L’Intelligenza Artificiale applicata alla medicina ha un potenziale enorme. Gli studi e le applicazioni pratiche si sono moltiplicati negli ultimi anni e sono destinati a crescere, tanto che gli editori del New England Journal of Medicine hanno annunciato in un editoriale il lancio nel 2024 della rivista NEJM AI, che diventerà uno spazio di condivisione di discussioni sul potenziale e i limiti dell’Intelligenza Artificiale in medicina.
IA e sanità: numeri in salita
Secondo il report “Artificial Intelligence in Healthcare Market - Growth, Trends, COVID-19 Impact and Forecasts”, il mercato dell’Intelligenza Artificiale nella sanità avrà entro il 2028 un tasso di crescita annuo del 42,2%.
Global Market Insights calcola che fino al 2025 nel solo settore dell’imaging medico, uno dei più promettenti tra quelli già disponibili, il mercato dell’IA registrerà una crescita del 30% all’anno, grazie al miglioramento della potenza di calcolo, agli algoritmi di apprendimento e alla disponibilità di sempre più grandi set di dati.
Le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale in medicina
Le applicazioni dell’IA si moltiplicano in tutti gli ambiti, dalla diagnostica alla chirurgia, dallo sviluppo dei farmaci alla riabilitazione. I sistemi di Intelligenza Artificiale vengono istruiti e addestrati in molti ambiti per identificare possibili malattie, con una affidabilità che può anche essere sovrapponibile a quella del medico.
Nell’ambito della ricerca farmacologica, questi strumenti vengono usati per identificare le molecole più promettenti. O, ancora, l’Intelligenza Artificiale può rivelarsi utile a condurre studi epidemiologici, identificando possibili relazioni di causa-effetto tra i dati raccolti e riuscendo a predire le patologie cui il paziente può andare incontro.
Un contributo sempre più determinante è quello che l’IA offre anche alla cosiddetta medicina di precisione, che sta emergendo sempre di più come la medicina del futuro. Il machine learning permette infatti di sviluppare modelli predittivi personalizzati, con la possibilità anche di personalizzare le cure anziché usare un approccio unico.
L’analisi predittiva dell’Intelligenza Artificiale è stata sperimentata, ad esempio, per identificare i pazienti che sono più a rischio di mancare agli appuntamenti per gli esami medici. O ancora per ridurre le riammissioni ospedaliere dopo un intervento chirurgico o per prevedere le infezioni batteriche gravi nei neonati con stati febbrili.
Le conseguenze della pandemia di COVID-19
La pandemia di COVID-19, in particolare, ha accresciuto la domanda di Intelligenza Artificiale nella sanità. Un fattore trainante è stata l’adozione di tecnologie di IA da parte di aziende farmaceutiche e biotecnologiche in tutto il mondo per accelerare i processi di sviluppo di vaccini o farmaci contro il virus.
Da allora si sono moltiplicate le partnership tra case farmaceutiche e aziende tecnologiche, con l’obiettivo di analizzare grandi set di dati e scoprire nuove correlazioni per sviluppare farmaci in poco tempo e con costi minori.
Tra i campi che stanno attirando molti investitori, ci sono poi quello della riabilitazione, con macchine in grado di imparare dagli esercizi del fisioterapista per poi replicarli sul paziente, e dell’imaging medico.