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Spirito imprenditoriale e innovazione: i driver delle aziende a conduzione familiare

Active Equity Articolo riservato
Gestite seguendo una visione di lungo termine, le imprese familiari presentano l’agilità e la cultura necessarie per affermarsi come leader nell’innovazione nei rispettivi settori di appartenenza, un fattore che consente a queste aziende di avere un determinante vantaggio competitivo.

Lo spirito imprenditoriale del fondatore di un’azienda molto spesso rappresenta il fondamento della cultura aziendale che caratterizza le società a conduzione familiare di successo, non solo finché il fondatore è in vita, ma anche nelle generazioni successive. Un aspetto strettamente legato al vantaggio che le aziende familiari hanno anche sul fronte dell’innovazione.

Sulla base delle ricerche accademiche e della nostra esperienza abbiamo individuato 4 fattori chiave che guidano la sovraperformance che le imprese familiari tendono ad avere rispetto alle altre tipologie di aziende. Tra di essi, rientra appunto lo spirito imprenditoriale che tipicamente le caratterizza (gli altri 3 sono: gestione attenta, benessere socio-emotivo e visione a lungo termine).

L’influenza del fondatore

La maggior parte delle persone sarebbe soddisfatta, da un punto di vista professionale, se avesse fatto parte del team che ha fondato Twitter, una società che oggi vale 42 miliardi di dollari e a detta di molti ha stravolto, nel bene e nel male, le modalità di comunicazione, tanto nei media quanto sul fronte politico. Jack Dorsay è l’eccezione. Quando ha saputo che un suo amico non poteva accettare carte di credito per la sua attività di soffiatura del vetro, Jack ha creato Square, che attualmente vale 117 miliardi di dollari ed è leader internazionale nelle soluzioni di pagamento per le piccole e medie imprese. Oggi Dorsay detiene il 42% dei diritti di voto di Square e il 2% di quelli di Twitter. I due colossi esisterebbero senza l’incredibile determinazione, l’entusiasmo e la propensione al rischio di Jack Dorsay?

Si tratta di caratteristiche che devono essere valutate con cura e, in qualità di azionisti di minoranza, vogliamo accertarci che sia presente un sistema di controllo adatto a proteggere gli investitori e a garantire che lo spirito imprenditoriale e l’inventiva siano incanalati nella giusta direzione e possano permeare ogni ambito dell’azienda. I dipendenti che lavorano a contatto con il fondatore sono direttamente esposti alla sua determinazione e apertura al cambiamento, ma questa attitudine plasma le prassi operative e la cultura aziendale per periodi molto più lunghi rispetto all’effettiva permanenza in azienda del fondatore. Potremmo non essere d’accordo con la scelta di Larry Ellison di ribattezzare il primo database di Oracle “Version 2” per dargli più credibilità quando in realtà non era mai esistita una “Version 1”, ma vogliamo vedere la sua passione e il suo spirito di innovazione nella mega-cap che dirige.

Anche nel caso di Meituan l’entusiasmo e l’intraprendenza del fondatore hanno portato al successo. Prima di fare centro con Meituan, infatti, Wang Xing aveva costituito altre 4 società online. Malgrado gli insuccessi, il suo spirito imprenditoriale non si è mai affievolito e caratterizza Meituan ancora oggi. In origine l’azienda era un sito web su cui si vendevano voucher a prezzi scontati sul modello di Groupon (sulla logica degli acquisti di gruppo). Oggi la società si è trasformata in una piattaforma che offre servizi di ogni genere per i consumatori cinesi – tra cui consegna di pasti a domicilio, prenotazione di viaggi, car e bike sharing, intrattenimento, acquisto o vendita di biglietti e servizi per il tempo libero – e l’attività è in costante espansione. Nonostante abbia causato la volatilità del titolo azionario, abbiamo apprezzato il recente intervento del governo cinese nell’attività di Meituan volto, tra l’altro, a favorire una retribuzione equa e condizioni di lavoro dignitose per gli addetti alle consegne. Auspichiamo infatti che innovazione e trasformazione trainino sempre la crescita, ma in modo responsabile.

Un altro esempio virtuoso è quello relativo a Globus Medical, società che produce dispositivi medici capaci di migliorare le vite dei pazienti con disturbi muscoloscheletrici, in particolare legati alla colonna vertebrale. L’azienda è stata fondata nel 2003 da David C. Paul, attualmente presidente e detentore del 64,8% dei diritti di voto. Dalla fondazione Globus ha rivoluzionato il suo segmento di attività, dominato da una manciata di grandi società medtech globali, tramite l’introduzione di soluzioni innovative per gli impianti spinali e il ripristino dell’altezza del corpo vertebrale (vertebral augmentation). L’azienda ha inoltre introdotto ExcelsiusGPS, la prima piattaforma di navigazione robotica per gli interventi alla colonna vertebrale. Ma quale fattore ha consentito a Globus Medical di acquisire una simile posizione di leadership? La frustrazione di David C. Paul per la lentezza con cui agivano i suoi precedenti datori di lavoro. La cultura di Globus è strettamente legata alla rapidità di innovazione sotto forma di ”urgenza di fornire prodotti innovativi” ed esigenza di “dare una risposta eccellente” garantendo al contempo gli standard di sicurezza più elevati, un aspetto fondamentale in ambito sanitario. Di recente la società è entrata anche nel segmento della traumatologia e con ogni probabilità farà valere la sua forza innovatrice anche in quest’area.

Pazienza e agilità

Diversi studi dimostrano che, invece di distribuire dividendi, le società familiari reinvestono una percentuale maggiore dei profitti nell’azienda e presentano rendimenti più elevati. Il focus su capex e R&S, due elementi che valutiamo attentamente quando analizziamo un’azienda, è esemplificativo dell’approccio a lungo termine tipico delle imprese a conduzione familiare, il cui obiettivo è rimanere sempre aggiornate e adeguatamente posizionate per prosperare per diverse generazioni, non solo in vista della prossima stagione di pubblicazione degli utili.

Durante la pandemia di COVID e la crisi finanziaria è emerso chiaramente che le aziende familiari continuano a investire anche nelle fasi di recessione, una scelta che da un lato potrebbe ridurre i profitti a breve ma dall’altro fa sì che queste società guadagnino quota di mercato nel successivo ciclo di espansione. A dicembre 2020 Harvard Business Review ha condotto uno studio sulle società a conduzione familiare: il 68% dei partecipanti era convinto di poter far leva su un’operatività più efficiente nel post-pandemia e il 25% riteneva di poter ampliare la quota di mercato negli anni a venire – due affermazioni a dir poco sorprendenti nella fase di picco della pandemia. La verità è che le imprese familiari hanno continuato a spendere e innovare e dovrebbero quindi godere di un vantaggio competitivo nel corso del tempo.

Nell’immaginario collettivo pazienza e lungimiranza sono sinonimo di stabilità e lentezza ma spesso, a dire il vero, è tutto il contrario. Nelle aziende a conduzione familiare, dove l’influenza dell’azionista dominante è forte, il processo decisionale è solitamente più rapido che in altre realtà caratterizzate da una maggiore burocrazia. Per questo motivo, le società familiari possono attendere con pazienza le buone occasioni e coglierle prontamente. CGI, gigante canadese dei servizi informatici, è famosa per prendersi del tempo per conoscere i potenziali target di M&A lavorando a stretto contatto con l’azienda target al fine di assicurare l’allineamento tra le rispettive culture aziendali. Tale consuetudine fa sì che CGI sia pronta a cogliere l’opportunità di acquisizione/fusione e in grado di integrare e riorganizzare velocemente l’attività una volta conclusa l’operazione.

Un altro esempio calzante è quello della cinese Midea Group. Dalla fondazione nel 1968 l’azienda si è reinventata più volte. In origine dedita alla produzione di tappi di bottiglia, la società ha ampliato l’attività ai componenti per auto per poi diventare il gigante degli elettrodomestici e degli impianti di condizionamento dell’aria che conosciamo oggi. Nel 2016 Midea ha fatto un nuovo passo nel suo percorso di innovazione ed evoluzione tramite l’acquisto della tedesca Kuka (robotica) per 5 miliardi di dollari. Tale operazione ha segnato l’ingresso della società nel campo dell’automazione industriale e ha consentito all’attivissima divisione R&S di Midea (si pensi che la spesa annua in R&S è pari al 4% del fatturato) di integrare le competenze di Kuka in materia di robotica nella fabbricazione degli elettrodomestici, che costituisce sempre il core business dell’azienda. Facendo leva sulla cultura dell’innovazione instillata dal fondatore He Xiangjian, Midea ha avviato una fase di riposizionamento e innovazione volta a garantire la crescita e la creazione di valore anche in futuro. Probabilmente ci vorrà del tempo perché i ricavi compensino i costi sostenuti, ma siccome è un’azienda a conduzione familiare Midea può permettersi di fare scelte inusuali, che hanno colto di sorpresa i competitor.

Luxottica è stata paziente ma reattiva nel corteggiamento di Essilor riuscendo a chiudere un’operazione che ha portato alla nascita di un leader di mercato globale nel segmento dell’ottica. E l’azienda italiana non ha abbandonato l’approccio paziente neppure durante la fase di integrazione. I 3 anni di gestione condivisa tra Essilor e Luxottica dell’entità nata dalla fusione potrebbero sembrare tanti per un’azienda non a conduzione familiare, tuttavia Del Vecchio e il resto della famiglia li considerano il tempo necessario per assicurare un’integrazione senza intoppi e per poter effettivamente assumere il controllo. L’approccio paziente traspare anche dall’attitudine all’innovazione, che probabilmente consentirà all’azienda di mantenere un vantaggio significativo rispetto ai concorrenti. La società è titolare di 9.000 brevetti e lancia sul mercato oltre 2.000 nuovi prodotti l’anno – un’innovazione talmente ampia da impedire ai competitor di minori dimensioni di tenere il passo e possibile solo grazie all’orientamento al lungo periodo della famiglia Del Vecchio. L’ultima grande innovazione, una nuova tecnologia per le lenti con il potenziale per curare la miopia, dovrebbe rappresentare un punto di svolta per la correzione di un disturbo che oggi, secondo l’OMS, colpisce il 50% della popolazione in Cina e a livello globale interesserà 5 miliardi di persone entro il 2050.

Anche Maersk, società di spedizioni danese sotto la guida della medesima famiglia da quattro generazioni, è conosciuta per la lungimiranza in relazione agli investimenti tecnici in un settore noto per la sua ciclicità, un approccio che ha permesso all’azienda di acquisire l’odierno posizionamento di leadership sul mercato. La società funge da apripista in termini di innovazione, figurando tra i pionieri nello sviluppo di navi carbon neutral, di cui i primi prototipi saranno pronti nel 2023. Dato che produttori, consumatori e investitori sono sempre più attenti alle emissioni di carbonio delle filiere, il fatto che Maersk abbia giocato d’anticipo sul fronte dell’innovazione, seppur nella fase più acuta della pandemia, garantirà all’azienda un buon posizionamento in ottica futura.

In sintesi, è la loro stessa natura a consentire alle società a conduzione familiare di affermarsi come leader in termini di innovazione. La famiglia proprietaria, infatti, ha la possibilità di optare per un approccio di lungo periodo, il processo decisionale è agile e rapido, anche nel caso di decisioni che influiranno sull’attività nei prossimi decenni e non solo nei prossimi trimestri, e lo spirito imprenditoriale dei fondatori è capace di influenzare la cultura aziendale per generazioni.