Nei 12 mesi successivi al lancio di ChatGPT, gli investitori si sono buttati a capofitto sui titoli correlati all'intelligenza artificiale (IA) o, più precisamente, su quelli quotati negli Stati Uniti.
Infatti, mentre Nvidia (produttrice dei chip che addestrano i computer all'IA) è salita del 250% in quel periodo e i giganti tecnologici statunitensi Microsoft e Meta hanno a loro volta sperimentato rally vertiginosi, le aziende non americane determinanti per lo sviluppo del machine learning sono rimaste indietro. Tra le più trascurate troviamo un ampio gruppo di aziende asiatiche cruciali per la catena di approvvigionamento dell'IA, che rappresentano sempre di più un'opportunità di investimento persa.
Questo non significa che sia sbagliato considerare le aziende tecnologiche statunitensi come le principali beneficiarie dei più recenti progressi dell'IA. Di sicuro dispongono delle competenze, dell'esperienza e della capacità finanziaria per trasformare le nuove tecnologie in un enorme successo commerciale.
Il punto è che gli investitori non possono permettersi di accettare benevolmente le valutazioni attuali di queste aziende. In fin dei conti, i prezzi di queste azioni includono già una buona fetta della crescita futura. Tutto ciò significa che chiunque voglia capitalizzare sulla rivoluzione dell'IA in corso dovrà presto guardare oltre il settore tecnologico statunitense, sempre più costoso.
Le alternative a Nvidia, Meta e simili abbondano. Tuttavia, la fonte di rendimento più promettente è forse costituita dalle aziende correlate all'IA con sede nell'Asia emergente. Si tratta di circa 40 società quotate che operano in Paesi come Taiwan, Corea del Sud e Cina e che producono quasi tutti i chip per l'IA al mondo e molti dei prodotti basati sull'IA essenziali per lo sviluppo della tecnologia: sono loro a fornire gli attrezzi indispensabili per questa corsa all'oro dell'IA.
Le opportunità di investimento nell'IA che abbiamo identificato si suddividono in tre categorie.
Innanzitutto, ci sono le aziende che fanno parte della catena di approvvigionamento delle unità di elaborazione grafica (GPU). Queste sono le aziende che agevolano la crescita dei chip specialistici per l'IA di Nvidia, beneficiandone al contempo. Infatti, tutti i processori per l'IA di Nvidia sono prodotti, assemblati e integrati nei server da aziende con sede a Taiwan. Nell'accrescere la potenza di elaborazione e la memoria dei suoi chip di IA, Nvidia si affiderà in misura crescente, tra l'altro, alla sofisticata tecnologia di assemblaggio dei processori (nota come chip-on-wafer-on-substrate, o CoWos) perfezionata dal più grande gruppo di semiconduttori di Taiwan, TSMC.
Un altro terreno di caccia per gli investitori orientati all'IA è rappresentato dalle aziende che producono chip di IA più economici per i concorrenti statunitensi di Nvidia, tra cui le unità chip di Microsoft e Amazon. I prezzi elevati dei processori di Nvidia, nonché la loro disponibilità limitata, stanno creando opportunità per la concorrenza, costituita da produttori a basso costo.
Tra le alternative più promettenti alle GPU di Nvidia vi sono i processori noti come Application Specific Integrated Circuits (ASIC). L'elaborazione informatica di alto livello richiede ancora GPU. Tuttavia, i server alimentati da ASIC possono essere implementati in altre aree dello sviluppo dell'IA, come l'inferenza da modello, processo attraverso il quale un modello di IA addestrato deduce i risultati dall'analisi dei dati in tempo reale. Gli ASIC offrono un risparmio sui costi di circa il 10-20% rispetto ai server IA di Nvidia, e anche i tempi di consegna sono più brevi. Alcune aziende specializzate nella produzione di chip ASIC sono le taiwanesi Alchip e Wiwynn.
Il terzo gruppo di opportunità di investimento è costituito dai produttori asiatici di hardware basati sull'IA.
Si prevede che il lancio di una nuova generazione di smartphone e personal computer potenziati dall'intelligenza artificiale aprirà un ciclo di sostituzione dei dispositivi personali che potrebbe avvantaggiare in modo sproporzionato le aziende di hardware con sede in Asia. Secondo alcuni analisti, il tasso di crescita composito delle vendite unitarie di telefoni basati sull'IA potrebbe salire di circa l'80% all'anno fino al 2027 (si veda la Fig. 2).
L'espansione dell'IA sta già dando una spinta significativa ai ricavi delle aziende tecnologiche dell'Asia emergente. Si prevede, ad esempio, che i ricavi correlati all'IA di TSMC raddoppieranno sino a rappresentare oltre il 10% di quelli totali del gruppo nel 2024, mentre i ricavi da ASIC per IA di Wiwynn, suo concorrente taiwanese, saliranno nello stesso anno da meno del 10% del totale a oltre il 30%.
Ciò che è fondamentale per gli investitori è che le valutazioni di queste società sono molto più basse rispetto ai colossi dell'IA statunitensi. Secondo i nostri calcoli, il rapporto price/earning medio per le aziende che compongono la catena di approvvigionamento dell'IA dei mercati emergenti è pari a 19,2 e offre così uno sconto considerevole rispetto ai titoli dei semiconduttori statunitensi, negoziati a circa 27 volte gli utili a 12 mesi.
Crescita stimata delle vendite globali di smartphone basati sull'IA, in milioni di unità
Fonte: Counterpoint Research, KB Securities
I fondamentali solidi della catena di approvvigionamento IA dei ME
Inoltre, ben solide sono anche le prospettive di utili e di vendite: le previsioni di mercato medie indicano una crescita rispettiva di ricavi annui e utili del 14% e del 26%.
In conclusione, gli investitori dispongono di diverse opzioni per capitalizzare sul progresso dell'IA. Il settore tecnologico statunitense è chiaramente una di queste. Tuttavia, il rally strabiliante sperimentato da titoli come Nvidia suggerisce che gli investitori potrebbero essere presto costretti a cercare alternative più economiche.
Le aziende tecnologiche asiatiche emergenti sono tra le più promettenti.