Il rendimento di un investimento è proporzionale al capitale e viene calcolato sotto forma di interessi. Per avere un quadro chiaro e utilizzare le risorse in modo più consapevole, è necessario conoscere alcuni concetti chiave. Uno è senza dubbio quello di interesse composto.
Cos'è l'interesse composto
L'interesse composto è un regime secondo il quale gli interessi prodotti da un investimento vengono capitalizzati. Vengono cioè aggiunti al capitale iniziale, contribuendo così alla maturazione di nuovi interessi. In sostanza, anziché incassare subito, l'investitore amplia la cifra che fa da base per il calcolo degli interessi nel periodo successivo.
La differenza con l'interesse semplice
Se si rinuncia ad avere piccole somme nel breve periodo, l'interesse composto (al netto dei rischi connaturati a ogni investimento) tende a ottenere incassi maggiori nel medio-lungo termine. A differenza dell'interesse semplice (che genera una crescita lineare), l'interesse composto attiva infatti una crescita esponenziale. Un po' come avviene in una valanga (che, anziché fare danni produce guadagni maggiori). La neve scorre verso valle e, durante la discesa, non si limita ad aumentare la propria portata: la moltiplica.
La leggenda degli scacchi
Per spiegare come funzioni l'intesse composto e capire quanto potente sia la valanga, si usa spesso una leggenda legata al gioco degli scacchi. L'imperatore cinese (anche se in altre versioni la leggenda è ambientata nell'antico Egitto) si appassionò a tal punto alla scacchiera da voler ricompensare il suo inventore, di umili origini. Gli chiese quindi cosa volesse. L'uomo rispose “solo un chicco di riso nella prima casella, due nella seconda, quattro nella terza” e così via. L'imperatore, convinto che la richiesta fosse fin troppo parca, acconsentì senza alcun problema. Peccato non avesse fatto bene i conti. Un chicco di riso raddoppiato 64 volte (tante quante i quadrati della scacchiera) si sarebbe trasformato in un numero di chicchi difficile persino da immaginare: 18.446.744.073.709.551.615. Una quantità talmente grande da impedire all'imperatore di onorare il proprio debito.
Un esempio concreto
Per tornare al mondo finanziario, la discrepanza tra interesse semplice e interesse composto diventa più visibile con un semplice esempio. Ipotizziamo un investimento di 1000 euro, con un interesse annuo del 3% e un orizzonte di dieci anni. Con un interesse semplice, il ritorno sarebbe di 30 euro l'anno, ogni anno. Cioè, in tutto, 1300 euro. Con un interesse composto, la base di calcolo del 3% sarebbe 1000 euro solo il primo anno (generando 30 euro). Nel secondo sarebbe 1030 euro (1000, cui si aggiungono i 30 maturati), generando 30,9 euro. E così via. Ipotizzando il verificarsi delle stesse condizioni, la cifra finale sarebbe di 1.343,92 euro. La differenza sarebbe quindi di 43,92 euro.
L'importanza dell'orizzonte temporale
L'esempio è una versione semplificata della realtà. Ipotizza infatti operazioni con le stesse caratteristiche date e non tiene conto dei rischi, dell'inflazione e dei costi. Per praticità, inoltre, è stata presa in considerazione una cifra contenuta: mille euro. Lo stesso meccanismo, applicato a somme ben più sostanziose, allargherebbe molto di più la forbice tra quanto prodotto da un interesse composto rispetto a un interesse semplice. È quindi fondamentale il concetto di orizzonte temporale: individuare quello che meglio si adatta ai propri obiettivi fa la differenza.