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Obbligazioni per la biodiversità: la nuova frontiera dei mercati del reddito fisso

Reddito fisso
I debitori sovrani, sovranazionali e societari hanno iniziato a emettere obbligazioni che includono obiettivi di protezione e ripristino della biodiversità.

Il 2024 si sta rivelando un anno importante per la finanza legata alla biodiversità.

Le obbligazioni che incorporano obiettivi di prevenzione e protezione dalla perdita di natura rappresentano quasi un terzo del debito totale con etichetta ESG emesso nel corso dell'anno, rispetto al solo 3% del 2015.

A questo ritmo, l'emissione annuale di questa tipologia di debito potrebbe avvicinarsi ai 300 miliardi di dollari entro la fine del 2024: un record.

Questa crescita è tutt'altro che anomala.

L'attuale quadro normativo e politico in rapido sviluppo esige che Paesi e aziende facciano di più per proteggere la natura, colmando così il divario finanziario esistente per i temi della biodiversità, stimato in 700 miliardi di dollari all'anno.https://www.nature.org/en-us/what-we-do/our-insights/perspectives/closing-nature-finance-gap-cbd/

Un numero crescente di investitori, nel frattempo, considera il ripristino della biodiversità un modo potenzialmente più conveniente per affrontare il riscaldamento globale e raggiungere gli obiettivi Net Zero. 

Fig. 1 - Obbligazioni in crescita

È probabile che l'emissione di debito ESG legato alla biodiversità raggiunga un nuovo massimo

Fonte: IIF. Dati al 28/03/2024.

Come riporta l'agenzia di rating creditizio Fitch in un recente studio, la popolarità dei portafogli cosiddetti "nature positive" è in continua ascesa.

Ci sono quindi tutti i motivi per credere che le obbligazioni legate alla biodiversità rappresenteranno una quota sempre maggiore dell'universo obbligazionario ESG, un segmento da 6.500 miliardi di dollari.IIF

Un'importanza crescente

Le istituzioni sovrane e sovranazionali sono impegnate a sviluppare il capitale legato alla biodiversità. L'unione Europea e la Banca Mondiale state tra le prime a emettere questa tipologia di debito. L'Institute of International Finance stima che, a oggi, rappresentino insieme circa due terzi di tutte le emissioni di debito ESG correlate alla biodiversità (si veda la Fig. 1).

Gli emittenti societari, però, cominciano a entrare nella mischia. Questo cambiamento avviene in risposta all'implementazione di un numero crescente di normative aziendali e di standard di rendicontazione collegate alla salvaguardia della natura, pensate per spingere le aziende a considerare la protezione della biodiversità come parte dei loro progetti per il raggiungimento dell'obiettivo Net Zero.  

Sono due i tipi di obbligazioni societarie per la biodiversità attualmente in ascesa.

Il primo è il bond Use of Proceeds (UOP), con il quale si raccoglie denaro destinato a specifici progetti di sostenibilità. È interessante notare che l'emissione di tali obbligazioni è cresciuta negli ultimi anni, mentre le vendite di altre tipologie di debito ESG sono rallentate per il timore di mancanza di trasparenza. 

Tra le principali obbligazioni UOP legate alla natura troviamo quelle che finanziano obiettivi di conservazione della biodiversità terrestre e acquatica, entrambe riconosciute come categoria UOP ammissibile dall'International Capital Markets Association. Secondo Fitch, queste rappresentano circa il 16% di tutte le nuove obbligazioni per la biodiversità emesse nel 2023, rispetto al 5% del 2020.The ICMA’s Green Bond Principles, Sustainable Fitch

Tra gli emittenti in arrivo sul mercato troviamo CMPC, società cilena di carta e cellulosa. CMPC ha emesso obbligazioni con finalità UOP di gestione sostenibile delle foreste e delle acque e di ripristino delle foreste native.

L'azienda forestale finlandese Stora Enso ha emesso a sua volta una serie di green bond con gli stessi obiettivi UOP, nonché obbligazioni finalizzate al controllo dell'inquinamento.

Anche la Cina ha partecipato attivamente a questo mercato. La Bank of China ha recentemente emesso due obbligazioni i cui ricavi netti sono destinati a progetti di conservazione della biodiversità e di gestione ecosostenibile delle risorse naturali viventi, nonché a progetti di utilizzo del suolo (un altro UOP ammissibile) nella Cina continentale. 

Il secondo tipo, molto popolare tra gli emittenti societari, è l'obbligazione legata alla sostenibilità (sustainability-linked bond, SLB). La caratteristica distintiva delle SLB è che includono un meccanismo che ne modifica termini e condizioni (come i tassi d'interesse o le cedole) in base alla capacità dell'azienda di raggiungere i suoi specifici obiettivi di performance entro un periodo di tempo predefinito.

L'azienda brasiliana di cellulosa e carta Klabin rappresenta un interessante case study. Di recente ha emesso titoli SLB con obiettivi di performance sostenibile legati ai propri obiettivi per la natura e la biodiversità, con maturity nel 2030, il cui successivo tasso di interesse sarà determinato dai risultati raggiunti nel 2025.

Gli obiettivi dell'azienda per il 2030 comprendono:

  • La reintroduzione di due specie dimostrate estinte in un determinato habitat e la promozione del rafforzamento della popolazione di altre quattro specie minacciate. La cedola aumenta di 6,25 punti base in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo.
  • Un consumo idrico pari o inferiore a 3,68 m³ per tonnellata di produzione (che rappresenterebbe una riduzione del 16,7% rispetto al 2018). L'adeguamento al rialzo della cedola sarà di 12,5 punti base in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo.
Fig. 2 - Dove si trovano gli emittenti

Percentuale di obbligazioni ESG che hanno la biodiversità come categoria UOP ammissibile, per regione

L'America Latina e l'Europa orientale non sono prese in considerazione a causa del numero limitato di emittenti. Comprende obbligazioni green e sostenibili denominate in EUR, USD e GBP dell'indice Bloomberg Global Aggregate Corporate. Fonte: Bloomberg, Refinitiv, Barclays Research. Dati al 02/05/2024.

Mercati emergenti: centri nevralgici della biodiversità

Le obbligazioni societarie per la biodiversità hanno avuto successo tra gli emittenti dei mercati emergenti. Questi rappresentano, infatti, quasi i due terzi di tutte le emissioni di obbligazioni societarie legate alla biodiversità. 

Intanto aumenta la presenza sul mercato dei debitori asiatici, che ora rappresenta quasi il 20% di tutte le obbligazioni di nuova emissione. Questo volume è quasi pari a quanto emesso complessivamente dei debitori di Stati Uniti ed eurozona.Barclays Research

È probabile che gli emittenti societari dei mercati emergenti ricorreranno con maggiore frequenza alle obbligazioni per la biodiversità.  

Questo perché il benessere e la prosperità della popolazione di questi Paesi, che ospitano gli ecosistemi più variegati al mondo, dipende maggiormente dalla natura (agricoltura, pesca, turismo). Le stime di BloombergNEF situano nei mercati emergenti tutte le 20 principali priorità di finanziamento per la protezione della biodiversità globale. 

I mercati emergenti, inoltre, sono ben disposti a finanziare soluzioni nature-based per adattarsi ai mutamenti climatici (dovendo prepararsi all'effetto del riscaldamento globale), in quanto le considerano efficaci anche dal punto di vista dei costi.

Fig. 3 - Un problema emergente

Emissione di obbligazioni societarie legate alla biodiversità nei mercati emergenti

Fonte: indice JP Morgan CEMBI. Fonte: Bloomberg, Pictet Asset Management. Dati relativi al periodo dal 01/01/2018 al 02/05/2024

Rischio e premio per la natura

La crescente domanda di obbligazioni per la biodiversità da parte degli investitori potrebbe anche essere il riflesso della performance finanziaria favorevole di questa asset class.

L'IIF ha osservato che il rendimento mediano dei fondi a reddito fisso per la biodiversità è stato di oltre il 10%, superando così le controparti convenzionali (+6,7% nello scorso anno).

L'analisi coincide con un corpus crescente di ricerche accademiche che ha riscontrato l'esistenza di un "premio di rischio per la biodiversità" nel mercato del reddito fisso.Per ulteriori informazioni, si veda https://am.pictet/en/us/global-articles/2023/expertise/esg/corporate-impact-on-biodiversity

Uno studio che ha analizzato la struttura a termine del rischio di credito delle aziende del comparto delle infrastrutture ha rilevato che le società impegnate a gestire i rischi connessi alla biodiversità godevano di condizioni di finanziamento a lungo termine migliori fino a 93 punti base rispetto a quelle che non lo facevano.Hoepner, A. et al, The Impact of Biodiversity, Water, Pollution on the CDS Term Structure https://ssrn.com/abstract=4351633 Inoltre, i risultati mostrano una differenza ancora maggiore per periodi di prestito più lunghi: la pendenza da uno a dieci anni era più ripida di quella da uno a cinque anni.

I ricercatori hanno concluso che la curva dei CDS indica che gli investitori percepiscono questi rischi come problema a lungo termine in un settore particolarmente vulnerabile alla tripla crisi planetaria rappresentata da cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento.

Biodiversità: sempre più fondamentale

La biodiversità non è ancora diventata un investimento mainstream nel mercato dei green bond: solo l'8% circa del totale raccolto sul mercato finanzia direttamente gli sforzi di tutela della natura, rispetto alla quota di oltre il 50% che va nelle infrastrutture per le energie rinnovabili.Volume cumulativo in USD 2010-2019, IRENA

Il ricorso a obiettivi di performance in materia di biodiversità e la loro definizione hanno notevoli margini di miglioramento, poiché il quadro attuale rende difficile quantificare e monitorare accuratamente il guadagno o la perdita di biodiversità. Organismi come Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) e Finance for Biodiversity Foundation stanno lavorando con gli scienziati per perfezionare i processi di monitoraggio e raccolta dei dati.

Una maggiore standardizzazione dell'architettura finanziaria per la biodiversità aiuterebbe gli investitori a incrementare il capitale impegnato in aziende con progetti di ripristino della natura.

Probabilmente, è solo una questione di tempo prima che le obbligazioni legate alla natura seguano lo stesso percorso di quelle connesse al clima, sino a diventare una caratteristica ambientale standard nel mercato globale del reddito fisso sostenibile.