Con una proposta legislativa, la Commissione Europea ha posto le basi per la creazione di un euro digitale utilizzabile in tutti i Paesi che adottano la moneta unica, con l’obiettivo di offrire una soluzione di pagamento alternativa.
Secondo i dati forniti dalla Commissione, il 55% dei cittadini dell'UE già oggi preferisce pagare cashless, il 22% sceglie i contanti, mentre il 23% non ha preferenze. Ma di cosa parliamo?
Cos’è l’euro digitale?
Sarebbe una valuta digitale della Banca Centrale, emessa quindi dalla BCE, equivalente elettronico del contante. Essa andrebbe ad affiancare le banconote e le monete, ampliando la scelta delle persone su come pagare. Verrà distribuito a cittadini e imprese da banche e altri prestatori di servizi di pagamento.
Ma non si tratta di una criptovaluta. A differenza delle criptovalute, infatti, l’euro digitale sarà emesso dalla Banca Centrale e l’istituzione di Francoforte garantirà che sia sicuro e che mantenga un valore stabile. Le funzionalità includeranno la conversione del contante in euro digitale e viceversa.
A cosa serve l’euro digitale?
“Stiamo pensando di introdurre una valuta digitale della Banca Centrale in Europa per rispondere alla crescente domanda di pagamenti elettronici sicuri e affidabili. Una moneta digitale emessa dalla Banca Centrale sarebbe un’ancora di stabilità per il sistema monetario e quello dei pagamenti”, spiegano dalla BCE. “Un euro digitale rafforzerebbe anche la sovranità monetaria dell’area dell’euro e la concorrenza e l’efficienza del settore dei pagamenti europeo”.
In questo contesto, l’euro digitale ha diversi obiettivi:
- garantire che le persone, le imprese e gli enti pubblici abbiano accesso a una forma pubblica di moneta digitale per i pagamenti, accessibile e accettata ovunque nell’area dell’euro, indipendentemente dalla banca di cui si è clienti, e in qualsiasi momento, anche senza connessione a Internet;
- mettere a disposizione una forma di denaro digitale che garantisca lo stesso livello di privacy del contante e che sia accessibile anche ai cittadini senza conto bancario;
- promuovere l’innovazione e la concorrenza nei pagamenti al dettaglio.
I consumatori, le imprese e gli enti pubblici sarebbero in grado di effettuare e ricevere pagamenti anche in aree remote, senza connessione alla rete e senza costi aggiuntivi. Una delle caratteristiche, infatti, sarà quella di favorire l’inclusione digitale e finanziaria, contribuendo ad abbattere il digital divide e consentendo alle persone senza conto bancario di effettuare o ricevere pagamenti digitali.
“Con l’euro digitale, le persone saranno in grado di pagare con ‘denaro pubblico’, in modo univoco, sia online che offline”, ha spiegato Valdis Dombrovskis, vice-presidente esecutivo della Commissione. “Ci sarà un portafoglio digitale sul telefono o su un altro dispositivo: sarà come avere monete e banconote in tasca. Si potrà pagare con la stessa facilità, senza nemmeno bisogno di una connessione internet”.
A che punto siamo?
La fase istruttoria è iniziata a ottobre 2021 e dovrebbe concludersi circa due anni dopo, a ottobre 2023. Dopo l’adozione della proposta della Commissione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, la Banca Centrale Europea dovrebbe prendere la decisione finale sull’emissione di un euro digitale.