L’interesse per lo spazio sta tornando a crescere. La NASA si prepara a tornare sulla luna, mentre diversi imprenditori miliardari, da Elon Musk a Jeff Bezos, promettono di trasformarci in una specie in grado di vivere su più pianeti. Ma è davvero questa la via da seguire per l'umanità? Oppure la nostra ricerca per costruire una vita tra le stelle è destinata ad avere scarsi risultati?
Alcuni osservatori obiettano che, con tutti i problemi che affrontiamo sulla Terra, l'esplorazione dello spazio non è il modo migliore per investire tempo, risorse e denaro. Altri ribattono che la ricerca spaziale è giustificata proprio perché abbiamo così tante sfide sulla Terra che ne trarrebbero giovamento e quando proviamo a risolvere qualcosa di molto complesso, l'innovazione in genere accelera, aumentando le possibilità di trovare tecnologie rivoluzionarie da applicare potenzialmente anche in altri campi.
Le tecnologie sviluppate per lo spazio e utili sulla Terra
“La tecnologia sviluppata per l'esplorazione dello spazio dall'era Apollo è stata molto spesso in grado di tornare indietro e portare benefici alla vita sulla Terra in modi concreti”, spiega Ariel Ekblaw, fondatore e direttore della MIT Space Exploration Initiative e autore di Into the Anthropocosmos, riferendosi agli Anni ‘60.
Un dispositivo inizialmente progettato per studiare l'impatto della gravità zero sulla percezione spaziale nella Stazione Spaziale Internazionale, ad esempio, è stato successivamente adattato per tracciare la posizione dell'occhio nella chirurgia laser. E al tempo stesso il Kevlar, una fibra sintetica forte e resistente al calore originariamente sviluppata per essere utilizzata nelle navette spaziali e nei satelliti, così da proteggerli dall'impatto dei detriti orbitali, è ora utilizzata anche per realizzare pneumatici per biciclette, vele per barche e giubbotti antiproiettile.
Lo spazio come laboratorio di sperimentazione
Ma oltre a incoraggiare nuove scoperte, l'esplorazione dello spazio può aiutarci a comprendere meglio il nostro pianeta: come nota Ekblaw, "sappiamo di più sulle sfide critiche che l'umanità deve affrontare, come il cambiamento climatico, grazie alla nostra capacità di inviare sonde su Venere e studiare le emissioni di gas serra”. E in effetti lo spazio può essere visto come un gigantesco laboratorio, che consente agli scienziati di esplorare teorie in modi che non sono possibili sulla Terra, in particolare quando si confrontano con la fisica fondamentale.
“Ci sono densità e temperature che si raggiungono nello spazio, al centro delle stelle, che non possiamo creare in un laboratorio”, ha spiegato Alan Lightman, romanziere, saggista e primo professore congiunto di letteratura e astrofisica al MIT. “Quindi possiamo testare la fisica in un modo e in uno spazio che non possiamo replicare sulla Terra. Ci sono anche oggetti molto esotici nello spazio, come i buchi neri che mettono alla prova le teorie della gravità. Quindi, dal punto di vista della fisica fondamentale, lo spazio ci offre un immenso laboratorio”.
Le sfide cosmiche
Tuttavia, le opportunità dell'esplorazione spaziale hanno anche dei rischi, come i potenziali impatti sull'ambiente e sullo strato di ozono, nonché la necessità di una regolamentazione efficace – un compito non facile in un settore che non è limitato dai confini nazionali. L'attuale Outer Space Treaty è stato scritto oltre cinquanta anni fa ed è progettato principalmente per evitare la guerra nel cosmo. È necessaria quindi una nuova legislazione globale per affrontare l'aumento dell'attività commerciale nello spazio. Tuttavia, non tutti i regolamenti possono essere preparati in anticipo e, se la vita umana nello spazio diventerà possibile, sarà un territorio inesplorato che dovremo affrontare in modo organizzato e coerente.
“Quando inizieremo a costruire le nostre prime colonie, che siano sulla luna o su Marte, in qualche modo resetteremo la civiltà umana. E dovremo imparare di nuovo cosa significa per un gruppo di esseri umani vivere insieme”, ha notato Lightman. “Possiamo approvare molte leggi spaziali in anticipo, ma non sapremo cosa significa davvero dare inizio a una nuova civiltà umana finché non lo faremo. E penso che impareremo di nuovo alcune delle cose che sono necessarie affinché gli esseri umani si uniscano e vivano insieme. Quindi sarà una grande opportunità”.