C'è un metallo prezioso che, negli ultimi mesi e ancor di più nelle ultime settimane, sta galoppando: è il palladio, il cui prezzo si è spinto oltre i 2000 dollari l'oncia. Un livello mai toccato dall'oro, che resta ben lontano. Mentre il palladio si mantiene oltre i 1900 dollari, l'oro è circa 600 dollari più in basso e il platino si ferma a meno della metà. A sostenere il prezzo è un mix di scarsità e tensioni internazionali.
Il palladio e il suo impiego
Gran parte del palladio viene utilizzato nell'industria automobilistica. Utilizzato nei sistemi di scarico, aiuta a ridurre le emissioni, trasformando inquinanti in sostanze meno dannose (come l'anidride carbonica) o innocui (come il vapore). La domanda si è moltiplicata per diverse ragioni. La prima riguarda, in generale, la spinta delle case automobilistiche e dei governi verso soluzioni più sostenibili e limiti di emissioni più stringenti. Le inchieste e i divieti hanno scoraggiato l'acquisto di motorizzazioni diesel (che usano il platino), spingendo quelle a benzina (che invece usano il palladio).
Domanda e offerta: perché il prezzo del palladio è così alto
All'aumento della domanda non è corrisposta un incremento dell'offerta. Il palladio viene estratto soprattutto in Russia e Sudafrica, come prodotto secondario di estrazioni rivolte a platino e nichel. In pratica, il palladio non è semplice da trovare in grandi quantità ed è poco, sicuramente non sufficiente a colmare la richiesta del mercato. E come avviene nei casi in cui la domanda è superiore all'offerta, il prezzo lievita. La domanda potrebbe ridursi seguendo alcune strade, nessuna delle quali sembra però percorribile nell'immediato. La prima è che le case automobilistiche trovino un'alternativa al palladio, che al momento non c'è pronta all'uso e su vasti numeri. Le vetture elettriche risolverebbero il problema, ma è chiaro che la circolazione dei prossimi anni sarà ancora guidata dai motori termici o ibridi (entrambi hanno bisogno del metallo prezioso).
La corsa ai beni rifugio
I metalli preziosi sono soggetti alle impennate. È successo al platino o al rodio. Il palladio non fa eccezione: era già accaduto nel 2001, anche se non ai livelli toccati attualmente. A infuocare il mercato ci sono poi altri elementi che esulano da domanda e offerta. C'è la possibilità che alcuni hedge fund abbiano cavalcato la tendenza speculando sul prezzo. Di certo hanno pesato le tensioni internazionali. Il rischio di un conflitto tra Stati Uniti e Iran ha accelerato la corsa ai beni rifugio, come l'oro e il palladio.