Tra le tradizioni che accompagnano i periodi di festività negli Stati Uniti (anzitutto quello natalizio, ma anche il giorno del compleanno) vi è quella di regalare ai bambini un'azione, la cosiddetta “one stock”, al posto del classico giocattolo, il cui interesse si sgonfia nel giro di qualche mese.
Si tratta solitamente del titolo di un’azienda con un interessante potenziale di lungo periodo, oppure di un’azione legata al mondo dell’infanzia, più vicina al futuro proprietario della quota, come un produttore di giocattoli o un’azienda dell’entertainment, del gaming o dell’automotive.
Esistono diversi modi per regalare azioni: dal metodo più tradizionale del certificato fisico, al trasferimento di azioni tramite broker, al conto in custodia, fino ad arrivare al “virtual stocking stuffer”, modalità divenuta popolare negli ultimi anni che permette di donare una quota azionaria col diritto di riscattarla.
Certo, non è semplice che un bambino riesca a comprendere da subito il valore del regalo ricevuto, ma, molto spesso, è la comunicazione a determinare la percezione del bisogno (o del desiderio) di un determinato bene. Un’attività che un tempo era demandata al genitore o al parente, cui spettava il compito di trasmettere concetti come quello di orizzonte temporale e impiego fruttifero dei risparmi. Oggi è la tecnologia a venire incontro, con diversi siti online specializzati che corredano l’acquisto di un’azione a un gadget materiale più coinvolgente ed emozionale, come una targa o una maglietta recanti scritte come “La strada per arrivare a un milione inizia da un’azione” o ancora “Mickey Mouse lavora per me!”.
Regalare un’azione al posto di una bambola o di un videogame rappresenta un primo esempio di avvio all’educazione finanziaria, che aiuta a prendere consapevolezza dello strumento e del suo valore nel tempo. Ciò vale soprattutto per le nuove generazioni, che si mostrano sempre più attente al valore del denaro e alla sua capacità di gestirlo. L’ultimo Osservatorio Internazionale EduFin Pictet 2023 mostra, infatti, come i giovani siano sempre più attenti ai temi economico-finanziari; il 50% del campione di studenti intervistati dichiara di dedicare del tempo almeno settimanalmente per informarsi, col fine principale di imparare a investire per raggiungere determinati obiettivi di vita.
Uno studio della University of Arizonahttps://tcainstitute.org/education fa luce sull’importanza del ruolo dei genitori nel preparare i minori a dinamiche inerenti la valutazione dei propri bisogni e la gestione delle proprie spese. Garantire un ambiente di apprendimento stimolante per i bambini, sottolineano gli esperti, ha un valore inestimabile sull’educazione finanziaria dei più giovani, che si traduce in scelte di vita future più accurate.
Per superare il problema della difficoltà della materia che sovente blocca soprattutto gli adulti, sono nate negli anni iniziative specifiche volte a spiegare la finanza in un modo semplice e coinvolgente, col supporto di infografiche esplicative e pillole audio e video.
Un esempio concreto è il blog Pictet per Te, nato nel 2015 grazie allo spirito pionieristico che contraddistingue le nostre sperimentazioni, due anni prima che l’educazione finanziaria diventasse materia di discussione istituzionale con la creazione del comitato per l’educazione finanziaria. Pictet per Te ha lo scopo di supportare i risparmiatori non professionisti nelle loro scelte di investimento quotidiane e nella gestione delle loro finanze attraverso contenuti editoriali (tre a settimana) e brevi video formativi (più di ottanta) che sfruttano un linguaggio comprensibile e intuitivo, adatto anche alla condivisione sui social e, di rimando, ai più giovani.
Un altro esempio è il progetto che ha portato alla realizzazione della terza serie di podcast con lo storyteller italiano e giornalista, Federico Buffa, sui principali bias cognitivi e sugli errori da non compiere in materia di investimento (che ha fatto seguito alle precedenti sui mercati emergenti e sui megatrend).
Dal 2021, infine, realizziamo insieme a FINER Finance Explorer un Osservatorio Internazionale sull’Educazione Finanziaria che ha l’obiettivo di indagare la preparazione dei risparmiatori italiani, le esigenze di vita e le preferenze di orizzonte temporale, la tipologia di impiego (asset allocation) e la conoscenza dei concetti chiave della materia.