Nel sistema economico e finanziario globale esistono diverse tipologie di tassi di interesse, ma sono pochi quelli che hanno il fondamentale ruolo di tassi di riferimento per una serie di importanti calcoli, con un impatto decisivo sulla vita di tutti i cittadini. Due tra i più rilevanti da questo punto di vista sono l’Euribor e l’Eurirs. Scopriamoli meglio.
Euribor: a cosa serve e come viene calcolato
Partiamo dall’Euribor. Ogni giorno l’European Money Markets Institute raccoglie i tassi di interesse sui depositi interbancari in euro dalle 19 banche ad altissima affidabilità che lavorano nel mercato monetario dell’euro (per l’Italia sono presenti Intesa Sanpaolo e Unicredit). A partire da questi dati, l’istituto rielabora la media dei tassi di interesse e pubblica un tasso Euribor per ogni scadenza dei depositi interbancari: una settimana, un mese, tre mesi, sei mesi e un anno. Questi tassi medi vengono poi usati da banche e istituti finanziari come base per il calcolo dei tassi a breve termine, ma possono essere usati anche come riferimento per i contratti a lungo termine, agganciando l’andamento futuro del tasso a quello del contratto.
Quello che impatta di più sulla vita delle persone è il tasso Euribor a sei mesi, perché viene utilizzato per calcolare gli interessi dei mutui a tasso variabile.
Il legame tra Euribor e tassi della BCE
Come anticipato, l’Euribor non è altro che la media dei tassi delle banche che rientrano nel gruppo di altissima affidabilità, escludendo dal computo il il 15% più basso e il 15% più alto dei tassi ricevuti, così da eliminare eventuali valori estremi che rischiano di “sporcare” la media. Così ogni mattina la società responsabile del calcolo (Global Rate Set Systems Ltd) pubblica i dati dell’Euribor e i singoli tassi delle banche che fanno parte del panel. A partire da quel tasso di riferimento, tutti gli istituti finanziari aggiornano i propri tassi di interesse sui mutui. Per esempio, se l’Euribor a 6 mesi è del 3,90%, le banche aggiungono un margine dell’1,50% per il proprio guadagno e otteniamo il tasso sui mutui del 5,40%.
Ovviamente, l’andamento dell’Euribor è influenzato dalle decisioni della Banca Centrale Europea di alzare, abbassare o lasciare invariati i propri tassi di riferimento. La maggior parte degli analisti ritiene che la BCE non abbasserà i tassi fino a giugno 2024 e solo in quel momento si vedrà un miglioramento dell’Euribor, con un conseguente abbassamento dei tassi dei mutui ipotecari variabili.
Eurirs: a cosa serve e come viene calcolato
Passiamo ora all’Eurirs, che serve come punto di partenza per calcolare il trend dei mutui a tasso fisso.
Chiamato anche IRS, è il tasso medio sul quale le banche calcolano gli swap per coprirsi contro il rischio di interesse. A differenza dell’Euribor, questo tasso non è indicizzato alla politica monetaria della BCE, perché è collegato alla durata del prestito, non al totale del capitale. Ciò significa che più il prestito è a lungo termine, più sarà alto il tasso Eurirs.
Il meccanismo dell’IRS è simile a quello dell’Euribor, perché rappresenta la media delle quotazioni dei contratti swap proposti dalle più importanti banche europee e viene pubblicato ogni giorno dalla European Banking Federation. Anche l’Eurirs prevede delle scadenze diverse, che possono andare da 1 a 50 anni in base alla scadenza dello swap. E i mutui a tasso fisso vengono calcolati in coerenza: per fare un esempio, un mutuo fisso a 30 anni sarà calcolato a partire dall’Eurirs 30 anni più l’interesse che applica la banca, proprio come nel caso dell’Euribor per i mutui a tasso variabile.