessità di liquidità. Se il tasso overnight è alto, vuol dire che esiste poca liquidità nel mercato interbancario.

TER

Con questo acronimo si intende il Total Expense Ratio, ovvero il dato che esprime quante risorse sono state prese dal fondo comune per pagare i servizi di gestione. Questa cifra viene rappresentata in termini percentuali sul totale del patrimonio del fondo e viene calcolata nell’anno solare. In questo conteggio sono incluse le commissioni di gestione e le commissioni di performance, oltre alle spese di revisione e ai compensi per le banche.

TLTRO

Acronimo della definizione inglese Targeted Longer-Term Refinancing Operations, che significa “Operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine”. È uno strumento non convenzionale di politica monetaria della BCE, che presta denaro a tassi agevolati alle banche dei Paesi dell’Eurozona per metterle in condizione di erogare prestiti e finanziamenti a famiglie e aziende non finanziarie. Più le banche prestano liquidità all’economia reale e meno tassi di interesse pagano, fino ad arrivare a casi di tassi negativi in cui la BCE paga le banche per chiedere prestiti.

Total Rate On Return Swap

Fa parte dei derivati creditizi, come i credit default products, i credit spread swaps ed i credit linked notes. Il Total Return Swap è un’operazione in base alla quale un soggetto Total Return Payer (Protecion Buyer, TRP) cede ad un altro soggetto Total Return Receiver (Protection Seller, TRR) tutto il rischio e rendimento di un sottostante (reference assets), a fronte di un flusso che viene pagato a determinate scadenze. Il flusso monetario periodico è collegato ad un indicatore di mercato sommato ad uno spread (Euribor + TRS Spread).

Il Total Return Swap ripercorre come struttura il Credit Default Swap ma, a differenza di questo, vi è uno scambio di flussi più complesso del semplice pagamento periodico di una somma in cambio della protezione dal rischio default.I Total Return Payers (TRP o Protection Buyer) di solito sono: grandi investitori, banche di investimento, fondi comuni di investimento e compagnie di assicurazione. Il TRP si obbliga a pagare al TRR prima di tutto il flusso di interessi prodotto dalla attività sottostante alle scadenze prefissate dal contratto. A tali scadenze inoltre si ha un repricing dell’attività sottostante. Il TRP pagherà al TRR anche l’apprezzamento del sottostante, cioè la differenza positiva tra il prezzo finale e il prezzo iniziale del reference assets.

I Total Return Receiver (TRR o Protection Seller) di solito sono: hedge fund aggressivi, Asset Manager specializzati, Collateralized Loan Obligation o CLO e Special Purpose Vehicle/Entity. Il TRR a fronte di quanto riceve dal TRP si obbliga a pagare a quest’ultimo, un flusso di interessi legato al valore nominale dell’attività sottostante ad un tasso stabilito pari a Euribor + TRS Spreads alle scadenze (le stesse del TRR) stabilite dal contratto. A tali scadenze inoltre si ha un repricing dell’attività sottostante. Il TRR pagherà al TRP anche il deprezzamento del sottostante cioè la differenza negativa tra il prezzo finale ed il prezzo iniziale del reference assets. Il protection seller si obbliga anche a pagare il possibile default del sottostante.

Tracking Error

È il metodo utilizzato per capire se un determinato fondo di investimento è gestito bene. Si calcola attraverso lo scostamento tra il rendimento del fondo e la performance del suo benchmark. In genere viene calcolata anche la volatilità del Tracking Error, che permette di capire se vale la pena rischiare di investire nel fondo oppure se è meglio puntare direttamente sul benchmark (meno rischioso).

Treasury Bond (T-Bond)

I Treasury Bond, o T-Bond, sono i titoli del debito pubblico statunitense di medio-lungo termine, con scadenza superiore ai 10 anni dalla data di emissione. Questi titoli pagano un interesse di solito semestrale e a scadenza restituiscono il proprio valore nominale. Essendo titoli di lunga scadenza, sono più sensibili alle variazioni dei tassi d'interesse. La soglia critica è il 2,6 per cento.

Trust

È una figura giuridica tipica dei sistemi di common law, che serve a regolare rapporti giuridici di natura patrimoniale. I soggetti del trust sono generalmente tre: il disponente, che promuove il trust, il gestore e il beneficiario. Il disponente individua un gestore a cui affida la gestione di determinati beni mediante un rapporto fiduciario. Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni senza l’autorizzazione del disponente, ma solamente rispettando le direttive contenute nel mandato e a vantaggio del beneficiario.

U

Underpricing

Quando una società decide di quotarsi in borsa avvia insieme agli advisor il procedimento dell’IPO, l’Offerta Pubblica Iniziale. All’interno di questo processo può verificarsi il fenomeno dell’underpricing, cioè la scelta della società di offrire le proprie azioni a un prezzo minore rispetto al prezzo medio di mercato calcolato attraverso diversi modelli quantitativi. In genere questa opzione viene attivata per invogliare gli investitori a sottoscrivere l’offerta, oppure per cercare di ampliare il più l’area di collocamento tra diversi azionisti.

V

Value at Risk (VaR)

Il value at risk (VaR) è un indicatore di rischio applicato negli investimenti finanziari, che esprime la perdita massima potenziale di un investimento in un determinato orizzonte temporale. Per determinare il VaR occorre conoscere il valore della posizione, la variabilità dei fattori di rischio, la distribuzione di probabilità, l’intervallo di confidenza desiderato, l’orizzonte temporale sul quale effettuare la valutazione.

Venture capital

È l’investimento di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di una attività. Un fondo di venture capital è quello che investe in fase di sviluppo o start up di una idea imprenditoriale, che di solito si caratterizza anche per l’altro contenuto tecnologico di innovazione. Le società in cui un fondo di venture capital investe sono di solito caratterizzate da un elevato rischio sia operativo sia finanziario.

Vincolo di bilancio

Il vincolo di bilancio è l'insieme di beni e servizi che, viste le risorse a disposizione e i prezzi, un consumatore, uno Stato o un'impresa possono permettersi. L'espressione vale quindi sia in microeconomia sia in macroeconomia. È soprattutto in quest'ultima accezione che è diventata familiare. La riforma del 2012 ha infatti inserito il pareggio di bilancio all'interno della Costituzione, modificando alcuni articoli. La variazione più consistente riguarda l'articolo 81. Afferma che “lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”. L'articolo 97 afferma che “le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l'ordinamento dell'Unione europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico”.

Vix index

Il Vix Index è un particolare Indice lanciato nel 1992 che calcola la volatilità nell’S&P 500. Il Vix Index misura la volatilità dei mercati a partire dall’andamento delle opzioni. In pratica, se l’indice è alto significa che i mercati temono che ci sarà a breve un forte scostamento nell’andamento dei titoli e, visto che di solito i movimenti improvvisi e violenti sono verso il basso, è stato coniato il nomignolo “Indice della paura”. Se il Vix cresce i mercati si fanno prendere dal panico e si muovono al ribasso.

Volatilità

Quando si parla di volatilità sui mercati si intende un veloce movimento dei prezzi di beni o valute difficile da prevedere. Il movimento avviene in un periodo di tempo breve, è rilevante e può essere sia positivo che negativo. Quando invece si parla di bassa volatilità significa che i prezzi dei beni o delle valute in questione rimangono stabili nell’arco di tempo preso in considerazione.

W

Warrant

Per poter separare i due diversi aspetti rappresentati da diritto di conversione e obbligazione, le emissioni collegate ai titoli azionari hanno incorporato, da qualche anno a questa parte, il diritto alla conversione in un vero e proprio buono che circola a parte e viene denominato warrant. Il warrant rappresenta un buono per l'acquisto di titoli azionari, al prezzo stabilito all'atto dell'emissione. Al momento dell'emissione viene inoltre indicata la data ( o le date) in cui tale diritto può essere esercitato. Da quando viene esercitato, l'obbligazione assume la denominazione di ex warrant, circola come un titolo obbligazionario ed è valutata sulla base della cedola offerta ai possessori.

WTO

WTO è l'acronimo di World Trade Organization. Conosciuta anche come Organizzazione mondiale del commercio (OMC), è un'organizzazione internazionale che supervisiona ad accordi tra gli Stati membri. Favorisce dunque negoziati e scambi finalizzati all'abbattimento delle barriere commerciali. Fondata nel 1995, ha sede a Ginevra. Ne fanno parte 164 Paesi, cui si sommano 22 Stati-osservatori. Tra gli uni e gli altri, la WTO include il 95% dei Paesi del mondo.

Z

Zero coupon bond

Obbligazione che non ha (“zero”) cedole. In assenza d'interesse, il rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di emissione o di acquisto (a sconto) e il valore del rimborso alla scadenza.