Cosa “muove” i mercati? Tante cose: aspettative (superato o deluse),
dati, scelte politiche e finanziarie. Per definire cosa ha impatto si
usa un'espressione anglosassone entrato ormai nel gergo finanziario
internazionale: market mover.
Cosa sono
I market mover sono (letteralmente) i fattori che “muovono” il marcato. Cioè che hanno un impatto sul loro andamento. Dati macroeconomici, notizie (non necessariamente relative a uno specifico settore ma capaci di condizionarlo), trimestrali. L'espressione definisce il movimento, ma non la sua direzione. L'influenza può essere positiva o negativa, anche in relazione alle aspettative. Mancare o superare le previsioni può incidere più del dato in sé. In alcune circostanze, quando non produce scossoni e sorprese, un appuntamento indicato come potenziale market mover si traduce in un “non evento” finanziario.
Indicatori economici
Un classico esempio di market mover è costituito dagli indicatori economici. Si tratta di dati statistici che definiscono la salute di uno Stato o di un settore specifico. È il caso, ad esempio, dei dati su Pil, disoccupazione e compravendite immobiliari.
Indicatori finanziari
Così come gli indicatori economici, anche quelli finanziari “muovono” il mercato. Possono riguardare sia i dati riguardanti una società quotata (che spostano il titolo e gli indici di settore) oppure le scelte e le indicazioni delle banche centrali, l'andamento dei tassi e quello dell'inflazione.
Fattori geo-politici
I market moover possono essere di natura molto eterogenea. Fanno parte dei fattori geo-politici gli eventi e le decisioni che possono avere un impatto sul mercato pur non toccando direttamente i mercati. È il caso di elezioni, annunci e provvedimenti di un governo, inchieste che possono condizionare un esecutivo o una società quotata, le tensioni commerciali internazionali.
Attesi o a sorpresa
Tra le tante possibili distinzioni all'interno dell'eterogeneo mondo dei market mover, una di quelle più significative riguarda la differenza tra eventi attesi e a sorpresa. I primi sono tutti quelli fissati da un preciso calendario economico e politico: la pubblicazione dei dati sull'occupazione, le trimestrali, le riunioni delle banche centrali sono tutti eventi con una data precisa, conosciuta con grande anticipo. Fuori da questo calendario, ci sono tutti gli accadimenti “a sorpresa”, come crisi, annunci, notizie di inchieste.