L'Economia Reale è quello che ci circonda. Quello che compriamo, produciamo e vendiamo. Una realtà cui sono legate parole come “crisi” e “ripresa”. Ecco dieci punti per capire come funziona.
Economia Reale: una definizione
L'economia reale è l'ambito economico, pubblico e privato, caratterizzato dalla produzione e dalla distribuzione di beni e servizi.
Da cosa è composta l’Economia Reale
L'elenco delle attività è vasto e diversificato: comprende, tra le altre cose, produzione industriale, immobili, commercio, scambio di merci, sviluppo e vendita di servizi.
Differenza tra Economia Reale e Finanziaria
L'espressione “economia reale” si distingue dalla cosiddetta “economia finanziaria”, che si caratterizza per l'assenza di produzione di beni e servizi. È costituita quindi da azioni, obbligazioni, derivati, fondi e altri strumenti finanziari, più o meno complessi, più o meno correlati con l'economia reale.
Main Street vs. Wall Street
Nel glossario statunitense esiste l'espressione “Main Street”. Letteralmente vuol dire “strada principale”, ma identifica l'economia reale. È stata coniata in contrapposizione a Wall Street, la via di New York che ospita la borsa americana e che, per estensione, identifica il mondo della finanza. Main Street marca quindi – in senso critico - la differenza tra economia reale e finanziaria, come se le due, nate per essere complementari, fossero ormai contrapposte.
Rapporto tra Economia Reale e Obbligazioni
Non sempre economia reale e finanziaria procedono in concordanza. Ma sono comunque chiari i legami che tengono insieme i due mondi. Nel caso delle obbligazioni, ad esempio, prezzo e rendimento sono definiti – oltre che da domanda e offerta – dai fondamentali dell'emittente (sia un'impresa che uno Stato): si tratta di variabili, come il Pil, radicate nell'economia reale.
Rapporto tra Economia Reale e Azioni
Discorso simile per le azioni. Se lo scambio di titoli in borsa è una componente essenziale dell'economia finanziaria, va ricordato che il prezzo – definito da domanda e offerta – è legato a variabili economiche, quali la salute di una società, le sue prospettive e quelle del settore in cui opera.
Investire in Economia Reale
La distinzione tra Main Street e Wall Street è quindi più sfumata di quanto appaia. Oltre alla relazione tra azioni, obbligazioni ed economia, ci sono investimenti direttamente rivolti al sostegno dell'economia reale. Cioè strumenti finanziari che indirizzano risorse verso imprese di capitali (di solito del proprio Paese) che operano in settori non finanziari.
Il concetto di Recessione
Se il termine “crisi” è generico, si parla di recessione tecnica quando il Pil cala per due trimestri consecutivi a livello congiunturale (cioè in confronto al trimestre precedente).
Si misura quindi con una variabile che fa capo principalmente all'economia reale, per quanto non sia affatto disgiunta da quella finanziaria. Il rallentamento può essere infatti innescato da fattori “endogeni” (ossia interni al sistema economico) o “esogeni” (esterni, come lo scenario geo-politico o una pandemia).
Crescita e rimbalzo dell’Economia Reale
La crescita è segnata dal progresso del Prodotto Interno Lordo. Per quanto il termine sia più utilizzato (e l'eventualità che accada più frequente) in ambito finanziario, anche nell'economia reale si può parlare di “rimbalzo”.
Si verifica in caso di una crescita vigoroso seguita a un forte calo. Lo abbiamo visto con la pandemia. Un fattore esogeno (il Covid-19) ha causato il crollo dell'economia reale. Allentate le restrizioni, le attività (che non avevano frenato per debolezza propria) sono riprese in modo più repentino rispetto a quanto accade in un ciclo economico tradizionale.
Ciclico e anticiclico
Le attività dell'economia reale possono avere una relazione forte e diretta o inversa e debole con il ciclo economico. Ci sono infatti settori – detti “ciclici” - che, per essere in salute, hanno bisogno di un ambiente economico in crescita. È il caso, ad esempio, dell'edilizia o dell'automotive.
Altri comparti sono meno dipendenti dal ciclo economico (e in alcuni casi crescono proprio nei momenti di crisi): si tratta delle cosiddette attività anticicliche, come quelle alimentari e farmaceutiche.