Cos’è il default finanziario
In finanza si parla di default o insolvenza quando un soggetto, privato o Stato sovrano, non è capace di rispettare le regole e le scadenze di pagamento previste da un contratto e quindi non riesce a ripagare il suo debito.
Quando si verifica il default di uno Stato
Uno Stato è in default quando non rispetta le scadenze di pagamento del debito pubblico ai creditori. Le entrate finanziarie risultano insufficienti a coprire le uscite, incluso il pagamento degli interessi sul debito pubblico. Si genera così ulteriore deficit e quindi un incremento del debito pubblico, finché lo Stato risulta incapace di ripagare il debito secondo le modalità e le scadenze previste.
Può accadere anche che gli interessi sui titoli di Stato sono così alti da diventare insostenibili, per cui non possono essere emessi nuovi titoli per coprire il deficit. Risultano quindi a rischio gli investitori che hanno sottoscritto crediti allo Stato acquisendo quote rilevanti di titoli, come le banche e, di conseguenza, anche i correntisti.Uno Stato è in default quando non rispetta le scadenze di pagamento del debito pubblico ai creditori. Le entrate finanziarie risultano insufficienti a coprire le uscite, incluso il pagamento degli interessi sul debito pubblico. Si genera così ulteriore deficit e quindi un incremento del debito pubblico, finché lo Stato risulta incapace di ripagare il debito secondo le modalità e le scadenze previste.
Quando si verifica il default di imprese e privati
Dal 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la nuova definizione di default prevista dal Regolamento europeo relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento.
La nuova definizione di default prevede che i debitori siano classificati come deteriorati in due casi.
Il primo caso è quando il debitore è in arretrato da oltre 90 giorni nel pagamento di un debito rilevante. Un debito scaduto viene considerato rilevante quando l’ammontare dell’arretrato supera i 100 euro per le esposizioni al dettaglio e i 500 euro per le esposizioni diverse da quelle al dettaglio e quando questo debito rappresenta più dell’1% del totale delle esposizioni verso la banca.
Il secondo caso è quando la banca giudica improbabile che il debitore adempia integralmente alla sua obbligazione.
La classificazione dell’impresa in stato di default, anche in relazione a un solo finanziamento, comporta il passaggio in default di tutte le sue esposizioni nei confronti della banca. Per non essere più “inadempiente”, il cliente deve regolarizzare l’arretrato e attendere che siano passati almeno 90 giorni dal pagamento. Dopo 90 giorni, il cliente non sarà più classificato in default.