Parliamo di un mercato relativamente nuovo, quando analizziamo i prodotti gluten free. Ma soprattutto parliamo di un mercato in costante crescita. Secondo lo studio dell’Istituto britannico Visiongain, questo settore valeva più di 4 miliardi e mezzo di dollari nel 2016 a livello globale ed è previsto che entro il 2026 la cifra triplicherà.
Un mercato che si rivolge a consumatori diversi
Secondo Federconsumatori, gli italiani celiaci si aggirano intorno ai 600 mila, quindi parliamo di circa l’1% della popolazione. Ma i prodotti gluten free non sono solamente per loro, perché negli anni sono state riscontrate casistiche di persone definite “gluten sensitive”, cioè non celiache ma che hanno sviluppato una certa sensibilità al glutine e quindi meno ne assumono e meglio è. Una terza tipologia di consumatore attratta dall’etichetta gluten free sono quelle persone che non hanno problemi alimentari, ma scelgono questi prodotti nella convinzione che siano più sani rispetto a quelli normali.
La situazione del mercato italiano
L’Associazione Italiana Celiachia (AIC) ha stimato che oggi il giro d’affari per celiaci nel nostro Paese vale circa 400 milioni di euro. Tradotto, nel 2022 risulta che dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) siano state comprate più di 10mila tonnellate di pasta e quasi 15mila tonnellate di prodotti sostitutivi del pane gluten free.
In entrambi i casi si tratta di una crescita in termini di volumi acquistati sul 2021, rispettivamente +4,2% e +3,6%, e anche di spesa, aumentata del 6% sull’anno precedente. Per le persone che ne hanno necessità troviamo anche un contributo del Servizio Sanitario Nazionale, che ha messo a disposizione 209 milioni di euro nel 2020 per aiutare le persone celiache nell’acquisto di questi prodotti.
Le attenzioni della Grande Distribuzione Organizzata
Ecco, fino a pochi anni fa questi prodotti erano appannaggio principalmente di farmacie e SSN, ma ora i fari sono puntati sulla GDO. Alcuni gruppi hanno iniziato a proporre i propri brand anche sugli scaffali dei supermercati, investendo in modo deciso sui prodotti di panetteria senza glutine. Altri stanno acquistando società specializzate per avere in casa tutte le competenze che coprono l’intera filiera, dalla produzione alla vendita.
Si tratta di una proposta più ampia di quanto pensiamo, perché per esempio stiamo assistendo all’esplosione di pasta di legumi, pane morbido, snack di cereali, torte pronte e pasticceria surgelata. Un fenomeno che si può spiegare con la maggiore attenzione delle aziende produttrici, dalla scelta di ingredienti di alta qualità alle ricette più semplici. Quello del gluten free è quindi un mercato che ancora non ha mostrato tutto il suo potenziale, ma che sta facendo passi da gigante.