Inflazione, incertezza, tassi in rialzo. Dopo anni di prezzi (fin troppo) stabili e politica monetaria accomodante, il quadro è cambiato. Tenere una liquidità eccessiva ferma sul conto corrente non è mai una buona idea. Lo è ancora meno quando l'inflazione galoppa, perché erode il valore reale dei depositi, spingendo a investire. Si cercano però soluzioni caute, per rispondere a uno scenario ancora nebuloso, e semplici. Il ritorno a rendimenti interessanti ha fatto “riscoprire” il mercato del credito, anche sulle obbligazioni a breve termine.
Cosa sono le obbligazioni a breve termine?
Le obbligazioni a breve termine sono titoli che, alla scadenza, rimborsano il capitale investito, maggiorato di un interesse. Il “breve termine” fa riferimento all'orizzonte temporale. Non c'è una definizione precisa di cosa voglia dire “breve”. Secondo Banca d'Italia, rientrano in questa categoria i titoli con un tempo residuo prima della scadenza fino a due anni.
Come funzionano: la curva dei rendimenti
La sfida di qualsiasi strumento finanziario è cercare un investimento che, definita la propensione al rischio, restituisca un rendimento quanto più possibile elevato. Perché le obbligazioni a breve termine sono tornate in auge proprio in questo periodo? La risposta è nella curva dei rendimenti, che traccia i rendimenti di bond di qualità creditizia simile ma con date di scadenza diverse. Di solito, questa curva somiglia all'altimetria di una salita: il rendimento aumenta con l'allungarsi della scadenza. Motivo: nel lungo periodo aumenta il rischio che qualcosa (insolvenza o inflazione che penalizza il valore dei titoli già emessi) vada storto.
Incertezze, inflazione e tassi in aumento possono però portare la curva di rendimenti ad appiattirsi. Vuol dire, in sostanza, che le obbligazioni di breve termine offrono rendimenti simili a quelle di lungo termine, pur avendo un rischio minore.
A cosa servono le obbligazioni a breve termine?
Nei momenti di incertezza, le obbligazioni a breve termine possono rappresentare una soluzione per chi – pur senza esporsi a rischi elevati - cerca rendimenti ma non intende spingere troppo in là il proprio orizzonte temporale. Ma non solo. Le obbligazioni a breve termine possono essere componenti in grado di ridurre la volatilità del proprio portafoglio. Una caratteristica particolarmente gradita in tempi di incertezza come quelli attuali.
Per propria natura, infatti, i bond “short duration” sono meno volatili. Man mano che ci si avvicina alla scadenza, infatti, si riduce il gap tra prezzo e valore nominale del titolo, perché l'obbligazione diventa meno sensibile a eventuali variazioni dei tassi d'interesse. In caso di ritocchi al rialzo delle Banche Centrali, infatti, il prezzo di un'obbligazione cala perché i titoli di nuova emissione diventano più profittevoli.
A chi sono adatte?
Le obbligazioni a breve termine possono essere adatte per investitori che intendono proteggere il proprio capitale dall'inflazione oppure che mirano a un ritorno rapido dell'investimento. Quando la curva di rendimenti si appiattisce, possono rappresentare un'opportunità per centrare rendimenti interessanti senza aumentare il rischio.