I tassi di interesse che cosa sono e quali effetti hanno

Guida alla finanza
Tassi di riferimento EURIBOR, LIBOR, EONIA, IRS, TAN e TAEG: sono concetti con i quali fare i conti ogni volta che si stipula o si concede un prestito. Ecco che cosa sono.

Il mondo finanziario è orientato dai tassi d'interesse. Si tratta della remunerazione che un prestatore percepisce e il costo che un debitore sostiene. Un concetto semplice, che però spesso sfugge inseguendo gli acronimi e i tecnicismi degli indici. Ecco quelli più importanti, per orientarsi meglio tra mutui e politica economica.

Il tasso della Banca centrale europea

Il tasso della Bce è l'indicatore generale dell'intero sistema. E proprio per questo motivo è detto “tasso di riferimento”. Un tempo, quando i tassi erano nazionali e a deciderli era la Banca d'Italia, era detto Tasso ufficiale di sconto. La sostanza non cambia: i tassi della Bce sono il parametro principale per la definizione delle principali operazioni di rifinanziamento. In altre parole, determinano il costo del denaro che, passando attraverso le banche, si ripercuote sul credito concesso a famiglie e imprese. La Bce ha quindi il ruolo di regolatore: se l'economia rallenta, i tassi bassi stimolano investimenti, consumi e (in generale) una maggiore circolazione della liquidità; se l'economia accelera, i tassi vengono ritoccati verso l'alto, per impedire una inflazione eccessiva.

EURIBOR

EURIBOR sta per Euro Inter Bank Offered Rate. Come dice il nome, è il tasso d'interesse medio delle transazioni tra le banche europee. Gli istituti, infatti, non prestano solo denaro a famiglie e imprese ma si scambiano liquidità. Le banche che ne dispongono in abbondanza fanno prestiti di breve termine a quelle che ne sono a corto. L'EURIBOR, quindi, influenza il costo del denaro sostenuto dagli istituti e rappresenta il punto di riferimento per i mutui a tasso variabile, cui la banca aggiunge uno spread più o meno elevato.

EONIA

Anche in questo caso, molto si spiega sciogliendo l'acronimo. L'EONIA è l'Euro OverNight Index Average. È in pratica l'EURIBOR dell'overnight, cioè il tasso di interesse medio al quale le banche concedono e richiedono prestiti per un periodo di un giorno. Cioè nello spazio di una notte (overnight, appunto).

 

LIBOR

Il LIBOR, ossia il London Interbank Offered Rate, è il corrispettivo britannico dell'EURIBOR. Si tratta quindi del tasso di riferimento con il quale si scambiano denaro gli istituti sul mercato interbancario londinese. È un tasso variabile, calcolato e pubblicato ogni mattina dalla British Banker’s Association. Il suo impatto però non si esaurisce nella City: se l'EURIBOR è il tasso di riferimento per le operazioni in euro, il LIBOR svolge solitamente la stessa funzione per gli scambi in altre valute.

IRS (EURIRS)

Se chi ha contratto un mutuo a tasso variabile deve guardare principalmente all'EURIBOR, chi ha scelto il tasso fisso dovrà fare riferimento all'IRS (Interest Rate Swap), detto anche EURIRS. È il tasso medio al quale le principali banche europee stipulano swap a copertura del rischio. Rappresenta la base (cui si aggiungerà sempre uno spread) per il calcolo degli interessi sui mutui.

TAN e TAEG

Spesso, anche durante una pubblicità, si sente parlare di TAN e TAEG (detto anche ISC). Meglio dire subito che conviene prestare più attenzione al secondo. TAN sta infatti per “Tasso Annuo Nominale” ed esprime (sempre in percentuale) la differenza tra l'importo avuto e quello rimborsato in un anno. Neppure il fortunato caso di avere un TAN dello 0%, quindi, implica che il prestito sia a costo zero.

Ci sono infatti altre spese, come commissioni, istruttoria, assicurazioni escluse dal TAN ma incluse nel TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). È quest'ultimo a esprimere la reale differenza tra l'importo ottenuto e quello da versare al prestatore.