Il lavoro da casa rilancia le periferie a scapito dei centri-città
La pandemia è destinata a ridurre l’attrattiva dei centri delle città, forse per sempre. Al momento attuale, la paura dei luoghi affollati potrebbe infatti portare le persone a trasferirsi in periferia o addirittura fuori dai centri urbani. Guardando più avanti, sarà la diffusione del lavoro flessibile a influenzare maggiormente la struttura delle città. Si stima che nei Paesi OCSE i lavoratori in grado di svolgere (almeno in teoria) le proprie mansioni da casa rappresentino il 30-40% della forza lavoro complessiva e molti datori di lavoro, dopo aver risolto parecchi problemi tecnologici durante il lockdown, sembrano ora intenzionati a favorire l’adozione di queste soluzioni.
Una parte della popolazione potrebbe dunque desiderare vivere più lontano dai quartieri centrali ed essere disposta a fare più strada per meno giorni la settimana, in cambio della possibilità di godere di spazi più ampi e costi inferiori. Si assisterebbe dunque a un passaggio dal tradizionale modello urbano monocentrico a modelli policentrici e ibridi, caratterizzati dalla presenza di centri secondari perfettamente autosufficienti. Ancora non esistono dati concreti in grado di confermare questa tendenza, tuttavia, da una semplice analisi dei trend di Google si possono scoprire molte cose sull’evoluzione delle abitudini delle persone.
Esaminando le ricerche effettuate su scala mondiale su “consegna di cibo” e “fai da te per la casa”, due attività associate all’aumento del tempo trascorso tra le pareti domestiche (Fig. 2), si nota che, dopo il boom iniziale legato al lockdown, il numero di ricerche si stabilizza a un livello più elevato rispetto a un anno fa. Questo non è un indicatore certo di un futuro esodo dai centri-città, ma sicuramente sottolinea la crescente importanza di avere una casa bella e confortevole, coerente con un modello urbano policentrico.
Fonte: trends.google.com, Pictet Asset Management.
La trasformazione della mobilità
La pandemia e le misure adottate per contenere la diffusione del coronavirus hanno influito pesantemente sui modelli di mobilità. Per farsi un’idea basta guardare i dati di Apple ricavati tramite l’app Apple Maps: in diverse capitali occidentali, tutti i mezzi di trasporto hanno evidenziato prima un crollo vertiginoso, poi un rimbalzo. Tuttavia, rispetto al dato iniziale l’utilizzo di mezzi privati è aumentato, mentre il trasporto pubblico (con una sola eccezione) non ha ancora recuperato in pieno (Fig. 3).
Fonte: covid19.apple.com/mobility, Pictet Asset Management.
Di pari passo, si rileva un maggiore interesse per la micro-mobilità (e-bike, scooter elettrici) che non accenna a diminuire, come confermato dagli stessi trend di Google (Fig. 4).
Fonte: trends.google.com, Pictet Asset Management.
In prospettiva, la transizione a modelli urbani policentrici potrebbe influire in modo permanente anche sulla mobilità. Con l’affievolirsi della pandemia, si ridurrà gradualmente, fino a scomparire, il divario tra l’utilizzo dei mezzi propri e il ricorso al trasporto pubblico. Un trend favorito anche dalla diminuzione dei timori per la salute legati all’affollamento sui mezzi pubblici e dal fastidio provocato dal traffico stradale. Tuttavia, la struttura del trasporto pubblico dovrà essere adeguata per soddisfare la crescente richiesta di collegamenti non solo tra la periferia e il centro, ma anche fra i vari centri secondari. In un simile contesto, la soluzione più adatta potrebbe essere un mix di trasporti pubblici ripensati ad hoc e soluzioni di micro mobilità (on-demand).
Dalle vendite al dettaglio alla logistica
Il lockdown ha dato un forte impulso all’e-commerce e aumentato in modo deciso la penetrazione delle vendite al dettaglio online. A giugno 2020, i siti web dedicati alle vendite hanno registrato quasi 22 miliardi di visite a livello globale, evidenziando un marcato rialzo rispetto ai 16 miliardi di gennaio 2020 (dati da statista.com). Al contempo, negli ultimi mesi si è osservato un forte aumento dei fallimenti nel settore dei tradizionali negozi fisici: in futuro, l’avanzata dell’e-commerce dovrebbe continuare a erodere la base clienti di questi negozi. Di conseguenza, si prevede una flessione della domanda di spazi commerciali, soprattutto nei centri cittadini. Tuttavia, la componente delle consegne della filiera dell’e-commerce richiederà una maggiore capacità logistica e di efficientamento, sia in termini di trasporti che di stoccaggio.
Impatto teorico dell'aumento dell'e-commerce sugli affitti mensili nel settore della vendita al dettaglio.
Fonte: BofA Global Research estimates, CBRE, Savills, Knght Frank, Colliers.
Un mondo sempre più virtuale
La domanda di capacità ed elaborazione dati è destinata a crescere, sia per effetto del maggiore ricorso al lavoro da casa dei singoli individui che per effetto dell’aumento della richiesta di servizi in cloud da parte delle aziende. Al contempo la maggiore penetrazione dell’e-commerce promuove la diffusione anche dei pagamenti digitali (pagamenti online, portafogli elettronici) e di tutta l’infrastruttura dedicata. Una dinamica che favorisce la transizione a un sistema economico sempre più virtuale. Quest’area è forse quella su cui la pandemia e il lockdown hanno avuto gli effetti più pronunciati.
Posizionamento di SmartCity alla luce degli ultimi cambiamenti
-
L’esposizione al segmento delle Infrastrutture digitali è stata nettamente ampliata, tramite le società che si occupano di pagamenti digitali e di dati digitali.
-
L’allocazione nelle soluzioni di mobilità è rimasta invariata, ma in realtà abbiamo ridotto gli investimenti nel trasporto pubblico (ancora penalizzato nel breve periodo) e incrementato gli investimenti nella logistica.
-
L’esposizione alle soluzioni per la casa (per lo più immobili residenziali) è aumentata. Si tratta di un segmento del mercato del real estate che, diversamente dal ramo commerciale, evidentemente non risente dei cambiamenti della struttura urbana.
-
Nel paniere degli edifici intelligenti è stata rafforzata l’allocazione nel fai da te per la casa.
-
Per contro, l’esposizione alle soluzioni finanziarie è nettamente diminuita, a causa delle pressioni legate alla recessione e dei cambiamenti di lungo periodo (in questo caso sfavorevoli) sopra illustrati.
-
Infine, abbiamo alleggerito l’esposizione alle società di catering nell’ambito dello stile di vita urbano e ai posti di lavoro intelligenti.