OICR: cosa sono e a cosa servono

Guida alla finanza
Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio raccolgono capitale da più soggetti e lo investono come un patrimonio unico. Ecco le caratteristiche.

OICR è l'acronimo che sta per Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio. Le loro caratteristiche principali sono già presenti nel nome. Si tratta infatti di veicoli di investimento e risparmio (che quindi mirano a contenere il rischio) che riuniscono i capitali di più soggetti investendoli come un patrimonio unico.

Caratteristiche e obiettivi

Come di consueto, in Italia il riferimento normativo che spiega nel dettaglio le caratteristiche di strumenti e veicoli finanziari è il Testo Unico dell'Intermediazione Finanziaria. Il TUF definisce l'OICR come “l’organismo istituito per la prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio, il cui patrimonio è raccolto tra una pluralità di investitori mediante l’emissione e l’offerta di quote o azioni”. Il veicolo è “gestito in monte nell’interesse degli investitori e in autonomia dai medesimi” e può essere “investito in strumenti finanziari, crediti, inclusi quelli erogati, a favore di soggetti diversi da consumatori, partecipazioni o altri beni mobili o immobili, in base a una politica di investimento predeterminata”.

Il Testo Unico definisce quindi in modo esplicito, oltre alle caratteristiche degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, anche i loro obiettivi: pur operando in autonomia rispetto agli investitori, devono investire nel loro “interesse”, creando però valore anche per i gestori del veicolo.

Fondi comuni e SICAV

L'ordinamento italiano prevede l'esistenza di due famiglie di OICR: i fondi comuni d'investimento, che hanno forma contrattuale, e le SICAV, le Società di investimento a capitale variabile, che hanno forma statutaria. Per quanto entrambi rientrino nella stessa definizione di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, hanno caratteristiche differenti, alcune delle quali sostanziali.

I fondi comuni devono fare capo a una SGR, cioè a una Società di Gestione del Risparmio, che decide come allocare il capitale raccolto. Il patrimonio della SGR è separato dal fondo comune. Vuol dire che gli investitori ricevono una quota del fondo proporzionale al capitale investito ma non partecipano in alcun modo al capitale sociale della SGR (quindi non detengono le sue azioni).

Nelle SICAV, invece, l'investimento si traduce in capitale sociale. Le Società di Investimento a Capitale Variabile hanno infatti il compito di gestire quanto raccolto tramite il collocamento delle proprie azioni. Al contrario di quanto avviene con le SGR, quindi, nelle SICAV l'investitore diventa un socio.

Le tipologie

Anche se la nomenclatura del TUF si limita a fondi comuni e SICAV, ci sono diversi tipi di OICR, che differiscono per oggetto e strategia d'investimento. Ci sono, ad esempio, fondi azionari, che si concentrano sulle azioni di società quotate, obbligazionari, che investono su titoli di debito di Stati o imprese e tendono ad avere un rischio più contenuto, bilanciati, che si compongono di azioni, obbligazioni e altri asset in modo da creare dei profili di rischio che meglio sposano le esigenze degli investitori. I fondi comuni possono poi essere aperti, quando è possibile sottoscrivere e liquidare la propria quota in ogni momento, o chiusi, quando la sottoscrizione è limitata a un periodo di offerta antecedente all'operatività e la liquidazione si ottiene solo alla scadenza del fondo.