I BTP Green sono i nuovi Titoli di Stato italiani di medio-lungo termine emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare il debito pubblico italiano. Si chiamano “Green” perché sono connessi al mondo della finanza sostenibile, con un impatto ambientale positivo per supportare la transizione ecologica del Paese.
Hanno le stesse caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali, quindi garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata ogni sei mesi e determinata al momento dell’emissione, oltre che il rimborso del valore nominale alla scadenza. Ciò che li differenzia dagli altri BTP è il fatto che i proventi raccolti sono destinati a finanziare progetti e iniziative che hanno un impatto positivo sull’ambiente.
Le regole internazionali del Green Bond Framework permettono di finanziare con i titoli di Stato green le spese cosiddette “eligibili”, cioè in linea con i parametri stabiliti per la selezione gli interventi, nell’anno di emissione e nei tre precedenti. La rendicontazione è estesa poi anche alla stima degli impatti di questi interventi sulla riduzione delle emissioni.
Questi titoli, garantiti dallo Stato italiano, sono considerati investimenti a basso rischio, ma ovviamente non sono privi di rischi. Tra i principali rischi ci sono quello di mercato, legato cioè alle variazioni del tasso di interesse, e quello di credito, legato alla capacità dello Stato di onorare i propri impegni.
In ogni caso, i BTP Green offrono agli investitori la possibilità di partecipare al finanziamento della transizione ecologica del Paese, contribuendo quindi a un obiettivo di grande rilevanza per la collettività.
I risultati del BTP Green
Il primo BTP Green, emesso dal Tesoro Italiano il 3 marzo 2021, ha scadenza 30 aprile 2045. Il Ministero dell’Economia ha fatto sapere che gli interventi finanziati nel 2023 tramite le emissioni del BTP Green hanno raggiunto un totale complessivo di 13,9 miliardi di euro e sono riusciti a generare 20 miliardi di PIL, ovvero l’1% del Prodotto Interno Lordo annuale italiano.
Le principali categorie di spesa riguardano:
- la trasformazione sostenibile nel settore dei trasporti,
- progetti per l’efficienza energetica,
- azioni a tutela della biodiversità,
- prevenzione dell’inquinamento,
- economia circolare,
- ricerca in materia di sostenibilità ambientale,
- produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’impatto di tutte queste misure, fa sapere il MEF, consente di ridurre le emissioni di CO2 per oltre 67 milioni di tonnellate.