Tra le conversazioni più difficili da affrontare, il "denaro" occupa ancora una delle prime posizioni.
Un recente studio condotto dall'American Psychological Association ha rilevato come, proprio il denaro e la gestione delle finanze personali, sia ancora una delle principali cause di stress per gran parte degli americani, tema più delicato da trattare rispetto a politica, religione e salute personale. Una rilevazione che non discosta dalle altre ricercheWells Fargo About Money sul tema, che concordano principalmente su due aspetti: la difficoltà e il tendenziale imbarazzo delle persone nell’affrontare questioni di economia spiccia (spesso anche tra le mura domestiche) e la conferma che essere in grado di parlare con tranquillità delle proprie finanze permetta di avere un atteggiamento più costruttivo e di ottenere migliori risultati.
L’approccio al proprio patrimonio e la capacità di parlarne con lucidità rappresentano il primo passo per affrontare con consapevolezza ogni scelta di spesa o investimento, evitando che ad avere il sopravvento siano paure, desideri, emozioni o percezioni poco realistiche del contesto in cui si è immersi.
Fare questo passo, certo, non è semplice.
Anzitutto, è opportuno capire che cosa accade all’interno del nostro cervello quando ci troviamo di fronte a situazioni sensibili di emozioni. Daniel Kahneman, psicologo israeliano, vincitore del Premio Nobel per l'economia per i lavori condotti con il matematico e psicologo cognitivo, Amos Tversky, ha spiegato come la mente umana sia caratterizzata da due differenti processi di pensiero: uno veloce e intuitivo, il cosiddetto Sistema 1, e uno più lento e riflessivo, il Sistema 2. Il primo si attiva in relazione a quella che viene definita attività cognitiva automatica e involontaria, ad esempio quando risolviamo operazioni semplici o quando identifichiamo la provenienza di un suono noto; il Sistema 2, invece, entra in azione di fronte ad attività più complesse, che richiedono concentrazione e autocontrollo.
Per ridurre le energie impiegate dal cervello, i due sistemi tendono a lavorare in modo sinergico e a sfruttare alcune scorciatoie note come "euristiche", soluzioni rapide estrapolate dalla realtà o da una pregressa esperienza reale, che portano a veloci conclusioni. A minare l’attendibilità delle scorciatoie mentali sono però i cosiddetti "bias cognitivi", quelle euristiche inefficaci, formulate su idee pregiudizievoli senza critica o giudizio e spesso compromesse da paure e desideri che si manifestano proprio quando si parla di denaro.
Per loro natura, gli investimenti e qualsiasi attività che riguardi la gestione del proprio patrimonio richiederebbero l’utilizzo del solo Sistema 2, ma sovente sono le euristiche erronee e i bias cognitivi ad avere la meglio. Si tratta di comportamenti che creano una visione della realtà alterata, che portano alla chiusura e all’autogiustificazione e che fanno perdere di vista obiettivi, pianificazione e opportunità di lungo periodo.
Ecco perché, in questa terza serie di podcast di Pictet AM Italia con Federico Buffa, forniremo ai professionisti del settore uno strumento semplice ma efficace da condividere con la propria clientela per aumentarne la consapevolezza e migliorarne la capacità di gestione delle emozioni e dei portafogli.
Ogni giovedì, per 9 settimane consecutive, pubblicheremo una nuova puntata sulle principali piattaforme podcast e sui nostri canali social.
