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Niente può arrestare la transizione energetica

Active Equity Articolo riservato
Al termine di un primo semestre che ha visto il settore delle fonti rinnovabili penalizzato dalla rotazione di mercato, guardando avanti le prospettive per le energie pulite sono sostenute da costi sempre più bassi e competitivi e programmi governativi ambiziosi.

Sui mercati finanziari, il primo semestre del 2021 è stato caratterizzato dalla rotazione di mercato in favore dei titoli value a danno di quelli growth, un movimento che è finito per penalizzare l’universo di investimento della strategia tematica Pictet-Clean Energy. Infatti, dopo le straordinarie performance registrate nel 2020 (+40,55% nella classe I EUR a fronte del +6,65% dell’indice azionario globale MSCI All Contry World Index), da inizio anno il comparto Pictet-Clean Energy è rimasto indietro rispetto al resto del mercato (+8,32% vs +16,80% al 2 luglio 2021).

Tuttavia, la rotazione di mercato a metà maggio ha perso slancio e le azioni del settore delle energie rinnovabili stanno recuperando terreno, tanto che ci sono buoni motivi per credere in un rimbalzo dell’universo delle energie pulite nella seconda metà del 2021. Secondo gli analisti, infatti, le prospettive per il settore per il resto dell’anno risultano sempre più positive in quanto potrebbero manifestarsi diversi catalizzatori in grado di sostenere il sentiment. Tra questi, alcuni tra i più rilevanti sono:

  • Impiego dei fondi del Green Deal europeo, le cui prime erogazioni sono previste per metà o fine luglio
  • Obiettivi dell’Unione Europea in termini di energie rinnovabili per il settore industriale e per quello dell’edilizia (bozza di legge prevista per luglio)
  • Probabile estensione dei crediti di imposta per le rinnovabili negli Stati Uniti e progressi del piano infrastrutturale di Biden
  • Summit COP26 delle Nazioni Unite a Glasgow, durante il quale i Paesi partecipanti dovrebbero annunciare piani più dettagliati per il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi
  • Piano tedesco di rivedere gli obiettivi legati alle rinnovabili da conseguire entro il 2030 al fine di rispettare i target di riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dall’UE
  • Aste delle energie rinnovabili nel Regno Unito a dicembre che potrebbero assegnare ben 12-15 Gigawatt di capacità eolica offshore
  • Inoltre il Bloomberg New Energy Finance ha previsto due anni record per l’incremento della capacità eolica onshore in Europa (2021 e 2022) e un anno record per gli impianti solari (2021).


Quanto ai fondamentali, alcune importanti relazioni e previsioni sul comparto energetico pubblicate quest’anno hanno evidenziato i seguenti elementi:

Numero di Paesi che si sono impegnati ad azzerare le emissioni nette e quota delle emissioni di CO2globali coperte *

Fonte: Agenzia Internazionale dell’Energia, 2021
*Legenda: Legge (In law) = l’impegno del governo ad azzerare le emissioni nette è stato ratificato dal Parlamento ed è legalmente vincolante. Proposta di legge (Proposed) = l’impegno del governo ad azzerare le emissioni nette è stato presentato in Parlamento perché diventi legge. Politica (In policy documents) = esiste una proposta per azzerare le emissioni nette che però non è legalmente vincolante.

1. Negli ultimi 3 anni si è registrata una forte accelerazione dell’impegno dei governi di tutto il mondo ad azzerare le emissioni di carbonio e sostenere la transizione energetica

A metà maggio l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha pubblicato il suo primo rapporto contenente una roadmap mondiale per azzerare le emissioni nette entro il 2050. Come mostrato dal grafico sottostante estrapolato dal suddetto rapporto, negli ultimi 3 anni numerosi governi si sono impegnati a raggiungere le zero emissioni nette: se nel 2018 i Paesi che avevano assunto un simile impegno coprivano appena il 10% delle emissioni globali, nel 2021 sono arrivati a coprire il 75% circa del PIL globale e delle emissioni di CO2. Inoltre, quasi il 20% di tali impegni è sancito da una legge e quindi legalmente vincolante, mentre altre proposte verranno presto tramutate in legge.

2. Al contempo, il costo delle tecnologie delle energie pulite continua a diminuire, tanto che le rinnovabili sono più convenienti dei combustibili fossili sotto il profilo economico

Sottolineiamo sempre come la transizione energetica è determinata prima di tutto dall’innovazione tecnologica, che nell’ultimo decennio ha consentito di abbassare drasticamente i costi delle tecnologie legate alle energie pulite. Tale evoluzione ha innescato una vera e propria trasformazione strutturale. Confrontando i costi per la produzione di energia da diverse fonti, si nota che negli ultimi 3 anni i costi per produrre energia da fonti rinnovabili hanno raggiunto quelli dei combustibili fossili e risultano oggi persino più convenienti dal punto di vista economico.

Prezzi globali passati e futuri (stime) del costo livellato dell’energia generata tramite varie tecnologie (LCOE*)

Fonte: Bloomberg New Energy Outlook, 2019
*Il LCOE misura i costi attuali netti medi della generazione di elettricità di una centrale elettrica durante la sua vita utile. Serve a pianificare gli investimenti e a confrontare diverse metodologie di generazione di elettricità in modo uniforme.

Ciò significa che sono finiti i tempi in cui l’energia rinnovabile dipendeva dai sussidi governativi o da leggi particolari. Come evidenziato nei grafici sottostanti, grazie anche alla maggiore convenienza economica, le energie rinnovabili stanno ormai superando e sostituendo le centrali elettriche a carbone e (in futuro) anche a gas. Da una recente analisi di Bloomberg emerge che nei Paesi in cui risiede il 46% della popolazione mondiale costruire un impianto di energia solare o eolica da zero è già più conveniente che gestire una vecchia centrale a carbone o a gas, un trend destinato a proseguire a lungo. Non sorprende quindi che l’eolico e il solare siano considerati le tecnologie energetiche del futuro.

Nuova capacità di generazione di energia da fonti rinnovabili totale annuale e complessiva a costi inferiori a quelli dell’alternativa fossile più economica, 2010-2020

In riferimento all’immagine qui sotto in cui l’unità di misura è il Gigawatt (GW), 1 Gigawatt fornisce elettricità a circa 300.000 case. Si noti che la figura non mostra la capacità totale di energia rinnovabile aggiunta (pari a circa 127 GW per il solare e a 111 GW per l’eolico nel 2020), ma solo la capacità aggiunta a costi inferiori a quelli dell’alternativa fossile più economica.

Fonte: IRENA Renewable Cost Database

In conclusione, che cosa abbiamo imparato nel primo semestre del 2021?

Sappiamo che la transizione energetica è trainata da diversi fattori che ne sostengono la crescita nel lungo termine, lasciando pochi dubbi sul fatto che il passaggio a un mix energetico più sostenibile non solo proseguirà ancora per molto tempo ma godrà anche di una decisa accelerazione. In un contesto simile, chiaramente non è possibile escludere fasi periodiche di prese di profitto, ma crediamo che tali fasi offriranno importanti opportunità da cogliere per investire in un tema dirompente di lungo periodo. In ultima analisi, la transizione energetica acquista slancio e, dati i continui progressi dei fondamentali legati alla riduzione dei costi e agli ambiziosi piani governativi, siamo convinti che le caratteristiche di lungo periodo di questo tema attrarranno sempre nuovi investitori nonostante i temporanei assestamenti.