La tecnologia non è un settore ma un abilitatore. Può spingere ogni comparto, compreso quello agroalimentare. IoT, Blockchain, Big Data, intelligenza artificiale contribuiscono a migliorare efficienza, qualità e tracciabilità. Si tratta di tre elementi importanti in qualsiasi sistema produttivo, ma ricoprono un ruolo decisivo in agricoltura.
Che cos'è l'Agricoltura 4.0
L'elenco delle tecnologie applicate all'agricoltura è lungo. Ci sono sensori che, piazzati nei campi e nei sistemi di irrigazione, monitorando ogni processo. I droni si stanno imponendo come strumenti economici per il controllo delle coltivazioni. Ma il contributo tecnologico non si limita alla produzione: rende più efficace la logistica, la gestione del proprio magazzino. Le etichette e i sistemi di lettura creano una “finestra” di collegamento tra produttore e cliente. Secondo l’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università di Brescia, l'insieme di queste applicazioni vale 100 milioni solo in Italia, il 2,5% del giro d'affari globale. L'Osservatorio ha censito nel nostro Paese 220 soluzioni offerte da 70 aziende. Il 73% sfrutta dati e analytics e il 39% l’Internet of Things. Nella metà dei casi, le applicazioni sono utilizzabili in diversi settori agricoli. Altre si concentrano invece su ambiti specifici, a partire da ortofrutticolo, cerialicolo e vinicolo. Ma quali sono i vantaggi dell'Agricoltura 4.0?
Aumenta l'efficienza
Il vantaggio è prima di tutto legato all'efficienza, sia economica che ambientale. La tecnologia richiede investimenti, che però si ripagano grazie alla capacità di contrarre i costi e far crescere i ricavi. Avere un monitoraggio diffuso della produzione consente di ottimizzare i processi, capire quali sono le fonti di spreco e intervenire in modo chirurgico. Si risparmiano risorse preziose, a partire dall'acqua, per il bene del bilancio e dell'ambiente. Ma non si tratta solo di ridurre i costi. La raccolta e l'analisi dei dati permettono di gestire meglio le risorse, di prevenire le patologie e di prendere le decisioni più efficaci. Migliora quindi la qualità del prodotto e quella del lavoro
Qualità e tracciabilità
Una volta ottenuto un prodotto di qualità, per cogliere maggiori ricavi è necessario valorizzarlo. Come? Certificando l'origine del prodotto, i metodi utilizzati, i sistemi di salvaguardia adottati. I clienti sono disposti a pagare se possono avere certezza sulla provenienza e la qualità di un prodotto. Basti pensare a tutte le denominazioni di origine, dall'ortofrutta al vino. Ma non solo: la sempre crescente attenzione alla filiera alimentare dei consumatori fa emergere la necessità di avere informazioni nutrizionali, certificazioni sul benessere degli animali o sulla sostenibilità delle coltivazioni. Intrecciato con la qualità, quindi, è il tema della tracciabilità. In questo caso non si intende solo la possibilità di capire da dove viene un prodotto: la tracciabilità è decisiva lungo tutta la filiera, dalla terra allo scaffale. Analisi dei dati, etichette intelligenti, Blockchain e smart contract sono strumenti che, oltre a certificare l'origine, riducono i costi d'intermediazione, rendono le procedure più veloci, standardizzate e quindi meno soggette all'errore umano.