C'è una metafora che spunta, sempre più spesso, in momenti di crisi. È quella del “Cigno nero”. Si tratta di un'espressione che ha avuto successo e diffusione relativamente recenti (soprattutto in economia), ma che in realtà ha radici molto più antiche. E, contrariamente a quanto si pensi e a dispetto del colore cupo, non è sempre un evento negativo.
Che cos'è un Cigno Nero
Il Cigno Nero è un evento inatteso e isolato. Anzi, di più: impossibile da prevedere e persino da immaginare. Il suo arrivo è quindi talmente spiazzante da mettere in discussione i codici interpretativi con cui l'uomo tende a leggere la realtà (ossia la relazione causa-effetto). Il Cigno Nero scardina quindi certezze e pregiudizi, rimodula in qualche modo i punti di riferimento. Viene riconosciuto con fatica e spiegato (a volte giustificato) solo a posteriori.
Non si esaurisce nell'evento, perché un Cigno Nero innesca effetti profondi, duraturi e imprevedibili. Questa breve definizione smentisce due luoghi comuni. Primo: il Cigno Nero non è un semplice imprevisto, ma qualcosa di molto più raro e profondo. Secondo: non riguarda solo eventi negativi (per quanto siano spesso traumatici).
Il Cigno Nero nella storia
Il Cigno Nero come rappresentazione di un evento raro si trova già nella Satira V del poeta latino Giovenale: “Ara avis in terris nigroque simillima cygno”, ossia “uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero”. Giovenale però non si riferiva ad aventi economici sorprendenti ma alla fedeltà coniugale. L'espressione “Ara avis” (uccello raro) viene più volte ripresa nella storia della letteratura, ma senza la connotazione odierna.
La moderna definizione di Cigno Nero
La moderna definizione di Cigno Nero e la sua applicazione all'ambiente economico-finanziario si devono al matematico e trader di origine libanese Nassim Nicholas Taleb. Nel suo saggio “Il Cigno Nero – Come l’improbabile governa la nostra vita”, pubblicato nel 2007, spiega come la storia sia ricca di eventi davanti ai quali le spiegazioni razionali si dimostrano inefficaci. Esempi di Cigno Nero sono l'esplosione della bolla di Internet del 2000 o la crisi finanziaria globale del 2008.
Ma lo sono anche altri eventi che, pur verificandosi fuori dai mercati, innescano conseguenze finanziarie durature (come ad esempio l'attentato alle Torri Gemelle del 2001 o il disastro nucleare di Fukushima del 2011). In tanti hanno definito Cigno Nero anche il COVID-19. Taleb, in un'intervista a La Repubblica, non è d'accordo. Secondo il saggista, alla pandemia mancano almeno due caratteristiche tipiche del Cigno Nero. La prima è l'imprevedibilità: la possibilità di un'epidemia globale è stata spesso prefigurata. La seconda riguarda più da vicino i mercati: visti i prezzi elevati, una loro correzione era prevedibile durante la pandemia e – afferma Taleb – molto probabilmente si sarebbe verificata anche senza COVID-19.