Agosto tutt’altro che balneare per il mondo economico e finanziario. La notizia del mese riguarda la FED, che ha confermato di voler tagliare i tassi a settembre. Una mossa, attesa, che aveva già sostenuto il prezzo dell’oro nelle settimane precedenti. Timori, invece, sulla Borsa di Tokyo, protagonista di un tonfo che non si registrava da 37 anni.
FED pronta a tagliare
Nell’ultimo giorno di luglio, la Federal Reserve aveva scelto di tenere i tassi fermi, come previsto. Rispetto alla BCE, che ha già iniziato a tagliare il costo del denaro, l’istituto statunitense ha preferito temporeggiare. Se da un lato, infatti, l’economia USA ha mostrato una buona tenuta (senza quindi far sentire l’urgenza di una sforbiciata), dall’altro l’inflazione era rimasta a livelli di guardia.
Il 23 agosto, però, nel tradizionale appuntamento di Jackson Hole, il presidente della FED Jerome Powell ha abbandonato la cautela. Ha parlato di “direziona chiara”, con una accresciuta fiducia in un rientro dell’inflazione verso il 2%. Le parole di Powell sono state talmente nette da risultare persino inconsuete in un mondo che di solito soppesa i singoli termini: “È giunto il momento per un aggiustamento della politica monetaria”, ha affermato. Cioè, in sostanza, è praticamente certo che la Federal Reserve metta mano ai tassi a settembre. Per il resto, come sempre, “i tempi e il ritmo dei tagli dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall'equilibrio dei rischi”.
La Borsa di Tokyo crolla
Il più classico temporale estivo si è abbattuto sulla Borsa di Tokyo, contagiando poi il panorama internazionale. Il 5 agosto, i timori di una recessione negli Stati Uniti e quelli di una bolla del settore tecnologico (alimentato da trimestrali grigie), oltre all’impennata dello yen, hanno sorpreso i mercati. Risultato: un crollo del 12,8%.
Dopo un’apertura tesa, le borse e gli indici occidentali hanno ripianato parte delle perdite, con Milano che ha chiuso in rosso del 2,3%, Londra del 2%, il Dow Jones del 2,60% e il Nasdaq del 3,43%.
Nella giornata successiva, Tokyo ha avuto un rimbalzo notevole. Ma quella del 5 agosto resta la peggiore performance in una singola seduta dal 1987.
Oro ai massimi
Agosto da record per l’oro, già reduce da mesi di solida crescita. L’oncia ha superato i 2500 dollari, che corrisponde a un apprezzamento attorno al 20% da inizio anno.
Due i principali propulsori della crescita. Da un lato c’è la consueta funzione di bene rifugio, in un panorama caratterizzato dalle incertezze economiche e dalle persistenti tensioni internazionali, sempre più forti soprattutto in Medio Oriente, tra Israele e Libano.
Dall’altro c’è la politica monetaria della FED. I buoni dati macro dagli Stati Uniti hanno lasciato ipotizzare, anche prima della conferma di Jackson Hole, un imminente taglio dei tassi, correlato alla flessione del dollaro e a un apprezzamento dell’oro. E così è stato, con i mercati che hanno di fatto anticipato l’ufficializzazione da parte di Powell.
Kamala Harris candidata democratica
Se luglio è stato il mese del passo indietro di Joe Biden, agosto è stato quello della conferma: sarà l’attuale vicepresidente Kamala Harris a rappresentare il Partito Democratico, sfidando Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca.
Il 23 agosto, durante la convention democratica di Chicago, Harris ha ufficialmente accettato la candidatura. Il suo vice sarà Tim Walz, governatore del Minnesota. Oltre al sostegno di Biden, Harris ha già ottenuto quello di Barack e Michelle Obama. Se eletta, sarebbe la prima donna alla guida degli Stati Uniti.
La crescita in Italia
I dati macro italiani hanno offerto alcuni buoni segnali. Il più incoraggiante, registrato dall’OCSE, è un incremento, nel primo trimestre 2024, del 3,4% del reddito reale pro capite. Si tratta del miglior risultato tra le economie del G7 e di un dato di molto superiore alla media OCSE (+0,9%). Vuol dire, in sostanza, che i redditi stanno aumentando a un ritmo superiore all’inflazione. In sostanza: stipendi e investimenti delle famiglie hanno più peso, lasciando prevedere una maggiore propensione ai consumi.
Ad agosto sono però stati diffusi anche dati meno incoraggianti. Sempre secondo l’OCSE, il PIL è aumentato solo dello 0,5% nel secondo trimestre. Una performance che colloca il Paese al penultimo posto tra quelli del G7. Attenzione anche all’inflazione. È sotto i livelli di guardia, ma a luglio i prezzi hanno registrato una risalita: +0,4% su base mensile e +1,3% su base annua.