I mercati, lo sappiamo, hanno un comportamento razionale sul lungo termine, anche se ogni tanto si fanno prendere dall’emotività. Ci sono diversi appuntamenti durante l’anno che possono influenzare gli andamenti dei mercati e tra i principali troviamo le pubblicazioni degli indici di fiducia.
L’indice di fiducia dei consumatori
Questa analisi serve per capire se i consumatori di un Paese hanno una visione ottimistica o pessimistica del futuro e, in seconda battuta, per elaborare previsioni su come evolverà il contesto generale di fiducia dei consumatori. In Italia questo indicatore sintetico viene stilato dall’ISTAT sulla base di un’indagine che coinvolge circa 2.000 persone, che possono rappresentare la popolazione adulta, e verte su tematiche economiche come investimenti, spese correnti, spese particolari e risparmi. Questi temi vengono indagati a partire dalla situazione economica del Paese per poi passare alla disoccupazione, al momento economico della famiglia, alla possibilità di risparmiare fin da subito o in futuro, alle scelte di acquisto di beni durevoli e al bilancio personale.
L’indice di fiducia delle imprese
Gli obiettivi dell’indice di fiducia delle imprese, sempre stilato dall’ISTAT, sono simili a quelli dell’indice di fiducia dei consumatori. È un’indagine che viene realizzata dal 1986, prima con cadenza bimestrale e poi mensile, per sondare la fiducia delle imprese rispetto al trend economico italiano. È importante quanto quello dei consumatori perché, insieme, possono anticipare futuri scenari di investimenti e sviluppo economico e quindi permette di prendere decisioni per supportare o contrastare determinati andamenti. Dal 2010 questo indice si basa sulla risposta di circa mille aziende italiane suddivise per area geografica e settore.
Il crollo della fiducia durante il lockdown
Gli analisti finanziari, ma anche i sociologi, i politici e i top manager, utilizzano questi indici per capire cosa li attende in futuro e per elaborare strategie coerenti con le aspettative della popolazione. È rimasto negli occhi di molti addetti ai lavori il crollo della fiducia sia di imprese sia di consumatori a marzo 2020: l’emergenza sanitaria causata dalla prima ondata di COVID-19 ha portato al primo lockdown che ricordiamo ancora tutti, con un effetto a catena proprio sulla fiducia verso il futuro degli italiani.
Ecco, quindi, che le stime ISTAT di marzo 2020 hanno registrato un crollo della fiducia dei consumatori da 110,9 a 101 e un pesantissimo -16,1 per il clima di fiducia delle imprese, passato da 97,8 a 81,7. L’emergenza sanitaria e le misure di contenimento varate dal Governo, notava l’ISTAT nel commento di quei dati, hanno riportato l’Italia a giugno 2013 per l’indice dei consumatori e a gennaio 2015 per quello delle imprese. Un balzo indietro di 7 e 5 anni che ha pesato sulle scelte di diversi professionisti.