Il valore delle famiglie
Secondo Winston Churchill, è intorno alle famiglie che nascono, si rafforzano e vengono conservate le migliori virtù degli esseri umani.
È difficile dissentire. La parola “famiglia” è una delle più evocative e in tutte le lingue del mondo richiama concetti come amore, sostegno reciproco e legami speciali.
Le famiglie rappresentano il nucleo sociale primordiale, ed è intorno al focolare domestico che vengono custoditi le tradizioni e i valori più profondi di ogni cultura. Ma non solo, le famiglie costituiscono anche la forma più antica di organizzazione aziendale: in epoche passate, fattorie e botteghe caratterizzavano l’ossatura economica e sociale di campagne e aree urbane.
Oggi, nel pieno della quarta rivoluzione industriale, il contesto è cambiato solo in apparenza. Le aziende a conduzione familiare continuano ad essere, infatti, la linfa vitale della nostra società e la struttura portante dell’economia globale: esse contribuiscono tra il 50% e il 70% al PIL delle singole nazioni, dando impiego alla maggior parte della forza lavoro.
Tuttavia, hanno cambiato drasticamente aspetto. Nonostante vengano spesso ancora percepite come aziende di piccole dimensioni, locali e poco accessibili agli investitori, le aziende a conduzione familiare sono state in realtà in grado di adattarsi in modo rapido ed efficace alle sfide e alle opportunità del mondo globalizzato in cui viviamo, dimostrando una rara capacità di innovare e rinnovarsi. Ford, Walmart, Estée Lauder, o le europee Ikea, Hermès e BMW sono esempi prestigiosi di aziende a conduzione familiare che hanno saputo imporsi a livello globale nei rispettivi settori di appartenenza. A livello globale, le 750 aziende di tale tipologie con il fatturato maggiore impiegano complessivamente 30 milioni di dipendenti, riuscendo a generare ricavi pari a 9’000 miliardi di dollari nel 2018https://www.famcap.com/the-worlds-750-biggest-family-businesses/.
Non a caso, in quasi tutte le economie al mondo alcune delle aziende più grandi sono imprese a conduzione familiare, in grado non solo di ottenere risultati migliori rispetto alle loro omologhe ma anche di sopravvivere più a lungo.
Queste sono le considerazioni di base che ci hanno spinto a lanciare il Pictet-FamilyIl fondo Pictet-Family (LU0131725367) è stato lanciato il 29 maggio 2020, attraverso il riposizionamento della precedente strategia Pictet-Small Cap Europe lanciata il 13 settembre del 1991., una strategia interamente dedicata alle aziende a conduzione familiare.
Quali sono le aziende a conduzione familiare?
Non esiste una definizione universale di azienda a conduzione familiare.
Il ventaglio delle innumerevoli possibili strutture proprietarie può rendere difficile individuare con certezza un’impresa a conduzione familiare. A volte è molto semplice, come nel caso in cui i fondatori detengano una quota importante del capitale, ma altre volte i confini non sono così netti.
Per questo motivo, nella definizione dell’universo di investimento della strategia Pictet-Family abbiamo deciso di applicare un approccio sistematico e rigoroso: le aziende a conduzione familiare che compongono il nostro universo d’investimento sono società quotate in borsa in cui un singolo o una famiglia detiene almeno il 30% dei diritti di voto.
La soglia del 30% non è arbitraria. La ricerca indica, infatti, che la partecipazione attiva alle assemblee generali delle società quotate è in media circa il 60% degli aventi diritto di voto. Al 30%, di conseguenza, un azionista (o un gruppo di azionisti strettamente legati tra loro) dispone del voto determinante e del controllo.
Per quanto riguarda la famiglia, invece, questa può essere composta da membri legati da vincoli di sangue o di matrimonio e la partecipazione può essere detenuta anche attraverso una fondazione o un altro tipo di veicolo. Si tratta di informazioni di rado facilmente disponibili; per questo, reperirle richiede spesso ricerche approfondite.
Presenti all’interno di tutti i settori e in tutte le regioni del pianeta, l’universo delle aziende a conduzione familiare offre la massima diversificazione anche in termini di dimensioni, piccole, medie e grandi capitalizzazioni. L’unico limite che poniamo, volto a proteggere il portafoglio dai periodi di estrema turbolenza dei mercati, riguarda la liquidità dei titoli: affinché possano rientrare all’interno della nostra strategia Pictet-Family, le azioni devono disporre di una liquidità minima piuttosto sostanziale, ovvero di 5 milioni di dollari.
Si tratta di un requisito che potrebbe impedirci di investire in alcune società potenzialmente interessanti, ma che ci consente di schermare il portafoglio dagli effetti peggiori delle crisi di mercato.
Nonostante l’applicazione di questi rigidi criteri, rimane un numero sufficiente di società investibili: il nostro variegato universo di investimento è composto, infatti, da 500 società a livello globale che operano in tutti i settori.
I vantaggi delle aziende a conduzione familiare
Era il 1959 quando i fratelli Galimberti fondarono un laboratorio artigianale in Brianza, in cui esponevano le loro sedie e poltrone di design, oggetti che da lì a poco tempo avrebbero arredato i palazzi di Milano, le ville affacciate sul lago di Como e perfino il foyer del Teatro alla Scala di Milano. Così è nata la storia della Flexiform, che la seconda e la terza generazione della famiglia Galimberti, grazie anche alla collaborazione con designer del calibro di Joe Colombo, Mario Asnago, Claudio Vender, Cini Boeri, Rodolfo Bonetto e Antonio Citterio, hanno saputo trasformare in un brand riconosciuto in tutto il mondo, rendendola una delle bandiere del Made in Italy.
Questa è solo una delle tantissime storie di successo di aziende a conduzione familiare. Non a caso, numerose ricerche dimostrano come le imprese di tale tipologia siano in grado di sovraperformare, sia in termini finanziari che di rendimento per gli azionisti, le aziende simili con strutture proprietarie diverse.
Associate nel sentire comune ai concetti di longevità e stabilità, le aziende a conduzione familiare presentano sicuramente dei vantaggi, legati al focus sul lungo termine, al costante impegno alla ricerca della qualità, associata al nome della famiglia, e alla forte cultura aziendale, in cui la cura dei dipendenti è spesso centrale.
Esiste però un altro asset intangibile fondamentale, forse il più importante, alla base dei brand familiari: la fiducia. Il fatto che la reputazione della famiglia proprietaria sia strettamente connessa con quella dell’azienda, infatti, fa sì che queste imprese tendano ad essere più attente nel servizio e nella soddisfazione del cliente, guadagnandone più stabilmente la fiducia. Secondo la ricerca dell’Edelman Trust BarometerEdelman Trust Barometer, 2019., le aziende familiari sono quelle che godono della maggiore fiducia da parte dei consumatori a livello globale.
Il focus sul lungo termine comporta ulteriori vantaggi, di natura più strettamente finanziaria.
Prima di tutto, le aziende a conduzione familiare tendono ad essere meno indebitate. Una caratteristica che si è rivelata particolarmente preziosa, per esempio, in concomitanza con lo scoppio della Grande Crisi Finanziaria, quando queste aziende sono rimaste più isolate e riparate dalla tempesta e, allo stesso tempo, hanno potuto approfittare della loro solidità finanziaria per effettuare investimenti e guadagnare quote di mercato, uscendo spesso dalla crisi addirittura in posizioni migliori di come vi erano entrate. Così, nel 2017, le aziende a conduzione familiare mostravano un gearing ratio (misura del tasso di indebitamento) inferiore del 22% rispetto alle altre tipologie di aziendeThe CS Family 1000 in 2018, 2018..
La gestione oculata delle finanze aziendali si sostanzia anche in un utilizzo più virtuoso delle risorse. Piuttosto che sfruttare la liquidità per riacquistare azioni proprie (a livello globale, usano solo il 6,8% del cash per buy-backs, contro il 15,8% del resto delle imprese3), queste aziende preferiscono reinvestire una quota maggiore degli utili nel business in modo da favorirne la crescita organica. La maggiore spesa in R&D e capex più elevati del deprezzamento dei beni aziendali sono la controprova della capacità di queste aziende di essere sempre orientate alla crescita nel lungo termine: i manager delle aziende a conduzione familiare hanno spesso in mente un orizzonte di 10 o 20 anni quando decidono di effettuare un investimento, preferendo concentrarsi su cosa possano fare di positivo per le prossime generazioni piuttosto che guardare ai risultati trimestrali e all’andamento di breve termine dei prezzi di borsa.
Tale gestione finanziaria virtuosa si accompagna a una crescita più elevata delle vendite (frutto anche del rapporto di fiducia che lega queste aziende ai propri clienti) e a una marginalità migliore dovuta ad un controllo più stringente dei costi (nel 2017, le aziende a conduzione familiare hanno operato con margini superiori di circa 150 pb3). In definitiva, a una migliore profittabilità.
La combinazione di questi fattori fa sì che le aziende a conduzione familiare vengano premiate anche dalle agenzie di rating: negli Stati Uniti, nel 2017 il 24% di queste aziende presentava un rating Standard & Poor’s pari o superiore ad A-, il doppio rispetto alle aziende simili con diverse strutture proprietarie3. Non dovrebbe sorprendere, di conseguenza, il fatto che le prime evidenze dimostrino come tale tipologia di imprese sia stata in grado di sovraperformare durante la pandemia di COVID-19, sia a livello di risultati aziendali che di performance di borsa. Secondo lo studio di Credit Suisse5, nei primi 6 mesi del 2020 le aziende quotate a conduzione familiare hanno di fatto superato il resto del mercato azionario di circa 300 pb.
Un ultimo determinante fattore da sottolineare è quello della forte cultura aziendale, presente nel DNA di tutti i dipendenti e collaboratori, quasi sempre volta a favorire uno spiccato spirito imprenditoriale, dimostrato tramite capacità d’innovazione, un approccio rivoluzionario e una gestione accorta legata alla volontà di investire oggi per il successo delle generazioni future.
Come tutte le tipologie di business, queste aziende non sono prive di rischio
Malgrado tutto ciò, alcuni investitori continuano a tenersi alla larga dalle aziende a conduzione familiare. Oltre alla percezione, come abbiamo visto fallace, che queste siano aziende di piccole dimensioni, poco liquide e difficilmente accessibili, le preoccupazioni spesso sono incentrate sulla qualità della governance.
La sovrapposizione tra la sfera familiare e quella aziendale può portare, infatti, all’insorgenza di conflitti nella gestione del business, quando i confini e le diverse regole dei due sistemi non sono ben definiti. Come tutti sanno, le famiglie possono essere caratterizzate anche da forti dispute, motivo per cui, quando ruoli e responsabilità all’interno della famiglia e dell’azienda non sono chiari, questo tipo di proprietà può dare vita a una serie di problemi, non ultimi quelli legati ai compensi garantiti ai membri della famiglia.
Un ulteriore elemento in grado di mettere seriamente a rischio la continuità aziendale riguarda la successione, ossia la scelta di chi dovrà sostituire la generazione attuale nella guida e nella proprietà della società. La reticenza dei capostipiti ad abbandonare il controllo o l’impreparazione di quelli che dovrebbero diventare i nuovi leader possono rendere il passaggio generazionale estremamente lungo e difficoltoso.
Diventa cruciale, quindi, per la sopravvivenza dell’azienda che venga definito in anticipo un piano per la successione, che preveda la formazione della prossime generazioni e la preparazione degli attuali vertici a lasciare il comando.
Queste sono le ragioni per cui è fondamentale assumere un approccio attivo nell’investimento in queste società. In qualità di gestori attivi, possiamo infatti fare la differenza, evitando le insidie che questo interessante panorama d’investimento nasconde e individuando invece le società virtuose in grado di garantire una crescita maggiore rispetto al resto del mercato, come evidenziato in precedenza.
ESG: l’importanza della governance
I fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) sono importanti fonti di performance degli investimenti. Quando si tratta di investire in aziende a conduzione familiare, la governance assume però un ruolo fondamentale. Se, infatti, queste aziende registrano punteggi migliori nei campi ambientali (E, Environment) e sociali (S, Social) rispetto alle loro omologhe con una diversa struttura proprietaria, dimostrando un maggior senso di responsabilità nei confronti delle comunità in cui operano, restano invece leggermente indietro sul terzo parametro, quello della governance (G)The Family 1000: Post the pandemic, CS, 2020..
A tal proposito, prima di effettuare le nostre scelte di investimento, svolgiamo un’analisi approfondita delle pratiche di governance delle aziende e utilizziamo numerosi indicatori per individuare ciò che è accettabile e ciò che non lo è.
La peculiarità della struttura proprietaria delle aziende a conduzione familiare ci ha portato ad adottare un insieme di parametri differenti da quelli standard. Per esempio, tolleriamo una minore indipendenza del Consiglio di Amministrazione (CdA), in quanto siamo consapevoli che, dopo tutto, l’allineamento tra le sorti della famiglia e quelle dell'azienda è una delle ragioni principali per cui queste aziende funzionano così bene. In effetti, la ricerca indica che, in aziende a conduzione familiare, una maggiore indipendenza non migliora le performance della società, a parità di tutti gli altri fattori6. Ciò nonostante, resta essenziale un attento monitoraggio nei casi di elevati livelli di concentrazione delle sfere di influenza.
A fronte della maggiore tolleranza sull’indipendenza del CdA, siamo molto più severi sulla composizione e sull’approccio dell’audit aziendale, sulla remunerazione e sui comitati di nomina. Si tratta, infatti, di strumenti di controllo determinanti contro l'eccessivo potere della famiglia all’interno dell’azienda.
In definitiva, la gestione della strategia Pictet-Family richiede alcune competenze fondamentali, tra cui una forte attenzione ai fattori ESG che, combinata con un approccio attivo e con la profonda conoscenza delle tipicità delle aziende a conduzione familiare, permette di evitare le situazioni rischiose che caratterizzano questo (e molti altri) universo di investimento dal grande potenziale.
Pictet e gli Hénokiens, tra le imprese familiari più antiche al mondo
D’altronde, in Pictet sappiamo bene quali sono i driver di successo delle aziende a conduzione familiare e quali caratteristiche ricercare in queste aziende. Abbiamo un ottimo esempio pratico proprio in casa: Pictet è infatti un'azienda a conduzione familiare dalla sua nascita nel 1805, quando Ginevra era sotto il controllo napoleonico. Sin da allora abbiamo mantenuto la nostra struttura proprietaria di partnership con i membri della famiglia Pictet che si sono succeduti al comando dell’azienda.
Di fatto, quindi, molte delle caratteristiche che ricerchiamo nelle aziende in cui intendiamo investire all’interno della strategia Pictet-Family sono le stesse caratteristiche che tuttora ci contraddistinguono. I valori in cui crediamo e che ricerchiamo sono proprio quelli in cui ci riconosciamo in quanto società familiare e che ci caratterizzano dall’inizio della nostra storia, nel lontano 1805.
Una storia ultra-secolare che nel 2005 ci ha fatto guadagnare l’appartenenza all’associazione internazionale Hénokiens, che racchiude le aziende a conduzione familiare con almeno 200 anni di vita (il nome dell’associazione deriva dal patriarca biblico Enoch, vissuto 365 anni e padre di Matusalemme: per saperne di più clicca qui).
Ognuna delle 50 aziende che fanno parte dell’associazione degli Hénokiens racchiude una storia affascinante, in un costante equilibrio tra rispetto della tradizione e capacità di innovazione e adattamento, nel segno della continuità aziendale. Si tratta di storie raccontate nei libri di management delle Università di tutto il mondo e fonte di ispirazione per numerosi imprenditori, letterati e registi: viaggiando nella regione di Hokuriko in Giappone, per esempio, si potrebbe godere della pace dell’onsen del Ryokan Hoshi, il membro più antico del club degli Hénokiens, fondato nell’ottavo secolo da Garyo Hoshi e oggi gestito dalla 47esima generazione della famiglia fondatrice.
Queste storie di straordinaria longevità sono sicuramente uniche nel mondo del business, ma allo stesso tempo per certi versi comuni tra le aziende a conduzione familiare: infatti, è di 80 anni l’età media delle aziende contenute nel Global Family Business Index sviluppato da EY e dall’Università di San Gallo. È come se intorno al focolare domestico aumentasse la capacità di superare crisi economiche e finanziarie, di soddisfare in maniera tempestiva le nuove esigenze dei consumatori e di adattarsi a rivoluzioni industriali e cambiamenti dirompenti. In sostanza, le aziende a conduzione familiare sono la dimostrazione della potenza estrema dell’innovazione messa al servizio della tradizione.